Quando si piantano le patate? Che varietà scegliere e guida alla semina


Quando si piantano le patate? E’ una domanda che tanti appassionati di giardinaggio, legittimamente, si pongono nel mentre si dilettano nel coltivare il proprio orto. Non ce ne vorranno gli amatori, ma probabilmente chi ha un’azienda agricola sicuramente conosce queste nozioni molto importanti. La lettura di questo articolo, comunque, può tornare utile anche per loro perchè potrebbero trarre spunti oppure conoscere delle curiosità sulle varietà di patate e sulla semina.

Patate: un po’ di storia

In questo articolo, come anticipato, parliamo delle patate, delle varietà esistenti e dei modi e tempi adatti per coltivarle. Iniziamo da qualche cenno storico: la patata è originaria dell’America, in particolare del Perù, della Bolivia e del Messico, paesi in cui è stata coltivata  sin dia tempi delle civiltà azteca e incaica. Questo tubero fu scoperto dagli spagnoli soltanto a metà Cinquecento, ben dopo lo sbarco di Cristoforo Colombo. Il nome originario del protagonista di questo articolo era “papa”, tuttavia in Europa fu denominata “patata” poiché confusa con la patata dolce tipica delle aree tropicali americane.

La patata sbarca nel Bel Paese soltanto nella seconda parte del XVI secolo, grazie ai padri Carmelitani scalzi: furono loro a consigliare i modi di coltivazione e addirittura le prime ricette, affermando si poter al meglio degustare le patate come funghi e tartufi. Nonostante le dritte dei padri, molto erroneamente solevano mangiare le foglie della pianta, che però contengono una sostanza tossica, la solanina. Così le patate vennero marchiate in maniera non del tutto positiva. Soltanto a seguito della carestia degli anni Sessanta del seicento in Irlanda si riprese a utilizzare il prezioso tubero per l’alimentazione umana. Un altro momento di rivalsa per la patata su durante la guerra dei Sette anni a metà Settecento, quando il farmacista e agronomo francese Parmentier Antoine-Augustin, notò la facilità con cui la pianta poteva essere coltivata in molti tipi di terreno, anche i più poveri. Per questo Parmantier lo propose ad un premio di alimenti contro le carestie. A seguito di un’altra carestia a fine Settecento, lo stesso Luigi XVI impose la coltivazione del tubero. In Italia la patata fa invece fatica a imporsi come alimento presente sulle tavole, ancora a fine Ottocento non vi sono particolari testimonianze della presenza del tubero nelle cucine.

Quando si piantano le patate? Ciclo biologico

Prima di passare ad altri temi, è giusto accennare al ciclo biologico delle patate. La durata di tale ciclo è variabile a seconda della varietà e può durare dai 3 ai 5 mesi. La prima fase è la germogliazione: con temperature superiori agli 8°C le gemme germogliano a carico dell’amido del tubero. Questa fase può essere provocata prima dell’interramento. Ciò può avvenire mettendo le patate a strati in cassette a temperatura tra gli 8 e i 14°C, con luce diffusa. I germogli nati in questa fase di pre-germogliazione non devono superare i 2 cm, devono essere verdi e tozzi. La seconda fase del ciclo è quella dello sviluppo vegetativo: dalla germogliazione nascono degli steli che prima rimangono in connessione tra loro attraverso il tubero da cui hanno avuto origine. In seguito ogni stelo raggiunge un’altezza tra i 30 e i 90 cm, a seconda della varietà. La terza fase è la fioritura: questa fase avviene circa dopo 40/60 giorni dallo sviluppo vegetativo. Segue l’ingrossamento dei tuberi, che è quasi temporanea alla fioritura. Durante la tuberizzazione tutti i rizomi (i fusti ingrossati) sono coinvolti. Nei tuberi vengono accumulate sostanze di riserva. Infine vi è la maturazione: in questa fase del ciclo le foglie ingialliscono e la superficie del tubero diventa più resistente a causa della formazione di un nuovo strato. Le foglie cadono e il tubero cessa lo sviluppo, pronto per il raccolto.

Condizioni climatiche adatte per la coltivazione delle patate

quando-si-piantano-le-patateDopo aver scoperto qualche cenno storico sulle origini delle patate e sul loro ciclo vitale, parliamo delle condizioni climatiche adatte per poterle coltivare. Il clima adeguato è quello temperato fresco, caratterizzato da inverni rigidi e altre stagioni miti, in cui sia possibile ottenere l’abbondante irrigazione di cui hanno bisogno. Le zone in cui la coltivazione si è sviluppata  sono quelle dell’Europa Centro- Settentrionale, anche nelle zone montane. Nelle zone più calde, invece, è più facile che la patata sia coltivabile nelle stagioni invernali. Per quanto riguarda la temperatura ideale, la germinazione richiede almeno 8°C, sebbene sia meglio avere un termometro che segni tra i 14 e i 16°C. Se la temperatura scende al di sotto dei -3°C, i germogli rischiano di no sopravvivere. La tuberizzazione avviene tra i 18°C ed i 22°C. In linea generale, onde evitare di piantare in periodi eccessivamente caldi, bisogna adeguarsi alla zona climatica in cui si ha il sito da destinare alla coltivazione. Così se si vive al Centro Nord si potrà procedere da febbraio sino a giugno, mentre nelle zone del Mezzogiorno sarà necessario sfruttare i mesi meno torridi, da settembre a dicembre. Se si vive vicino al mare si potrà seminare anche a febbraio.

Il terreno giusto per la coltivazione della patata

E ora passiamo a parlare del terreno adatto alla coltivazione delle patate. Il terreno in questione deve essere leggero, fertile e drenato. Prima di piantare le vostre patate, il terreno deve essere adeguatamente vangato e fertilizzato già qualche mese prima: nello specifico è importante preparare il terreno di coltivazione in autunno, poiché i tuberi devono essere interrati a fine inverno, o inizio primavera. Per vangare il terreno si può adoperare sia una vanga manuale che un metodo più tecnologico, ad esempio con l’aiuto di una motozappa. Come vangare? Il terreno va vangato per circa 30/35 centimetri di profondità, creando un solco lungo tutta la zona in cui si desidera interrare le patate. Non bisogna dimenticarsi di concimare il solco, adoperando circa 1,5/2,5 kg di concime per ogni mq di terreno. Dopo questa operazione, bisogna procedere scavando i solchi paralleli, adoperando le zolle per coprire il solco creato in precedenza, sino ad aver lavorato e seminato per tutto il terreno da destinare alla piantagione.

Varietà di patate: cosa seminare?

Oltre al luogo in cui si trova il nostro terreno di semina e oltre al terreno stesso, un altro fattore da tenere bene a mente quanto si decide di coltivare questo tipo di piantagione è la varietà di patata che si sta pensando di coltivare. Ci sono infatti diversi tipi di patate, che sono differenziabili come “precoce”, “semi precoce” e “tardiva”. Con questa suddivisione ci si riferisce al tempo trascorso tra la semina e la raccolta: la patata precoce impiega circa 65 giorni prima della raccolta, quella semi precoce tra i 70 e gli 80 giorni, quella tardiva arriva sino a 90 giorni. Per quanto riguarda i vari tipi di patata in commercio, ecco un piccolo vademecum che può aiutare a districarsi nella scelta di quale seminare.

  • All Blue: questo tipo di patata ha un ciclo semi precoce o tardivo ed è caratterizzata dal colore atipico: la buccia, infatti, è tinta di blu, mentre la polpa è di colore violetto. Adatta alla preparazione dei puré.
  • Ambra: il ciclo della patata ambrata è medio precoce. La sua pasta è gialla e la buccia molto liscia.
  • Primura: questa patata ha un ciclo precoce. La buccia e la pasta sono tinte di giallo, e sono difficili da conservare.
  • Agata: patata a ciclo precoce. La sua buccia è gialla, come la polpa, decisamente soda e adatta a chi ama le patate novelle. Va consumata subito.
  • Kennebec: il ciclo della kennebec è medio tardivo. I tuberi sono grossi e tondi, la buccia chiara e la pasta bianca e farinosa, adatta per il purè.
  • Bintje; questo tipo di patata è semi precoce, la polpa e la buccia sono gialle. Sebbene sia adatta a qualunque ricetta, si presta benissimo per le patate fritte.
  • Majestic: ciclo semi tardivo. La buccia di questa patata è gialla, mentre la pasta è bianca. È ottima per qualunque ricetta.
  • Desirée: il suo ciclo è semi tardivo, la buccia è rossa e la pasta gialla. Ottima per le patate fritte.
  • Monalisa: ha un ciclo medio-precoce; produce grossi tuberi dalla forma allungata; la buccia e la pasta sono gialle; si presta a qualsiasi tipo di cottura. Si conserva con facilità.
  • Spunta: ciclo medio precoce. I tuberi sono appuntiti e la buccia e la pasta gialle.

Pratiche della coltivazione della patata

Ed eccoci giunti a spiegare come crescere e curare il proprio raccolto. La pianta della patata, di qualunque varietà, necessità di abbondante irrigazione durante l’intero ciclo. Tuttavia bisogna stare attenti ad evitare i ristagni idrici, che possono portare il tubero a marcire. Sempre considerando su quale terreno si sta lavorando, la piantagione non richiede più di 2-3 o 7-10 irrigazioni mensili: cercate di capire comunque quando il terreno è asciutto. Per quanto riguarda la concimazione, se è avvenuta adeguatamente durante la semina, non dovrebbe essere necessaria, ma il terreno richiede due operazioni: la sarchiatura (la lavorazione superficiale del terreno) e la rincalzatura (che consiste nella rimozione del terriccio tra i filari e l’accumulo al piedi delle piantine). Durante queste operazioni bisogna eliminare le erbe dannose e infestanti, tutto ciò per garantire un’ossigenazione ottimale alle piante e una qualità maggiore del raccolto.

Raccolto

E passiamo ora all’ultima fase, il raccolto. Questo deve essere effettuato alla fine della stagione estiva, quando le piante saranno quasi completamente secche. I tuberi, se pronti, perderanno facilmente la buccia se sfregati con energia. Sia che si raccolgano i tuberi manualmente che con l’ausilio di macchine, è necessario cercare di non danneggiare le patate. Una volta estratte, le patate devono essere coperte da paglia e lasciate ad asciugare prima di conservarle, ricordandosi che sia la raccolta che la semina devono essere fatte con terreno asciutto.

Conservare e cucinare le patate

Le patate sono adoperabili in molte ricette: da un punto di vista dietetico, questo tubero, anche se ricco di amidi, contiene meno calorie del pane e della pasta (80 kcal per 100 g contro le 270 medie del pane e le 346 delle paste alimentari di semola).  La classificazione dei vari tipi di patata si basa sulle caratteristiche della polpa: questa è più soda in quelle a pasta gialla, mentre è più farinosa in quelle a pasta bianca. Quelle a pasta gialla sono adatte per insalate, fritture e cotture in cui il tubero sia intero o a pezzi; invece le patate a pasta bianca esaltano le proprie qualità nei purè e nelle crocchette, ossia in tutte quelle preparazioni dove vengano sfarinate durante o dopo la cottura. Concludiamo ricordandovi che le patate vanno conservate intere in luoghi freschi e bui, ma si possono preservare tagliate a fette in frigorifero per un paio di giorni, purché immersa in una bacinella d’acqua fredda. Non ha invece alcuna conservabilità dopo la sua cottura.

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