Carabiniere spara a un ragazzo Napoli in rivolta : “Omicidio”


di Vincenzo Iurillo Napoli Di sicuro c’è solo che è morto un ragazzo che avrebbe compiuto 17 anni il 29 settembre. E che un intero quartiere di Napoli ribolle di rabbia contro le forze dell’ordine; otto auto tra gazzelle e volanti danneggiate durante i rilievi degli investigatori e una minaccia che corre di bocca in bocca: “Qui le guardie non devono farsi più vedere”. Davide Bifolco è stato ucciso da un colpo di pistola esploso nella notte dall’arma di ordinanza di un carabiniere 22enne del Nucleo Radiomobile, indagato per omicidio colposo come atto dovuto, al termine di un inseguimento lungo il viale Traiano, un conglomerato di palazzacci, periferia di Napoli, lontano dalle luci e dal ‘lungomare liberato’ di via Caracciolo che in questi giorni celebra la pizza. Il ragazzo, incensurato, era a bordo di uno scooter assieme ad altri due giovani, erano tutti senza casco, e il mezzo non era assicurato. Queste le poche notizie certe di una vicenda di cui esiste un file video, girato con un telefonino, già consegnato ai familiari del ragazzo.

Ma sulle circostanze, le dinamiche e le eventuali responsabilità, è un fiorire di versioni contrastanti e inconciliabili, che solo l’inchiesta della Procura di Napoli –pm Manuela Persico, procuratore aggiunto Nunzio Fragliasso – potrà chiarire. I magistrati hanno già ascoltato il carabiniere e uno dei compagni del ragazzo ucciso. I militari parlano di colpo partito accidentalmente che, secondo la prima ricostruzione, avrebbe raggiunto al torace la vittima. Affermano di aver inseguito lo scooter intorno alle due e mezza di notte dopo aver riconosciuto a bordo del mezzo un ragazzo di 23 anni, Arturo Equabile, latitante per evasione dai domiciliari dal febbraio scorso. I tre non si sono fermati all’alt ed è iniziata la caccia, conclusa con l’auto dei carabinieri che avrebbe urtato il ciclomotore. Il latitante, originario del rione, sarebbe riuscito a scappare. Gli altri due sono stati bloccati: Davide e Salvatore Triunfo, 18 anni, precedenti per furto e danneggiamento. È in questa fase che sarebbe partito il colpo accidentale. Davide sarebbe stato soccorso e trasportato ancora vivo all’ospedale San Paolo, dove è spirato. Amici e parenti di Davide, invece, raccontano un’altra storia.

Sostengono che già l’altro ieri pomeriggio il viale Traiano era un continuo via vai di gazzelle dei Carabinieri, proseguito anche nella notte. Affermano che i tre non si sono fermati all’alt per paura di subire il sequestro del mezzo. Sostengono anche che il terzo passeggero non era un latitante, ma un ragazzino, V., che avrebbe raccontato la sua versione a una emittente locale tra le lacrime. L’inseguimento sarebbe iniziato a partire da via Romolo e Remo e un’auto dei carabinieri, pur di bloccarli, si sarebbe immessa controsenso per speronare lo scooter. I tre sono caduti e uno dei due carabinieri scesi dall’auto avrebbe puntato l’arma ad altezza d’uomo, sparando e colpendo Davide in fuga. Il ragazzo sarebbe stato ammanettato agonizzante, con la faccia che affondava nella terra del giardinetto, e sarebbe morto praticamente all’istante. Il colpo è stato sparato di fronte a una sala giochi e scommesse ancora aperta nonostante l’orario. Un ragazzo, Enrico N., si è fatto intervistare dai tg di Mediaset affermando di aver visto tutto: “Lo hanno sparato alle spalle, da vicino”. La stessa versione di Trunfio a Pomeriggio Cinque : “Il carabiniere gli ha sparato direttamente alle spalle, non ha sparato in alto: un solo colpo e l’ha ucciso. E con lui a terra, li ho sentiti ridere”. Una signora, intervistata da fanpa – ge.it in forma anonima, dice di aver visto l’omicidio dal balcone di casa: “L’infermiere dell’ambulanza non voleva alzare Davide da terra, diceva che era morto. Il carabiniere gli ha detto ‘alzatelo, altrimenti mi mettete nei guai’”.

LA NOTIZIA ha raggiunto in tempo reale la famiglia – che abita a circa duecento metri dal luogo dove Davide è stato colpito – e in pochi minuti la gente del quartiere è scesa in strada. Sassaiole, insulti, minacce. Molti di loro si sono riversati all’ospedale San Paolo. La protesta si sta organizzando in una manifestazione che si svolgerà oggi alle 16 alla Rotonda. La famiglia Bifolco è in contatto con l’avvocato Fabio Anselmo, già difensore di parte civile nei processi Cucchi e Aldrovandi. A breve potrebbero formalizzare l’incarico. I tempi sono stretti: in queste ore il pm disporrà i termini dell’autopsia. Passaggio fondamentale di un’inchiesta dove molto dipenderà dall’esito della perizia balistica. Per capire se il colpo è partito per caso, oppure intenzionalmente.

Condividi