GENOVA . «L’importante sarà essere subito squadra e anche se il Napoli è forte, in questo precampionato abbiamo affrontato formazioni di livello (Hoffenheim, Espanyol e Bastia, ndr) tutte lontano da casa ma facendo bene, almeno in questo caso giocheremo davanti al nostro pubblico. Sarà importate riuscire a fare punti da subito. Forse affrontare alcune big nelle prime giornate,( dopo Napoli, Fiorentina e Lazio) quando sono ancora in rodaggio ci può aiutare». Sorride Gian Piero Gasperini, il tecnico rossoblù è fiducioso e va dritto alla meta. Il mercato «povero» si è rivelato ricco di sorprese e in attesa che vengano depositati anche gli ultimi due contratto, Roncaglia e Lestienne saranno pronti per la sfida con la Fiorentina, nella lista dei convocati i volti nuovi sono 13 su 21. Per una società che tre mesi fa predicava austerità ed autofinanziamento è la prova che si può fare mercato anche senza inseguire cifre folli. Da Matri a Pinilla, da Roncaglia a Perotti fino a Lestienne. La curiosità è veramente tanta. Quella dei tifosi che sognano in grande, quella della dirigenza che questa squadra l’ha costruita, Enrico Preziosi in primis ma soprattutto Omar Milanetto da mesi operativo in un preziosissimo lavoro di scouting, quella di Gian Piero Gasperini. «Non vedo l’ora di iniziare, sono curioso visti i tanti cambi rispetto allo scorso anno. Voglio un Genoa che non subisca gli avversari. Higuain? Ci penseranno i nostri difensori e poi anche noi avremo delle opportunità che dovremo sfruttare . ». Curiosità certo, ma tanta fiducia nel lavoro fatto, sul campo e fuori. «Quest’anno abbiamo una rosa omogenea con molte più alternative in attacco, proprio per questo il tridente dovrà essere una costante in avanti » . «Le opzioni non mancano e l’unico dato negativo è stato l’infortunio di Matri che come Bertolacci contro il Napoli non ci sarà». Non mancano però i sostituti nel consueto 3-4-3 e Gasperini, proprio per questo ostenta tranquillità. «Mi piacerebbe vedere subito delle buone cose, di certo andremo in campo nella condizione massima. Conterà entrare subito in partita – ha spiegato il tecnico di Grugliasco -. E’ la prima gara che conta e fare punti subito sarà importante. L’obiettivo finale? A oggi non posso dire dove potremo arrivare, lo vedremo dal campo. Ma sono soddisfatto per come è andato il calciomercato visti anche i presupposti che erano molto complicati». La parola al campo quindi anche se gli ultimi due giorni di affari solleticano l’allenatore rossoblù. «Mercato? Non mi aspetto altro, se poi cadesse ancora qualcosa dal cielo, come accadde per il contratto di Milito o quando arrivò Thiago Motta, di certo non lo rifiuterei…».
NAPOLI Uniti, compatti e completi. La scossa di Rafa Benitez chiama in causa la partecipazione e la passione della tifoseria tutta. «Sono dispiaciuto e arrabbiato per la sconfitta di Bilbao, tutti abbiamo imparato che bisogna remare tutti dalla stessa parte, emulando quanto fatto dala torcida del San Mames: la gente continuava ad incitare dopo lo svantaggio. Se saremo sempre uniti, potremo tornare quelli dell’anno scorso. Ci criticano, criticano i napoletani e criticano la città, dobbiamo andare in campo e far vedere di che pasta siamo fatti » il coach solletica l’orgoglio partenopeo anche per spegnere il fuoco della polemica che non ha risparmiato nemmeno lui dopo la cocente eliminazione dalla Champions. Ecco perché ringrazia il cielo che cominci subito il campionato, così da riversare la rabbia sul Genoa che aspetterà gli azzurri con l’ansia di chi non vuole toppare all’esordio casalingo. Il Napoli passa al piano B, quello incautamente illustrato da Benitez prima di affrontare l’Athletic nel play off di Champions puntare a scudetto, Europa League, Coppa Italia e Supercoppa. Non posso dire che vinceremo lo scudetto o chissà cosa – chiarisce Benitez – ma proveremo ad arrivare fino alla fine per aggiudicarci qualche trofeo. Il Napoli può battere qualsiasi avversaria e non abbiamo paura di nessuno. Ci sono 4 o 5 squadre che si sono rinforzate, però, se torneremo a giocare con la stessa intensità dell’anno scorso, non potremo temere nulla. Abbiamo ancora tanti giocatori in rosa che devono ancora recuperare la forma dopo il Mondiale e punto molto sull’amarezza della squadra che non potrà giocare in Champions. Il nostro obiettivo è quello di pensare gara partita dopo gara partita.Un concetto, quest’ultimo, ascoltato spesso in precedenza e che Benitez rispolvera, probabilmente, perché anche lui ora consapevole che le risorse del club non sono rapportabili a quelle di società frequentate di recente. Si deve vincere migliorando l’esistente e rilanciando i big finora poco utilizzati. Tra questi Zuniga. «Non ha ancora nelle gambe i 90’», la spiegazione del coach lascerebbe pensare che sia di nuovo Britos, finora inadeguato da esterno, a partire dal primo minuto, ma non è escluso il contrario. Per Inler il discorso è inverso e si potrebbe averlo al Ferraris dal primo minuto, magari al fianco di Jorginho, oppure con Gargano. Tutto il resto sarà identico alla formazione di Bilbao, con la sola novità che tra i 21 convocati spicca anche il nome di De Guzman. E dalla prossima sfida, quella casalinga con il Chievo, Benitez potrà disporre di David Lopez. Ieri l’Espanyol ha pubblicato un comunicato sul sito, nel quale si annuncia che il centrocampista è stato ceduto al Napoli a titolo definitivo. Si aspetta l’ok delle visite mediche per considerarlo un nuovo rinforzo di Benitez. Il tecnico gli dà un benvenuto tiepidino, per nulla esaltato: «Non era facile migliorarci – ha spiegato- viste le nostre potenzialità economiche. Tutti eravamo d’accordo per prendere un grande nome a centrocampo, ma alla fine è arrivato David Lopez. Non dobbiamo aspettarci che sia Gonalons, però aiuterà la squadra a essere più forte».