Coltivazione e semina dell’aglio: come si presenta e come prendersene cura


A cosa vi fa pensare il nome aglio? Sicuramente al fastidioso odore, ma c’è molto di più dal momento che le applicazioni dell’aglio sono numerose, sia che si parli di cucina che di automedicazione. Il viaggio di oggi, che arricchisce la nostra sezione di giardinaggio, ha come protagonista proprio l’aglio, la sua storia, le sue caratteristiche, i suoi impieghi e le attenzioni necessarie nel momento della coltivazione e della semina.

Coltivazione e semina dell’aglio: come si presenta

Coltivazione e semina dell'aglioIl nome aglio identifica l’allium sativum, una pianta che appartiene alla famiglia delle liliacee identificata per la prima volta in Asia Centrale, ma diffusa in tutto il mondo.

La pianta è caratterizzata dalla presenza di un numero di radici che oscilla attorno alle 50 unità e che si insinuano nei primi 30 cm di terreno. Guardando la pianta colpiscono anche le foglie che nascono e si sviluppano avvolgendosi e creando un vero e proprio effetto fusto. La parte residuale, invece, è larga fino a 3 cm e termina con una foglia appuntita, che in alcuni casi raggiunge anche gli 80 cm di altezza. Terminiamo l’analisi della pianta con il fusto, costituito da disco molto sottile, con una lunghezza che può raggiungere i 3 cm e una larghezza di 2 circa. Nei casi in cui compaiono i fiori essi si presentano con la caratteristica forma ad ombrello, di colore bianco/rosa e con vita breve (tale da non arrivare ad una piena fioritura).

Arriviamo così a parlare della testa dell’aglio, quella per intenderci che viene utilizzata in cucina. Esso di presenta sotto forma di bulbi che si trovano protette da elementi chiamati “tuniche”. All’interno di ogni bulbo si trovano tra i 6 e i 14 bulbilli, che per germinare devono attraversare una serie di stadi fisiologici condizionati dal clima.

Sebbene queste considerazioni siano valide in generale, è possibile identificare una serie di varianti di aglio, ognuna con le proprie caratteristiche. Abbiamo ad esempio l’aglio vineale, l’ursinum, il fragrans, l’oreaceum e il sativum. Quest’ultima è la variante più diffusa nelle sue varie sottocategorie, dall’aglio piacentino a quello del fucino, da quello di Napoli a quello calabrese, passando per il rosa napoletano

Coltivazione e semina dell’aglio: come prendersene cura

come coltivare l'aglioA questo punto possiamo spostarci sull’azione di coltivazione e semina.La moltiplicazione avviene utilizzando i bulbilli. Essi devono essere interrati a 3 cm di profondità, con la punta verso l’alto e una distanza di 30 cm tra una fila e l’altra. La coltivazione deve avvenire tra novembre e marzo, così da avere in primavera aglio da consumare e poi da conservare per l’inverno.

La prima cosa da considerare è che essendo le radici poste in superficie, è opportuno stare molto attenti durante le varie operazioni di lavorazione. Un’altra azione a cui prestare cura è il taglio degli steli che devono essere tagliati quando sono ancora boccioli.

Spostiamoci adesso sull’azione di irrigazione. La coltivazione in campo non richiede particolari interventi dal momento che la natura garantisce la dose di acqua necessaria. Ciononostante in alcune zone nei periodi più caldi, e quindi tra maggio e giugno, sono necessarie delle annaffiature. Attenzione perchè qualsiasi forma di irrigazione deve essere evitata quando i bulbi iniziano a maturare e potrebbero quindi svilupparsi dei marciumi. la capacità di evitare i ristagni idrici, del resto, è senza dubbio una delle caratteristiche richieste al terreno. Durante la preparazione il terreno deve essere arricchito di fosforo e potassio prima della semina, di azoto invece durante la coltivazione vera e propria.

Quando le foglie sono secche (o iniziamo ad essere tali) si potrà finalmente procedere alla raccolta che prevede che la pianta venga estirpata e lasciata sul terreno ad essicare. Solo allora i bulbi potranno essere ripuliti, utilizzati, intrecciati in mazzi.

Una delle difficoltà maggiori nella semina e coltivazione dell’aglio è la necessità di identificare parassiti e malattie in tempo, così da intervenire prima possibile, numerose sono infatti le tipologie di funghi che possono interessare la pianta. Sulle parti aeree della pianta ad esempio può svilupparsi la Peronospora che si presenta con delle tacche di colore bianco/ grigio e con un afflosciamento generale delle foglie e che può essere curata utilizzando prodotti specifici.

Un altro nemico è rappresentato dalla muffa bianca che può interessare la pianta sia nel periodo iniziale che dopo la raccolta dei bulbi. Essa si manifesta con la comparsa di muffa bianca sui bulbi e anche sulle foglie. Così come nel caso precedente esistono dei prodotti specifici. Un altro problema, invece, è quello del marciume dei bulbi, di cui è responsabile l’Aspergillus che si sviluppa in ambienti umidi. In questo caso sarà possibile notare una polvere gialla che ricopre il fungo. Importanti sono le azioni di prevenzione, atte ad evitare lesioni e ferite.

A questo punto viene spontaneo chiedersi che uso possa essere fatto dell’aglio. L’uso in cucina è il più noto in tutto il mondo, così come le capacità disinfettante della sostanza, nota già nel 1.550 a.C. come dimostrato da alcune scritture.

Nel medioevo ad esempio i medici per evitare il contagio utilizzavano delle mascherine protettive che venivano imbevute di aglio, mentre i soldati russi lo strofinavano sulle ferite per disinfettarle.

Riferimenti a queste proprietà quindi, ma anche al cattivo odore prodotto si trovano ovunque nella letteratura e anche nella leggenda. L’aglio è infatti noto come anti-vampiri. I vampiri infatti venivano associati al male e i poteri disinfettanti dell’aglio ritenuti talmente forti da sconfiggere anche loro. Oltre a questo, è bene considerare il fatto che i vampiri vengono associati ai malati di porfiria ed è un dato reale il fatto che coloro che soffrono di questa patologia peggiorino in caso di esposizione all’aglio. Alla base di questa che appare come una coincidenza vi è una motivazione oggettiva, ovvero il fatto che l’aglio emette delle tossine che realmente provocano il peggioramento di alcuni sintomi di questa malattia.

A questo punto le informazioni sull’aglio sono davvero tutte e speriamo di aver soddisfatto ogni vostra necessità o curiosità . Non ci resta che darvi appuntamento al prossimo articolo sul giardinaggio sempre sul nostro sito. Di quale pianta parleremo? Quali consigli daremo a voi, pollici verdi o aspiranti tali? Lo scopriremo presto insieme.

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