Juventus-Parma 9/11/2014: presentazione e Diretta Live Tv


JUVENTUS Salta Pirlo: contusione muscolare e cinque giorni di stop. «Ma continueremo sulla strada imboccata martedì in Champions League». In archivio, o quasi, il 3-5-2. Massimiliano Allegri fa sua la Juventus, mette un marchio finalmente tutto personale, conferma la difesa a quattro, e dalla metà campo in su sarà «rombo» o doppio trequartista alle spalle di un pivot. Oggi, contro il Parma, spazio alla seconda ipotesi, provata varie volte durante la tournée in Asia e Australia. Là davanti gioca infatti Llorente, pivottone naturale, che verrà supportato da Pereyra e Tevez: questo è emerso dalla rifinitura di ieri pomeriggio. Per il resto, un paio di sorpresine. A centrocampo sembra scoccata l’ora di Romulo: finora, pochi secondi in Juve-Malmoe e otto minuti contro il Milan. L’italobrasiliano farà reparto insieme a Marchisio e Pogba. Dietro, a sinistra, provato a lungo Padoin, 43’ minuti ufficiali in questa stagione: è favorito su Ogbonna, mentre per Evra, Caceres e Asamoah se ne parlerà dopo la sosta. Un undici che permetterebbe di passare al «rombo» con un solo cambio: Morata per Llorente. Questione di caratteristiche tecniche. «Llorente è più un punto di riferimento — spiega Allegri —. Morata è invece un giocatore che attacca lo spazio e svaria maggiormente. Tevez può comunque interagire con entrambi. Il maggior feeling dell’argentino con Fernando? Sono insieme da più tempo. Là davanti non ci mancano le alternative ». Come Coman: «Talento eccezionale, ha velocità e tecnica da sicuro campione». Tridente, non ancora… A Max piace tanto anche l’idea delle tre punte di ruolo, o di Tevez trequartista, ma «ci vorrebbe il giusto sacrificio di almeno due attaccanti. E’ impossibile supportare tre giocatori poco propensi ad aiutare in fase di ripiego. Questione di equilibri», e quindi di tempo e allenamenti specifici. «Con l’Olympiacos — continua il tecnico livornese — abbiamo ripreso un discorso tattico iniziato questa estate. Poi, per vari motivi, scelsi di non abbandonare la via antica (il 3-5-2, ndr), anche se con un’interpretazione diversa rispetto alle scorse stagioni: fra infortuni e ritardi di condizione, non era semplice cambiare subito». Ora il gruppo è maturo, «ha tutte le qualità per gestire il nuovo sistema. Piano piano metabolizzeremo ogni sfumatura, e credo che sia utile misurarci con qualcosa di differente, crea stimoli ulteriori». Come col Milan Era già successo nel suo primo anno di Milan, quello dello scudetto. Un avvio all’insegna dello studio, senza traumatici stravolgimenti tattici. «Subì» a lungo Ronaldinho, le tre punte più Pirlo e Seedorf, poi però decise di fare in proprio, ed era inizio novembre 2010 quando, a Bari, varò definitivamente la formula dei tre mediani puri più un trequartista a supporto di Ibra e un’altra punta a scelta: i rossoneri vinsero 3-2, in gol pure i «randellatori» Ambrosini e Flamini. I tempi coincidono, è il mese delle svolte per Max. Antenne dritte «Intanto, pensiamo a portare a casa questi tre punti — dice —. Contro il Parma la vedo più dura rispetto a martedì. E occhio a Cassano, giocatore straordinario. Per lo scudetto non sarà una corsa a due: la Roma ce la ritroveremo fino in fondo, ma sentiremo ancora parlare di Napoli, Lazio, Inter e Milan. Noi dovremo migliorare molto per arrivare davanti a tutti. Serve più determinazione sotto porta, non si può sprecare Juventus-Parma-diretta-tv-streaming-live-600x330così tanto. Come si migliora? Un quarto d’ora di tiri ogni fine allenamento. Uso il metodo del basket: lì tirano mille volte durante la settimana, e alla fine fanno canestro pure i meno bravi»

Quando venne inaugurato tre anni fa, Alessandro Del Piero definì lo Juventus Stadium «la meravigliosa cornice per un meraviglioso dipinto come la Juventus». Cornice sì, ma non solo, perché l’impianto sportivo bianconero in realtà ha un ruolo molto attivo: è il dodicesimo uomo in campo e non per modo di dire, visto che da quando è stato inaugurato a oggi gli avversari che sono riusciti a fare il colpaccio si contano sulle dita di una mano. In Italia hanno vinto allo Stadium Inter e Samp, in Europa solo il Bayern Monaco. En plein Allegri La cornice è bella e porta fortuna, perché è qui che la Juventus ha costruito una lunga striscia di imbattibilità: 36 partite ufficiali senza sconfitte, 32 se si considera solo il campionato. Nessuno è riuscito a fare meglio: l’Atletico Madrid è a quota 25 nella Liga, l’Arsenal insegue con 23 in Premier. L’anno scorso la Juventus di Conte aveva fatto bottino pieno nelle prime quattro gare interne di campionato, però aveva raccolto solo due pareggi in Champions. Allegri è andato oltre: 6 gare e 6 successi, per un totale di 12 punti su 25 in campionato e 6 su 6 in Coppa. L’ultima sconfitta è datata 10 aprile 2013, 0-2 contro il Bayern nei quarti di finale. In campionato invece bisogna risalire fino al 6 gennaio 2013, doppietta di Icardi e successo della Sampdoria. Sono passati quasi due anni. In campionato quest’anno l’unica squadra che è riuscita a segnare è stata la Roma. A parte i due gol giallorossi, è stata tutta una sinfonia bianconera: 10 centri realizzati, una media di più di due reti a partita. Obiettivo 33 Oggi arriva il Parma, prima vittima dei bianconeri nella nuova casa: l’11 settembre 2011 gli emiliani vennero sconfitti 4-1 allo Stadium nella seconda giornata di campionato. Segnarono Lichtsteiner, Pepe, Vidal e Marchisio. A parte il cileno, gli altri sono tutti e tre convocati e Lichtsteiner e Marchisio saranno titolari. Chissà se uno di loro riuscirà a fare il bis per aiutare la Juve ad allungare l’imbattibilità in campionato fino a 33.

PARMA Nell’ultimo quarto di secolo, ovvero da quando gioca in serie A (eccezion fatta per una stagione di B dei due club) il Parma ha vinto solo tre volte, in quel di Torino, contro la Juventus. Ed in ogni gara ufficiale giocata in terra piemontese ha sempre subito reti. Ecco che la missione da difficile diventa impossibile. In più il Parma deve fare a meno di giocatori importanti, nomi di prima fascia, almeno per il club emiliano. Tanto che anche l’assenza di Coda, ultimo infortunato in ordine di tempo, è diventata un problema da risolvere. Assenze che caricano di responsabilità il giocatore più rappresentativo della rosa del Parma: inutile sottolineare come le eventuali fortune degli emiliani passino da Antonio Cassano. Che oggi avrà Ishak Belfodil come partner d’attacco. Iniezione di fiducia Roberto Donadoni deve essere più psicologo che allenatore: «Affrontiamo un avversario ostico e dovremo farlo con la convinzione di poter fare la nostra prestazione». Facile a dirsi. Anche se il Parma, dopo la vittoria contro l’Inter può salire a Torino con un pizzico di serenità in più. «L’entusiasmo è una componente importante, ma siamo coscienti che in termini di risultati abbiamo fatto ancora poco». Il tecnico del Parma ha ragione, per arrivare alla salvezza serve continuità. Senza dimenticare che di fronte il Parma potrebbe avere una Juventus trasformata dal punto di vista tattico. «Dovremo essere pronti: la Juventus oltre ad avere grande qualità tecnica ha anche grande duttilità. Per quel che riguarda noi, abbiamo sempre le nostre caratteristiche, che ci permettono di essere duttili in funzione dei giocatori che abbiamo ». Il tecnico comunque non cerca alibi, tra assenze e sfortune. «La Juve è la squadra più forte del campionato? Ho fiducia nei miei ragazzi: so che daranno il massimo perché abbiamo di fronte una squadra con cui non basta fare le cose normali, ma qualcosa in più. Servirà una prestazione al 110%”» E forse sarà ancora poco.

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