Salice piangente: perchè si chiama così, leggende e coltivazione


Il nome lo rende una delle piante più conosciute, ma sono pochi a sapere davvero quali sono le caratteristiche della pianta, perchè si chiama così e come fare se si vuole avere nel proprio giardino una pianta di salice piangente. Oggi nella nostra sezione verde andremo proprio alla scoperta del salice piangente. Partiremo analizzando le origini del nome “salice piangente” e le varie leggende ad esso legato, proseguiremo con qualche consiglio utile per chi vuole piantare un salice piangente.

Salice piangente: perchè si chiama così e leggende

E’ facile trovare il salice piangente nella nostra Penisola: la pianta, che rientra nella famiglia delle salicaceae, viene utilizzata prevalentemente per scopi ornamentali sia per decoro urbano che domestico con un effetto davvero gradevole alla vista grazie alla posizione che assume il suo fogliame.

Salice piangenteLa pianta può raggiungere una notevole altezza (in media si attesta sui 10 metri, ma si registrano anche salici piangenti che toccano i 25 metri altezza), e si presenta con un tronco spesso ma non molto alto. Caratteristica più evidente del salice piangente è la sua chioma che si presenta molto ampio e con una caratteristica forma ovale. La forma della chioma nasce grazie alle ramificazioni allungate che puntano verso il terreno e alimentano delle foglie verdi brillanti dalla forma allungata. Questa descrizione dà bene l’idea di come la pianta sembri quasi proiettarsi verso il terreno e possa quindi essere paragonabile a delle lacrime che scivolano sul viso. Sono diverse le storie e le leggende che ruotano attorno a questa caratteristica forma. E’ di origine cristiana la storia che racconta di come Gesù stesse salendo il calvario con il volto pieno di lacrime, sudore e sangue per colpa della croce pesante che trascinava e della corona di spine che gli era stata adagiata sul viso. Mentre la madre Maria e altre donne del paese lo seguivano addolorate e gli uccelli si allontanavo dal Cristo, lui cadde a terra distrutto dalla stanchezza sotto lo sguardo compassionevole delle donne e minaccioso di un paio di soldati che gli intimarono di alzarsi subito. A causa della stanchezza e del dolore Gesù si aggrappo ad una pianta che si trovava proprio accanto a lui e leggenda narra che questa pianta di fatto per aiutare Gesù avrebbe spinto in basso i propri rami come per tendere una mano al Salvatore. La forma caratteristica è quella che ancora oggi caratterizza il salice piangente. Partendo da questa leggenda, il cristanesimo da associato al salice piangente valori di purezza e di castità.

Più pragmatici invece i celtici, ai quali tra l’altro spettano i natali del nome “salice”, ovvero vicino all’acqua. Essi di fatto interpretavano il salice piangente come una divinità capace di controllare e moderare i cicli lunari. Al salice piangente vengono accostati anche dei poteri terapeutici. la pianta infatti sarebbe caratterizzata da una alta concentrazione di acido salicico, una sostanza che di fatto sarebbe alla base dell’aspirina e avrebbe effetti antiinfiammatori, antireumatici, antidolorifici, antipiretici. Consapevoli di queste proprietà i nostri avi utilizzavano dei decotti preparati proprio con le foglie di questa pianta. Diffusi erano anche i pediluvi rilassanti e sgonfianti.

Coltivazione del salice piangente

SaliceIl salice piangente ha origine nell’Asia Centrale, dove ancora oggi la pianta appare nella sua variante selvatica. La pianta difficilmente regge a basse temperature per lungo tempo, proprio per questo motivo è facile trovarla in zone luminose e soleggiate, mentre non sembrano destinate a futuro le piante che vengono posto in zone ombreggiate. Altro elemento da tenere in considerazione se state pensando di piantare un salice piangente è l’acqua. Il salice piangente, infatti, richiede un’irrigazione continua e costante, non a caso spontaneamente la pianta resiste in terreno che sorgono in prossimità di fiumi, laghi, stagni o zone che rendono umidi i terreni circostanti. Qualora, tuttavia, non sia possibile riproporre queste condizioni, vi basti selezionare almeno un terreno ricco e profondo (vanno bene anche terreni che favoriscono il ristagno dell’acqua). Le radici tendono ad estendersi, per tale motivo è bene non piantare un salice piangente troppo vicino a casa: le radici potrebbero danneggiare eventuali tubature o creare problemi alla casa stessa. Se potete, poi, valutate anche la presenza di parassitari nella zona: agenti esterni infatti tendono a puntare e rovinare questa pianta, prima di correre questo rischio e di trovarvi con una pianta vittima di ruggine o cancro, valutate se non sia il caso di sostituire la pianta con un’altra simile.

Siete anche sicuri di volere una pianta che cresce velocemente e ha una vita breve? Se rispondendo a queste domande rimanete comunque dell’idea di avere il vostro o i vostri salici piangente, c’è qualche altra cosa che dovete conoscere. La prima cosa che bisogna sapere è che i salici non dovranno essere potati regolarmente. In casi particolari per motivi prettamente estetici può essere necessario procedere con una potatura ma senza esagerare se non è strettamente necessario. Sì invece ai concimi che dovranno essere utilizzati nella fase iniziale o ogni biennio circa; il momento migliore per prcedere alla concimazione è l’inverno e l’operazione può essere compiuta semplicemente mescolando terra e concimi organici. Attenzione anche, come accennavamo prima, anche all’irrigazione che dovrà essere dedicata particolare attenzione. La pianta infatti richiede una costante presenza di acqua. Solitamente l’attenzione per irrigazioni aggiuntive era limitata al periodo estivo, ma visto ad esempio l’inverno in corso caratterizzato da una elevata siccità la situazione potrebbe mutare. Valutate quindi con molta attenzione la disponibilità di acqua durante tutti i mesi dell’anno.

A questo punto avete davvero tutte le informazioni necessarie per piantare e far crescere il vostro salice piangente. Quello che è certo è che il vostro giardino ne acquisterà in bellezza e particolarità.

Nota dell’autrice: io ho piantato l’anno scorso il mio salice (acquistato già “grande”) e vi assicuro che la pianta ha da subito conquistato vicini e semplici passanti. Adesso tocca a voi sorprendere e conquistare gli avventori del vostro giardino con qualche piccola attenzione, un pò di antiparassitario, tanta acqua e soprattutto tanta pazienza. L’appuntamento, come sempre, è al prossimo viaggio nel mondo dei fiori, delle piante e dei frutti.

Condividi