Continua il viaggio di Papa Francesco in Corea del Sud, giunto alla terza giornata. Oggi, alla Porta di Gwanghwamun a Seul, il Pontefice ha celebrato una Santa Messa per la beatificazione dei 124 martiri uccisi due secoli fa.
Alla cerimonia erano presenti centinaia di migliaia di persone accorse per sentire la parola del Santo Padre che, durante l’omelia, ha ricordato il coraggio di quei 124 martiri che si sono rifiutati di sottostare alle rigide strutture sociali. Tra i martiri beatificati da Papa Francesco oggi a Seul anche Paul Yun Ji-Chung, ritenuto il fondatore della Chiesa coreana. Queste le parole del Santo Padre: “Il loro esempio ha molto da dire a noi che viviamo in società dove, accanto a immense ricchezze, la miseria è in crescita; dove il grido dei poveri è raramente ascoltato. Il mondo ci chiede troppi compromessi con la fede“.
La terza giornata del viaggio di Papa Francesco in Corea del Sud è continuata presso il centro di recupero per disabili “House of Hope” a Kkottongnae, dove frati e suore prestano assistenza a 150 disabili gravi. Poi l’incontro con le religiose e i religiosi del Training Center “School of Love”, ai quali il Santo Padre ha ricordato il vero significato del voto di povertà: “Nel momento in cui ci sentiamo più fragili possiamo incontrare Cristo. Nella vita consacrata la povertà è un muro e una madre: un muro perché protegge e una madre perché accompagna l’uomo nella vita“.
E ancora: “Essere poveri significa trovare un tesoro. L’ipocrisia di quegli uomini e donne consacrati che professano il voto di povertà e tuttavia vivono da ricchi, ferisce le anime dei fedeli e danneggia la Chiesa“.
Il viaggio di Papa Francesco nella Repubblica di Corea terminerà il 18 agosto, fino ad allora il Santo Padre ha un’ampia agenda di visite e impegni da onorare e, forse, qualche altra sorpresa, come quella di ieri ai gesuiti dell’University of Sogang.