La Juventus è una squadra di campioni, gioca a memoria, è ingorda di successi, lascia soltanto le briciole per strada. Insomma, una macchina da guerra. La Lazio è una formazione in embrione, con alcuni buoni calciatori, altri inadeguati, che ha sognato troppo, ed è rientrata nell’alveo che compete al valore dell’organico. L’Europa League è possibile, la Champions resta un miraggio. Il match impossibile è durato soltanto un quarto d’ora. Poi la Juventus ha imposto la legge della superiorità tecnica, vincendo una sfida con la padronanza e la sicurezza dei forti. Troppo netta la differenza sul piano del palleggio, dell’organizzazione, della capacità di coprire il campo, di colpire al momento opportuno. La Lazio, in un Olimpico caldo e gremito, ha cercato di pressare alto, di lottare, giocando un buon quarto d’ora iniziale. Quando il pressing ha perso d’intensità i centrocampisti bianconeri hanno goduto di troppa libertà, Pirlo e Pogba in particolare. L’azzurro, dall’alto della sua classe, ha distribuito con agio una quantità di palloni mentre il francese ha imposto la sua tracotanza fisica e l’abilità d’inserirsi in zona tiro. Pogba ha stravinto il duello con Parolo, apparso timido nei confronti dell’avversario, che ha sbloccato il risultato, colpito un palo con una superba conclusione, e firmato il 3-0. La squadra di Pioli è apparsa fragile, priva di personalità, senza una quadratura e flaccida atleticamente. Inoltre, ha finito per fare confusione tattica con i continui spostamenti di Candreva e Keita, sbagliando anche tanti palloni nell’impostazione, con l’arruffone Lulic in particolare, favorendo le ripartenze dei campioni d’Italia, rapidi con l’imprendibile Tevez, autore dell’assist e del raddoppio, e con Pereyra che non ha sprecato nulla. IL PRIMO GOL Il grande rammarico dei biancocelesti è nel modo in cui hanno subito la prima rete: 2 minuti per calciare una punizione a favore, dai 30 metri, con Braafheid che ha fintato e Biglia che ha battuto male, innescando il micidiale contropiede dell’argentino, troppo veloce e tecnico per i macchinosi difensori laziali, incapaci di chiudere gli spazi. Errori in fase di copertura, un capolavoro d’ignavia generale che ha complicato una partita già dall’elevato coefficiente di difficoltà. A chiudere il conto è arrivata un’azione da manuale bianconera, sulla destra con Marchisio che ha smarcato Tevez. Con la Lazio in ginocchio la gara è diventata una mattanza, al cospetto di una difesa senza paracadute, lo stesso Marchetti ha rimediato una brutta figura sul tiro del tre a zero, con i compagni che hanno solo guardato gli avversari.Allegri ha potuto persino fare turn over, in vista della Champions. Per Pioli la strada è ancora molto lunga e in salita.
LAZIO Male il centrocampo, Klose è troppo isolato, Kieta non è in serata. De Vrij unica nota positiva. MARCHETTI 5,5 Non può nulla né sul piattone destro di Pogba da pochi passi né sul destro chirurgico di Tevez. Sbaglia sul terzo gol di Pogba BASTA 5 Torna dopo due mesi dall’infortunio e non è brillante come al solito, scende poco e quando lo fa è frenato. Si becca un giallo per un fallo su Tevez DE VRIJ 6 Il migliore della difesa laziale, personalità da vendere. Da applausi l’intervento in scivolata dentro l’area con cui toglie la palla dai piedi di Tevez CANA 5 Roccioso negli interventi, spesso al limite. Si barcamena come può ma gli avanti bianconeri gli piombano da ogni lato BRAAFHEID 5 L’infortunio subito in settimana forse lo condiziona, cerca di contrastare con le sue discese Lichtsteiner ma ne esce sconfitto PAROLO 5 Fuori giri il centrocampista biancoceleste. Lento e mai incisivo nella manovra. BIGLIA 5 Rigido al volante, appare stanco e poco lucido. Fatica molto per contrastare Pogba e Pirlo. Sbaglia una punizione che lancia l’azione del primo gol juventino LULIC 5 Quando parte palla al piede è sempre pericolosissimo. Purtroppo pecca nella tecnica, sbaglia spesso passaggi elementari e stop semplici. CANDREVA 5,5 Non è il bell’Antonio che di solito fa lustrare gli occhi all’Olimpico. Si intestardisce con continui colpi di tacco, perde il duello con Lichtsteiner KEITA 5,5 Era la sua grande occasione, il gioiellino di casa Lazio non la coglie appieno. In allenamento è un’ira di Dio in partita corre con il freno a mano tirato. All’11’ della ripresa Pioli gli preferisce Anderson KLOSE 5 Soffre di solitudine tra i due centrali bianconeri. Lui lotta quanto può, ma non viene mai assistito dai compagni nel modo giusto. Esce per fare spazio a Djordjevic ANDERSON 6 Ancora una volta mostra tutti i suoi limiti dal punto di vista caratteriale. Pregevole solo un tiro su cui Buffon si sporca i guanti DJORDJEVIC 5 Pioli lo manda dentro al posto di Klose, ma la sostanza non cambia, i compagni non lo assistono a dovere e lui finisce per naufragare con tutta la barca laziale CAVANDA SV Appena sette minuti per l’esterno belga. PIOLI 5 Sbaglia gara. Un passo indietro rispetto a quanto aveva fatto vedere finora. La sua Lazio è decisamente troppo remissiva anche quando la Juve resta in 10 uomini. DAMATO 6 Lascia spesso andare il gioco poi diventa troppo severo sul doppio giallo a Padoin.