Piove da giorni a Milano e fa un freddo che si trema. Alle 6 di sera, sotto il diluvio, mi ritrovo davanti all’enorme cancello di un prestigioso studio di registrazione. Appena entrato incontro il direttore di Sorrisi, Aldo Vitali. Non ha resistito, anche lui è curioso di ascoltare in anteprima «Guerriero», il nuovo singolo di Marco Mengoni. Qui vogliamo raccontarvi tutte le emozioni del momento in cui abbiamo avuto il piacere di sentirlo per la prima volta. Al fianco del suo creatore.Ci apre la porta dello studio Marta Donà, la manager di Marco. Poi arriva lui, sorridente. Ha lo sguardo teso e concentrato di chi sta per affrontare un altro passo importante della sua carriera. Dopo i saluti ci sediamo su un divano, in una posizione centrale. «Da qui si sente benissimo» promette Marta. Ci mettiamo comodi, schiacciamo il tasto «play» e ci mettiamo all’ascolto di «Guerriero». Alla fine rimaniamo in silenzio, rapiti dallo stupore. «Marco, mi hai spiazzato» è la prima cosa che dice il direttore. «Lo speravo davvero» risponde Mengoni soddisfatto.
«Dopo il grande successo di “L’essenziale” per questo primo singolo dal nuovo album volevo cambiare direzione, e così ho fatto». Gli chiediamo da che parte volesse andare. «Nella direzione di “La valle dei re”, l’ultimo estratto dall’album precedente: quel brano scritto da Cesare Cremonini aveva suoni simili a quelli che sto ricercando oggi. Epici, per certi versi anche un po’ cinematografici». Non è un caso che il video di «Guerriero» sia stato diretto proprio dallo stesso Marco. «Già rompevo le scatole perché i clip li ho sempre pensati e curati di persona, ma questa volta ho messo la firma alla regia accanto a quella di Cosimo Alemà, scegliendo come protagonista un piccolo me». Il nome detrattore è Matteo Valentini, ha 11 anni e ha lavorato con Marco durante tre giorni di riprese a Trento. «Abbiamo fatto tutto il video sotto la pioggia» racconta. «Così, quando correva sotto il diluvio, io correvo dietro di lui anche se non dovevo stare in scena. Solo per non farlo sentire solo». Nel video un bambino vittima di bullismo trova la forza per affrontare da solo i suoi compagni grazie all’aiuto di un supereroe immaginario. «Alla fine si vendica con un gesto inaspettato» ci spiega Mengoni. «Il “piccolo me” raggiunge i due bambini in palestra, abbraccia l’aggressore, prende la palla da basket e fa canestro al primo colpo. È il suo modo per dire: “Non mi schiaccerai, sono più forte di quanto credi”». In questo momento della sua vita, le forze di Marco sono rivolte all’album, in arrivo a gennaio. È la prima parte di un progetto diviso in due tempi.
«Mi hanno permesso di tenere lo studio aperto fino a quando ne avrò bisogno» racconta. «Sto lavorando giorno e notte affinché il 75% del disco già completato diventi il 100%. Sto facendo un grande sforzo perché sia il più possibile perfetto per me. Credo che ci sia una data in cui devo consegnare tutto, ma non la voglio sapere» (ride). I tempi di chiusura del disco si sono allungati anche perché il percorso che porta alle nuove canzoni non prevede solo il lavoro in studio a Milano: «Siamo già andati a Los Angeles per incontrare il produttore Michele Canova E poi mi sono compralo una piccola Volkswagen Lupo nera usata del 2000, che per me è l’auto dei sogni e mi serve per raggiungere gli autori delle canzoni. Per esempio per andare da Fortunato Zampagliene, con cui ho scritto “Guerriero”, sono arrivato da solo fino in un paese sperduto della Liguria» spiega «Devo confrontarmi con gli autori con cui collaboro nei luoghi dove si sentono più a loro agio.Solo così arrivano le buone idee e si costruiscono canzoni che ci appartengono». È tempo di andare, ma sul più bello arriva una sorpresa. Marco ci fa sentire tre brani ormai quasi pronti. Anche se non sono versioni definitive, vi possiamo anticipare che ritroverete il romanticismo raffinato de «L’essenziale» e un grande brano energico, tutto da ballare. C’è una varietà di suoni rara da sentire in Italia, il tutto permeato da testi di grande impatto. Possiamo assicurarvelo: Marco tornerà a stupirvi.