Un fiume di cemento tra i trulli e gli ulivi


diValeria Gandus Quando il gioco si fa duro, i prefetti cominciano a giocare. Accade nella Valle d’Itria, terra d’ulivi e di trulli, uno dei paesaggi più belli d’Italia, dove Tommaso Blonda, ex prefetto di Bari, si è unito alla “banda di facinorosi”(definizione del vicesindaco Pd di Cisternino, Vito Zizzi) che lottano contro la realizzazione dell’ennesima strada fra Cisternino e Ostuni. “Sì, da qualche tempo sono uno di loro, uno dei tanti che si oppongono a questo progetto senza senso”ammette il funzionario, oggi in pensione ma non meno combattivo, al fianco del Comitato per la Salvaguardia e la Tutela del Paesaggio di Cisternino, di quando fronteggiava la criminalità.

“LA COSIDDETTA Strada dei Colli è un percorso viario di asfalto e cemento che andrebbe a squarciare un paesaggio intatto, fra i più belli e caratteristici, la Murgia dei trulli, a ridosso del crinale che si affaccia sul verde della distesa degli ulivi e sull’azzurro del mare. Dopo decenni di saccheggio della Valle d’Itria e dopo la cementificazione sistematica delle periferie di Cisternino, ancora in corso, adesso la “politica” vuole affondare gli artigli nel cuore stesso del nostro paesaggio”. Una politica che guarda a sinistra: rossa (Pd-Psi) è la giunta di Cisternino. Rossissima quella della Puglia del presidente Nichi Vendola. Sorda alle proteste dei suoi concittadini, che in quasi quattromila (su 12mila abitanti) hanno firmato una petizione del Comitato contro la strada. In difficoltà la giunta regionale, che ha adottato un Pptr (Piano paesaggistico territoriale regionale) considerato un gioiello in grado di salvare la Puglia, ma non l’ha ancora approvato e non si sa se l’approverà entro l’autunno. Il che non significa che la Regione non abbia i mezzi per fermare quello che si configura come un ritorno al passato. Perché di questo si tratta: l’ultima versione del progetto per la Strada dei Colli non è che l’ennesima rielaborazione di uno risalente, addirittura, al 1968.

E vecchi sono anche gli attori sulla scena, ben conosciuti alle cronache politiche e giudiziarie: a firmare il progetto del nastro d’asfalto di 5 chilometri che ingoierebbe 500 ulivi, molti dei quali secolari, è la Technital di Verona, impresa edilizia coinvolta nelle inchieste Mose e Expo. Se la Strada dei Colli, fortemente voluta dalla giunta di Cisternino (sindaco è il socialista Donato Baccaro) verrà approvata dalla Regione Puglia, quella che doveva essere un’arteria a grande scorrimento diventerà una stradina tortuosa, con il limite di 40 km all’ora, a due corsie di marcia da 2,75 metri ciascuna: non utile al commercio perché vietata ai mezzi pesanti, e nemmeno al turismo in bici fiume-asso-scmpio(molto diffuso in quell’area, ricca di piste ciclabili) a causa della pericolosità del tracciato e pendenze che arrivano fino al 15 per cento. “La parte peggiore del progetto definitivo è quella non dichiarata”avverte l’ultimo comunicato del Comitato. “Il Comune si vanta di realizzare una strada che sarebbe in gran parte solo un ‘allargamento’ di vecchie stradine e tratturi. E questo grazie alla strettezza delle due corsie di marcia: 5,50 metri. Ma non dice che a questo bisogna aggiungere banchine, cigli, scarpate, muri, fossi ecc… che fanno salire il totale a un minimo di 9 metri, che spesso diventano 11, 12 metri e anche più. Tanta sarà la terra che verrà sacrificata, con i suoi ulivi, fragni, lecci e la sua macchia, per non parlare delle sottostanti doline carsiche che sarebbero riempite creando così dei gravi rischi idrogeologici”.

PERCHÉ tanta ostinazione nel portare avanti un progetto che rischia di devastare per sempre il cuore verde della Murgia dei Trulli? Da qualche tempo si aggirano i per i colli di Cisternino gli emissari di una misteriosa società “off shore” di cui si conosce appena una parte del nome (Sunit), che parcella dopo parcella avrebbe già acquistato 10 ettari di terreno e avrebbe in progetto la costruzione di una ventina di “masserie a schiera”. Una strada gli farebbe comodo. Ma se non ci sono altri interessi nascosti, la risposta l’ha forse data il vicesindaco Vito Zizzi in una recente intervista: “Se mi trovate da investire altrove i 4 milioni di euro stanziati dal Cipe per la costruzione della Strada dei Colli, io rinuncio alla Strada dei Colli”. Il Comitato ha raccolto la sfida: “Sindaco Baccaro, vicesindaco Zizzi, giunta di Cisternino, dimenticate questa strada inutile e devastante, cerchiamo invece tutti insieme come investire diversamente questi famosi 4 milioni che stanno mettendo a repentaglio il futuro della nostra terra”.

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