Solfato ammonico: come e quando usarlo?


La concimazione: come utilizzare il solfato di ammonio

Una pianta per poter crescere rigogliosa e con un verde intenso, necessita di alcuni nutrimenti essenziali, esattamente come il nostro organismo.

Alcuni di questi elementi sono necessari in quantità molto grandi: ad esempio azoto, fosforo, zinco, rame. Nel momento in cui viene tolto dal terreno il raccolto, ad esempio si raccolgono le patate, queste sostanze nutritive vengono sottratte alla terra; di conseguenza ogni anno il terreno viene impoverito dal raccolto, che porta con sé le sostanze assorbite durante la crescita e lo sviluppo. E’, quindi, fondamentale porre rimedio alla carenza attraverso la concimazione. I concimi sono, per l’appunto, le sostanze che aggiunte al terreno lo rendono adatto e fertile per nuove colture. Il solfato di ammonio è il tipico concime ammoniacale, largamente utilizzato in Italia. Lo ione ammonio viene assorbito dalle piante in maniera più lenta rispetto ad altri concimi, ma l’agricoltura odierna è sempre più propensa verso un utilizzo massiccio di azoto nell’agricoltura. L’ammonio viene trattenuto dai colloidi del terreno quindi diminuisce la possibilità di perdite dei nutrienti a causa di dilavamento. Di solito i concimi ammoniacali sono da distribuire poco prima della semina, ma non è raro un utilizzo anche in copertura. Il solfato di ammonio, cristallino o granulare, è il più impiegato in Italia per gli ottimi risultati nel raccolto.

La concimazione ha un risultato sulle piante in termini qualitativi e quantitativi. La reattività dipende, poi, oltre che dall’elemento fertilizzante, dipende a parità di luce, temperatura, altri elementi presenti, anche da altri fattori, quali ad esempio la quantità dell’elemento richiesta nell’insieme, a seconda del terreno in cui ci si trova; il ritmo di assorbimento del nutriente stesso: in certo periodi la coltura assorbe di più rispetto ad altri; l’attitudine della specie a modificare la presenza e disponibilità del nutriente nel terreno e assorbirlo; la disponibilità dell’elemento nel terreno stesso.

La dose corretta di concime dipende da diversi fattori, ma in via generale possiamo dire che una maggiore densità di semina comporta la necessità di concimare in maniera abbondante per rispondere alle esigenze nutritive della superficie interessata. Stabilita la dose, anche a seconda delle indicazioni del singolo concime, bisogna poi stabilire tempi e modalità di utilizzo. Qui la soluzione è diversa in funzione del tipo di concime e della coltura, e coinvolge la meccanica della distribuzione, la localizzazione, l’interramento e il frazionamento. Nel caso di concimi solidi, come quello del solfato ammonico, vi è una vasta gamma di soluzioni tecniche per lo spargimento del fertilizzante . Le modalità ideate, a seconda sempre del tipo di concime, sono quattro: localizzazione con interramento; localizzazione superficiale; distribuzione su tutta la superficie con interramento; distribuzione su tutta la superficie senza interramento.

Nel caso della localizzazione, la piantina appena nata troverà immediatamente il suo elemento nutritivo e superare la fase inziale che la vede più debole e facile preda di parassiti. La concimazione a tutto campo rende bene per concimazioni di fondo, con alti quantitativi di concime, senza problema di eventuali danni alle piante. Per quanto riguarda il periodo, è certo che il solfato di ammonio è ottimo da utilizzare prima della semina.

Il solfato ammonico esiste in commercio anche nella versione liquida. Idoneo per fertirrigazione con impianti a goccia. Basta diluire una dose da 20 ml in 1 litro di acqua ed irrigare la coltivazione, facendo attenzione a non colpire la parte vegetativa della pianta. La versione solida, invece, è possibile utilizzarla come già precisato in precedenza, sia in preparazione del terreno alla semina, sia durante la crescita. Le dosi ideali sono di 5-6 kg per 100 mq di terreno.

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