Pianta di Padre Pio: come coltivarla
Come già specificato poco fa, la pianta di Padre Pio può sopportare anche condizioni difficili, anche le cure di chi non è abituato a prendersi cura delle piante. E’ un’ottima pianata da appartamento, proprio per le sue caratteristiche di pianta grassa sempreverde. Meglio se posizionata in un luogo con una buona esposizione solare, purché non a contatto diretto coi raggi solari; ma vive bene anche in zone più buie della casa. Sta benissimo a temperature molto alte, intorno ai 30°C; non ama, invece, il freddo sotto i 15°C. L’acqua deve essere proporzionata all’esposizione solare; se si trova in luoghi luminosi e caldi, le inaffiature sono da effettuare regolarmente, lasciando asciugare appena il substrato tra una innaffiatura e l’altra; in caso si trovi al buio, l’acqua può essere data dopo alcuni giorni dalla precedente innaffiatura, meno regolarmente.
I ristagni idrici non sono mai graditi dalla pianta di Padre Pio e bisogna sempre accertarsi che non vi siano dopo l’innaffiatura. Cresce in ogni tipo di terreno, anche se l’ideale sarebbe un terreno leggero con acidità pari a 6. Per evitare errori si trovano facilmente in commercio terreni appositi per piante grasse. Per quanto riguarda la concimazione, sono fondamentali durante la primavera e l’estate, utilizzando un concime liquido bilanciato e ricco di macro e microelementi. La distribuzione del concime è da fare solo sul terriccio per impedire che il fertilizzante danneggi le radici o bruci le foglie. Inoltre la pianta non va potata assolutamente: si eliminano le parti secche o le foglie rovinate, senza fare altro.
Per quanto riguarda la riproduzione, vi sono due modi: attraverso talee fogliari o tramite la separazione dei bulbi. Entrambi questi metodi sono lenti. Nel primo caso, nel periodo autunnale devono essere prelevate delle folgie con tutto il picciolo e invasate in un terriccio composta da torba e sabbia. Fondamentale bagnare regolarmente il terriccio, mantenendo il substrato sempre umido. Verso la primavera dovrebbero vedersi le radici della pianta, così che è pronta per essere invasata in un vaso più grande e curata come una pianta adulta. Il secondo metodo, della separazione dei bulbi, è più delicato ma certamente efficace. La pianta di Padre Pio presenta, infatti, diversi bulbi che possono essere separati e rinvasati da soli. L’unica attenzione è quella di non rovinare gli altri bulbi prelevandoli durante l’operazione di separazione.
Pianta dio Padre Pio: varietà e curiosità
E’ impossibile effettuare una elencazione botanica delle varietà di zamioculcas, ma è senz’altro possibile che presto troveremo nei vivai delle varietà ibride realizzate con lo scopo di velocizzare la crescita di qeusta pianta sempreverde. Alcune soluzioni, come accennato in apertura, sono già in fase di studio e sperimentazione. La zamioculcas è simile alle piante del genere zamia, di cui le pià conosciute sono la zamiapumila simile alle felci; la zamia furfuracea, con foglie pinnate e foglioline ovali che prendono un colore rossastro; la zamia variegata, con enormio foglie verdi screziatre di giallo. Da ricordare, però, che la zamioculcas appartiene alla famiglie delle Araceae; la zamia, ivece, alla famiglia delle Zamiazeae.
Tutta la pianta, se ingerita, è velenosa. Alcuni sostengono sia una diceria ma effettivamente le foglie e le altre strutture vegetative della pianta di Padre Pio, contengono ossalato di calcio, sostanza che se si accukula nel corpo umano causa calcoli biliari, mentre a contatto con la pelle, mucose e la congiuntiva, può provocare una forte irritazione ed infiammazione.
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