E’ in arrivo una novità del tutto particolare per gli utenti Android che desiderano da tempo poter navigare il Web liberamente, senza preoccuparsi in maniera particolare di intaccare il consumo dati, nel caso in cui utilizzino un abbonamento proposto dal proprio gestore telefonico: il suo nome è Opera Max, e si tratta di un’app gratuita in grado di permetterci di risparmiare sensibilmente sul traffico dati online, comprimendo le informazioni scambiate tra server, il tutto senza intaccare minimamente la qualità dei siti visitati e dello streaming caricato sul proprio smartphone o tablet, aggiungendo inoltre un tocco di velocità al nostro device.
Opera Max si basa sul principio del cosiddetto “data boosting”, che permette di ottimizzare il quantitativo di dati scambiati indipendentemente dalla linea utilizzata, sia essa 3G o 4G (quindi mobile), oppure il Wi-Fi stesso. Tra i feature inclusi in questa innovativa applicazione, troviamo inoltre la possibilità di bloccare le applicazioni installate sul nostro device dal consumo di dati, prevenendo quindi che vengano trasmessi dati a nostra insaputa, un fatto che spesso incide in maniera costante sul consumo di dati Internet previsti dal piano tariffario di nostra scelta.
L’applicazione include inoltre dei grafici visuali molto utili all’utente, che permettono di monitorare il consumo dei dati ed eventualmente decidere a quale app assegnare più banda, con evidenti benefici per servizi online come Netflix e Youtube, di cui sarà possibile lo streaming più fluido finora raggiunto grazie alla tecnica di compressione adottata da Opera Software, permettendo così la visualizzazione di video, un tasto sempre dolente per gli utenti mobile, in quanto caratterizzato da un consumo dati eccessivo.
Opera Max è quindi l’inizio di una nuova era per tutti coloro che utilizzano smartphone o tablet per tenersi aggiornati sui propri contenuti Web preferiti senza doversi particolarmente preoccupare del cosiddetto “data plan”, ovvero i limiti imposti dal piano telefonico: le successive versioni dell’applicazione non potranno che migliorare questo approccio.