In molte case è possibile trovare il cosiddetto tronchetto della felicità, nome romantico che viene dato alla pianta della yucca, pianta molto amata da chi si cimenta con il giardinaggio o di chi ama le piante da appartamento. La yucca è una pianta erbacea grassa, o succulenta, che ha origine dagli ambienti caldi e secchi dell’America Settentrionale e Centrale. La famiglia di appartenenza di questa piante è la Agavaceae e si possono trovare oltre cinquanta specie di pianta yucca, altrimenti conosciuta appunto come tronchetto della felicità.
Le diverse varietà di yucca richiedono climi diversi per poter essere coltivate: le più rustiche possono essere coltivate quasi ovunque nel nostro Paese, quelle meno rustiche, invece, vanno coltivate in vaso oppure nelle regioni meridionali e alle aree costiere con climi più caldi. Oltre alle diverse esigenze climatiche possono differenziare le varie specie di yucca, queste si contraddistinguono anche per le caratteristiche estetiche: alcune sono senza fusto, altre hanno steli eretti, robusti e ramificate che si sviluppano con l’età.
Le specie che sono coltivate in appartamento hanno fusto legnoso, eretto, scarsamente ramificato, e sono caratterizzate da corteccia liscia. Le foglie sono lunghe, rigide, appuntite, di colore verde; inoltre si possono trovare delle varietà con fogliame variegato. Alcune varietà di yucca possono produrre delle pannocchie. In natura il tronchetto della felicità viene impollinato grazie all’azione della falena Pronuba, lepidottero che depone le uova nell’ovario del fiore, impollinandolo. Le larve si nutrono dei semi che germogliano, tuttavia ne rimangono in numero sufficiente per la riproduzione.
Caratteristiche della yucca o tronchetto della felicità
Approfondiamo ora le caratteristiche di questa pianta. Le varie specie possono avere portamenti e forme molto diverse le une dalle altre, così si possono trovare piante di yucca dai piccoli arbusti fino a veri e propri alberi di medie dimensioni. Caratteristiche comunque simili da una varietà all’altra sono il fogliame persistente e rigido, con bordo liscio, recante quasi sempre una spina sulla punta. L’altezza può variare da circa 60 cm fino a più di 10 metri, senza contare lo scapo fiorale che, spesso, supera di molti metri l’altezza delle foglie: questo emerge dal centro della rosetta e reca in cima un gran numero di fiori a forma di campanula, bianchi, crema o viola.
Trattamento e cura della piantina della yucca
Quando si decide di coltivare una yucca bisogna valutare in quale luogo posizionare il vaso, in quanto la yucca ha bisogno di luce. Il vaso va tenuto lontano da fonti dirette di calore e dalla luce diretta del sole, sebbene la pianta si adatti anche a condizioni di coltivazione non ideali. Alcune specie sono in grado di sopportare il gelo e quindi possono trovare posto in giardino e non in appartamento. A parte queste eccezioni, la yucca predilige temperature fresche, per cui in estate è consigliabile posizionarle in luogo ombreggiato. Nei mesi invernali le foglie vanno vaporizzare frequentemente con acqua demineralizzata e non del rubinetto per via del calcare che vi si può trovare. Durante la stagione vegetativa della yucca va da marzo ad ottobre, periodo durante il quale è necessario annaffiare abbondantemente, aspettando che il terreno asciughi bene tra un’annaffiatura e l’altra. Invece, quando le temperature scendono le annaffiature vanno diminuite, fino ad arrivare all’inverno, in cui la yucca va annaffiata sporadicamente. Per quanto riguarda l’irrigazione del tronchetto della felicità, gli interventi vanno effettuati soltanto quando ci si è accertati della siccità del terreno anche in profondità. L’ideale è appunto annaffiare abbondantemente, ossia fino a che l’acqua non fuoriesca nel sottovaso, e aspettare che il terriccio si secchi di nuovo.
Riproduzione e coltivazione della yucca
Il terreno adatto alla crescita della yucca è un terriccio universale bilanciato, a cui dovrà essere aggiunta una buona dose di sabbia per migliorare il drenaggio dei liquidi. Il rinvaso andrebbe eseguito circa ogni 3 o 4 anni. Il rinvaso, quindi, va effettuato ogni quattro anni, scegliendo un contenitore appena più grande del precedente (ossia circa 4 cm di diametro in più). Il contenitore per il rinvaso va scelto man mano più pesante, per garantire stabilità al tronco. Quando la yucca sarà troppo grande e il rinvaso non sarà possibile allora sarà sufficiente rimuovere lo strato più superficiale del substrato, che va sostituito. Per quanto riguarda la moltiplicazione della piantina, bisogna attendere i mesi di febbraio o marzo, piantando i semi della yucca a 0,5 cm di profondità. Il terreno per la semina deve essere umido e ben miscelato, formato da 2 parti del composto di coltivazione e una parte di sabbia grossolana. Le piante vanno posizionate in una cassetta da tenere all’ombra ad una temperatura di 21°C. Quando i semi sono germinati, le piantine devono essere posizionate in un luogo luminoso e attendere che le piccole piante abbiano raggiunto un’altezza di circa 8 cm per ripiantarle singolarmente. Invece la concimazione va effettuata dalla primavera all’autunno ogni due settimane, somministrando concime liquido per piante verdi, diluito con acqua.
Parassiti che colpiscono le foglie della pianta della yucca
Uno dei parassiti a cui la yucca è più soggetta è la cocciniglia, sia fogliare che delle radici. Questo problema si verifica soprattutto in condizioni di scarsa umidità. I sintomi della cocciniglia sono le macchie scure che compaiono sulle foglie, nella loro parte inferiore. Per eliminare rapidamente questo problema bisognerà procedere imbevendo un batuffolo di cotone con alcool e strofinare le foglie malate. Altro problema per la yucca è il fungo Botrytis, per il quale bisogna fare ricorso a uno specifico fungicida. Altre cure di cui il tronchetto della felicità può necessitare sono la pulizia della polvere dalle foglie grazie all’uso di un panno umido e la vaporizzazione di acqua distillata o piovana sulle foglie nei periodi più secchi e aridi.
Potatura dei rami del tronchetto della felicità
Il tronchetto della felicità è composto da due o tre tronchi principali che non vanno mai toccati, mentre si può agire su quelli secondari. Su essi bisogna comunque lasciare due o tre foglie e il periodo migliore è prima del risveglio vegetativo, tra febbraio e marzo. Gli steli fiorali, e le foglie , vanno eliminate quando si sono seccati naturalmente, senza forzare la caduta degli stessi strappandoli e apportando danni alla pianta.