Piante grasse rare: quali sono le più note e come gestirle


Non so a voi, ma a me le piante grasse piacciono molto, o meglio mi incuriosiscono! Le tipologie infatti sono molto numerose e non di rado capita di trovarsi davanti a generi mai visti, non a caso molte varianti di pianta grassa possono essere citate tra le piante grasse rare, dove la rarità non sta ad identificare solo ed esclusivamente la tipologia di pianta, ma anche altre caratteristiche come ad esempio le dimensioni o semplicemente la diffusione spontanea in natura o in determinate zone climatiche. Ci preme sottolineare che il concetto di rarità è comunque in divenire, dal momento che la sopravvivenza di alcune piante è messo a repentaglio dai continui cambiamenti climatici.

Piante grasse rare: come gestirle

piante-grasse-rareCome ogni pianta grassa, anche quelle rare necessitano di particolari attenzioni, è infatti solo una leggenda il fatto che le piante grasse possano essere “lasciate lì” senza bisogno di innaffiature. Il bisogno di acqua delle piante grasse infatti c’è ma varia in base alla stagione di riferimento, riducendosi nel periodo invernale fino ad annullarsi in alcuni casi (come ad esempio la discesa sotto i 5 gradi della temperatura). Sebbene sia opportuno verificare le necessità di ogni singola tipologia di pianta, in generale è bene evitare di bagnare la terra quando è ancora umida, dal momento che questa operazione potrebbe far marcire le piante o provocare una morte della stessa in alcuni casi.

Per limitare l’apporto di acqua, si può procedere all’innaffiatura tramire nebulizzazione, dando così vita ad un effetto rugiada; attenzioni particolari vanno dedicate anche alle piante ricoperrte di cera, che se bagnate perderanno il loro strato di protezione.

Attenzione anche al punto dove le piante verranno collocate, che dovrà essere al riparo da spifferi e correnti. Siete davvero ancora convinti che sia facile prendersi cura di una pianta grassa?  Tra le altre valutazioni da fare, vi è quella relativa alle coltivazioni in cassetta o in vaso. Se si decide di optare per una coltivazione in vaso la prima cosa da fare sarà dotarsi di un contenitore che permetta alle radici di svilupparsi liberamente. A livello di materiali sono da privilegiare i vasi in terracotta che permettono una buona traspirazione e una giusta ossigenazione. Sì anche alle classiche cassette in legno che stimolano una respirazione naturale e spontanea.

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