Tra piante, erbe, spezie e aromi, ce n’è uno molto ricercato e costoso: lo zafferano! Si tratta di una spezia il cui nome deriva da quello dello zaffiro (a cui rimanda sia per luminosità che per valore) e che si presta ad essere protagonista di produzioni che possono diventare anche molto redditizie se opportunamente gestite. Scopriamo insieme le caratteristiche principali di questa pianta e del suo mercato e come sia possibile coltivare lo zafferano in serra e in vasi con un occhio ai possibili guadagni e ai prezzi.
Coltivare lo Zafferano: la storia della spezia
La pianta dello zafferano trae le sue antiche radici nella lontana Asia, dove si hanno tracce della presenza di questa spezia già nel periodo egiziano, come testimoniano numerosi papiri risalente a quell’epoca; nei decenni successivi, seguendo i flussi di espansione, migratori e commerciali, la spezia raggiunse senza troppe difficoltà i il territorio arabo e poi quello europeo dove trovò un clima adatto alla sua crescita in tutta la zona del Mediterraneo, in Iran e in India. In tutta la nostra nazione, lo zafferano trova terreno favorevole, ma è soprattutto nelle zone centrali (in particolare Umbria, Marche, Sardegna, Toscano, Abruzzo) che la produzione diventa più pregiata e rinomata in tutto il mondo.
Indipendentemente dalla vostra zona di residenza, sappiate comunque che la pianta per la sua natura rustica appare facilmente gestibile in tutta la nazione e risulta adatta dunque a chi vuole ottenere un buon reddito integrativo o semplicemente aggiungere nuove linee di produzione alla propria coltivazione, consapevoli del fatto che i mercati del miele, delle conserve, ma anche cosmetici sono sempre in cerca di questa spezie. Da non trascurare anche il mercato del consumo privato e culinario in genere, stimolato non solo dal sapore ma anche dalle numerose proprietà legate a questa pianta. E’ noto infatti che lo zafferano sappia rallentare i naturali processi di invecchiamento, favorire i flussi metabolici, ridurre colesterolo e trigliceridi.
Coltivare lo zafferano è un investimento: costi, profitti e guadagni
Probabilmente vi state già leccando i baffi davanti a queste possibilità, ma attenzione è opportuno ricordare che si tratta comunque di un investimento, che per essere profittevole deve rispondere a determinati requisiti e deve in particolare prevedere doti di conoscenza della pianta e dell’agricoltura in genere. E’ opportuno dunque iniziare per hobby, in modo tale da acquistare familiarità con la pianta, testare le caratteristiche del terreno, valutare l’impegno richiesto, capire in poche parole se la strada che vi accingete a percorrere è davvero adatta a voi e può davvero interessarvi. Se invece lavorate già in ambito agricolo, probabilmente avete meno dubbi e rischi, e l’unica valutazione da fare sarà se puntare su questa spezia o meno, ricordando quanto sia importante diversificare la produzione.
Capiamo dunque quali siano i costi e i possibili profitti legati alla coltivazione della pianta dello zafferano. Per produrre un kg di zafferano è necessario avere a disposizione circa 25.000 bulbi, con un costo che può quindi variare da 2.500 euro a 25.000 euro in base al tipo di bulbo scelto; a questo costo dovrà poi essere aggiunto quello legato all’irrigazione, quello della vostra forza lavoro e del vostro tempo, quello del costo opportunità del terreno utilizzato, quelli di tasse, costi di vendita (imballaggio ed invio al rivenditore/consumatore). Questi costi vi permetteranno di incassare 16.000 euro di vendite di zafferano
Come coltivare lo zafferano in serra e in vaso
Chiarito l’aspetto macro-economico alla base dello zafferano, capiamo meglio quali siano le caratteristiche della pianta e le attenzione di cui la stessa ha bisogno. Elemennti principali della pianta solo un bulbo circolare compatto, che darà appunto vita a foglie e fiori, dai quali si ricava lo stimma. Saranno poi gli stimmi essiccati ad essere utilizzati per gli scambi commerciali. La parte profittevole della pianta dunque è estremamente limitata, Prima di iniziare con la produzione è bene sapere che in caso di coltivazione in terra o in serra dello zafferano lo spazio necessario è abbastanza contenuto, ma è bene verificare che il terreno sia quello adatto, non umido, non tendente al ristagno. E’ necessario dunque disporre di un terreno sabbioso-limoso, posto a circa 600 metri sul livello del mare, che possano godere di una buona piovosità nel periodo invernale (anche a costo di dover sopportare qualche gelata).
I bulbi (preventivamente acquistati da un zafferaneto già avviato) dovranno essere piantati nel periodo di luglio, facendo in modo di lasciare una discreta distanza tra di essi per dare alla futura pianta la possibilità di “lavorare”, sarebbe bene quindi lasciare 20 cm tra le fila e 10 cm di profondità. A fine agosto la pianta metterà le radici, a metà di ottobre saranno invece visibili i primi fiori, che si apriranno in una giornata. Per evitare di danneggiarli, la loro raccolta dovrebbe avvenire prima delle dieci del mattino, prima che il fiore si apra del tutto. In generale, il periodo della fioritura durerà circa 10 giorni.
Una volta raccolto il fiore, si dovrà togliere lo stimma e lasciarlo ad essiccare, per farlo diventare del colore rosso al quale siamo abituati. Qualora le temperature o le condizioni di esposizione al sole non consentano una coltivazione “libera” dello zafferano, sarà possibile seguire le stesse indicazioni per coltivarlo in serra o in vaso. In questa ultima situazione potete pianta un bulbo per vaso, o 4 o 5 in caso di vasi di maggiori dimensioni, rispettando le distanze (almeno 5 cm) e le profondità (almeno 10 cm); attenzione in particolare ai sottovasi che devono essere svuotati con cura per evitare fastidiosi ristagni che potrebbero nuocere alla pianta stessa. Sono numerosi i consorzi e gli enti che tutelano ed organizzano corsi rivolti proprio a chi ha intenzione di lanciarsi in questo business, potete dunque rivolgervi ad essi per avere maggiori informazioni o continuare a leggere la nostra rubrica di giardinaggio per trovare altri interessanti spunti.