Altro che ballerina per una notte. Romina Power è ballerina da una vita. Basta vederla volteggiare sulle note di una salsa cubana per capire che ha il sound nell’anima. «Questo ritmo mi riempie di gioia, mi libera la mente, mi dà speranza e felicità. Quando Milly Cariucci mi ha invitato a Ballando con le stelle per esibirmi ero entusiasta: ho provato vari balli, anche il cha-cha-cha, ma nulla mi coinvolge come la salsa. Quando sono a Los Angeles vado spesso nei locali dedicati a questo ballo con mia figlia Romina junior. Facciamo un’ora di lezione prima della serata e poi ci divertiamo follemente». Ma la passione parte da lontano: la piccolissima Romina ha studiato danza classica, quando era in collegio in Inghilterra frequentava una ballroom dancing e faceva balli da sala e da ragazza si scatenava con la sorella Taryn.
«Poi mi sono sposata con Al Bano. Lui di ballare non ne voleva sapere, al massimo un lento. Ci ho provato in tutti i modi a farlo appassionare, ma con scarsi risultati. Così, da sola, mi sono buttata su tip tap e jazz». Mentre chiacchiera, Romina viene ripresa dal suo maestro, Fabrizio Graziani. «Lasciati guidare, sono io che “porto” nella coppia». Romina ride. «A scuola, mi facevano fare il maschio perché ero tra le più alte. Sarà per questo che voglio dare io gli input. Per fortuna Fabrizio è paziente e tra noi c’è ottimo feeling». A farli conoscere è stata Lavinia Biagiotti, grande amica della Power, che con la madre Laura crea gli abiti della cantante. Da anni è allieva di Fabrizio alla My Dance Academy del Marco Simone Golf & Country Club. «In occasione di una sua festa di compleanno, Lavinia ha regalato agli ospiti una lezione di ballo con lui. Mi sono così divertita che, ogni volta che torno a Roma, ci incontriamo. Ballare mi fa bene al corpo e anche all’anima».
Per Romina, la seconda è molto più importante del primo. «Guarda il mio viso: è quello di una donna di 63 anni che non ha mai fatto nulla per contrastare il tempo che passa. Ci sono impressi i dolori, le emozioni, le sofferenza profonde e le gioie. Lo stesso vale per il corpo: vive con me, voglio che sia sano, ma l’aspetto che coltivo con maggior interesse è la mente, l’anima. Sono senza tempo e io le alimento con la mia sempre più crescente spiritualità». Da sei anni Romina è buddista. «Già da teenager ero attratta dalle filosofie orientali. Poi quando mi sono separata da Al Bano [1999, ndr] mi recavo spesso e per lunghi periodi negli ashram, luoghi di meditazione e condivisione. Ero sola, non riuscivo più ad andare in alberghi dove vedevo coppie e famiglie. Mi faceva male. Così mi recavo in questi centri dove i tavoli sono lunghi e comuni, tutti parlano con tutti e non ti senti mai di troppo o a disagio. Poi è arrivato il buddismo: Funica religione che è riuscita a estirpare le cose che non andavano, a coltivare gli aspetti positivi che abbiamo dentro».
Tu, per esempio… «Ho eliminato la rabbia, capendo che è un veleno inutile. Ho imparato a riflettere, a domare la mia impulsività. E mi sono di nuovo aperta verso il mondo, verso tutti». Compreso Al Bano, con il quale dopo anni di silenzi e battaglie legali, vi siete ritrovati a cantare insieme in ogni parte del mondo. «I nostri figli sono felici di questo e noi abbiamo trovato un nuovo modo di comunicare, di cantare e condividere spazi ed emozioni». Per i fan è un sogno. E Romina di sogni se ne intende. «Ho sognato tante volte mio padre, Tyrone Power, scomparso quando avevo 7 anni. Anche Papa Giovanni Paolo II, quindici anni prima di incontrarlo, mi apparve nel sonno». Azzardiamo: ti è mai capitato con tua figlia Ylenia, scomparsa in circostanze rimaste misteriose 20 anni fa? «È da un po’ di tempo che non accade, ma invece in passato sì. Era come se mi venisse mostrato qualcosa di veramente bello. Io guardavo, vedevo». Gli occhi splendidi di Romina si abbassano per una frazione di secondo. Poi tornano fieri e caldi. Deve tornare a provare i passi di danza. Riparte la salsa cubana: Devorame otra vez di Eddie Santiago irrompe nella sala. Il suo ballerino scandisce il tempo, Romina lo segue, si diverte. Sorride e sembra una ragazza. «È il ballo che si adatta più a lei, al suo temperamento», dice Fabrizio. «Dalla Cariucci proporremo una salsa, in futuro se ci saranno altre occasioni, vorrei insegnare a Romina il tango. E vedremo con la passione come se la cava…». Lui strizza l’occhiolino e riprende la sua ballerina per mano.