Quello che intendiamo oggi per calcio ha un’origine molto antica, le tracce di questo gioco sono state ritrovate in varie parti del mondo e in diverse epoche. Attualmente questo sport è praticato in tutto il mondo, ma sentito soprattutto in Europa dove ci sono le squadre più famose e forti di sempre e dove ogni nazione ha il suo campionato, dal calcio spagnolo al calcio italiano, passando ovviamente per quello inglese (il più corretto di sempre) e quello tedesco e francese. Ma prima di arrivare ad oggi bisogna conoscere la storia del calcio per capirne le origini e quando fu tirato il primo calcio al pallone.
Calcio: i primi avvistamenti in Asia
La prima testimonanza sul calcio sembra essere stata incontrata in Asia, precisamente in Giappone durante il secolo XI, in Cina nello stesso periodo c’era un gioco molto simile che prende il nome di “Tsu-chu” che sta letteralmente a significare “Palla di cuoi calciata con i piedi”.
Lo scopo di questo gioco è praticamente lo stesso di quello che oggi conosciamo: infilare la palla in un buco ricavato tra due pali, utilizzando solamente i piedi. Questa disciplina pare che fu addirittura inclusa all’interno di esercitazioni militari per la formazione fisica.
Scavando tra i documenti storici c’è un manoscritto del 50 a.C. che testimonia scontri tra due squadre di paesi differenti, nel caso in particolare tra Giappone e Germania. In Giappone, in particolare, pare che si praticasse un gioco chiamato Kemari (tutt’ora giocato in alcune parti del paese), risalente addirittura a 500 anni prima del “Tsu-chu”. Il gioco consiste nel passarsi la palla in uno spazio stretto senza che questa tocchi il suolo.
Greci e Romani: giocavano a calcio?
Intorno al secolo IV a.C. era presente il Episkyros, un gioco che però non è mai stato inserito nei giochi olimpici che prevedeva l’uso della palla. Questo gioco arrivò anche all’Impero Romano dove cambiò nome in Harpastum.
Lo scopo del gioco era strappare la palla all’avversario e fargli attraversare la linea di fondo. Si scontravano due squadre in un campo rettangolare con linee di contorno e una linea centrale (simile al nostro campo da calcio). In questa versione era possibile usare sia mani che piedi, ma già cominciamo a vedere che ogni giocatore aveva un ruolo in campo ben preciso. La diffusione di questo gioco è avvenuta grazie ai Legionari, che combattendo in tutta Europa, hanno diffuso il gioco nei vari popoli conquistati.
Medioevo: il calcio per combattere
Durante il periodo medievale gli scontri tra i villaggi erano quasi quotidiani, verso la fine dell’anno 200 iniziò a diffondersi un gioco con la palla chiamato Large-football proveniente dalle isole britanniche.
Nel 1175 vene riportata una notizie che riguarda i timori del popolo per la violenza con la quale si giocava a questo sport. Negli anni successivi, questo gioco, fu vietato e limitato fino al 13 aprile del 1314 quando Re Edoardo II ne proibì il gioco nei luoghi pubblici e qualche anno più tardi fu addirittura reso illegale in Inghilterra.
In Francia. nello stesso periodo inglese, si giocava solamente con i piedi ma comunque si trattava di un gioco molto violento. Il campo da gioco era rettangolare e poteva includere fosse, ruscelli e stagni senza alcun tipo di limitazione.
Anche i Vichinghi iniziarono a giocare ad uno sport molto simile, la palla però veniva colpita con mani e bastoni e doveva essere spinta nella zona avversaria. Spesso si giocava sul ghiaccio e per garantire aderenza al suolo si cospargevano le suole delle scarpe con sabbia o bitume.
Calcio in Italia: si parte da Firenze
La città dove il calcio ebbe maggior successo fu Firenze, precisamente durante il periodo della famiglia Medicea quando si giocava il calcio fiorentino. La Crusca, a Venezia nel XVIII attribuì questa definizione al calcio fiorentino:
“È calcio anche nome di gioco, proprio e antico della città di Firenze, a guisa di battaglia ordinata con una palla a vento, somigliante alla sferomachia, passata dai Greci ai Latini e dai Latini a noi. Il calcio fiorentino, assai diffuso a quei tempi, dava luogo a incontri ufficiali nelle grandi ricorrenze tra i partiti dei verdi e dei bianchi, rispettivamente della riva sinistra e destra dell’Arno.”
Si giocava a Piazza Santa Croce e la squadra che vinceva la partita si appropiava delle insegne degli avversari, ogni squadra era formata da 27 giocatori. Qualche anno più tardi, precisamente nel XVII secolo, si iniziò a diffondere questo gioco particolarmente a Bologna e Venezia dove però fu addirittura vietato nel 1580.
Il calcio nell’Età moderna
Nel 1617 in Inghilterra rinacque il calcio, precisamente Giacomo Stuart riabilitò il gioco. Da questo periodo in poi furono creati i primi regolamenti, dove le squadre erano formate da 11 o 22 giocatori e si potevano usare sia i piedi che le mani. Nel 1820, mentre il gioco era ancora in una fase confusionale, nacque il Rugby. Qualche anno più tardi, nel 1857 furono create le prime regole scritte chiamate le 14 regole ed il 24 ottobre nacque ufficialmente la prima squadra di calcio al mondo: Sheffield Footbal Club che giocò la sua prima partita un anno dopo al Parkfield House.
Il calcio oggi e il primo riscontro istituzionale
Nel 1863 si ebbe il primo riscontro istituzionale del calcio, era il 26 ottobre quando a Londra si diedero appuntamento unidci club e associazioni sportive per creare la prima federazione calcistica della storia. Lo scopo era organizzare il gioco del calcio e creare un regolamento comune fino ad eliminare, addirittura, la matrice rugbistica presente nel gioco (l’uso delle mani e degli scontri).
Infatti, da quel momento in poi nessun giocatore poteva correre con il pallone tra le mani o caricare l’avversario (cosa che è possibile, ad oggi, nel Rugby).
Con il passare degli anni le squadre ed i vari giocatori che ne facevano parte iniziano a specializzarsi facendo una netta distinzione tra difesa ed attacco, poi nel 1870 si inizia a vedere uno schieramento in campo che assume la forma, più o meno simile, a quella che oggi vediamo nelle partite di calcio mondiale.
Nel 1871 venne poi risolto un altro grande problema, quello delle dimensioni del pallone da gioco, che finalmente venne uniformato. Sempre in questo periodo nacque la figura del portiere che era l’unico giocatore in campo che potesse toccare il pallone con le mani.
Con il passare degli anni in Europa iniziano a formarsi le altre federazioni di calcio, nel 1875 nacque la federazione del Galles. Qualche anno più tardi, nel 1886 nacque un ente per regolare questo gioco, stiamo parlando dell’IFAB costituita da Inghilterra, Scozia, Irlanda e Galles, lo scopo era far rispettare le regole del calcio e apportare delle modifiche nel caso fosse necessario.
Professionismo sportivo e diffusione nel mondo
Nel 1886 fu riconosciuto il professionismo sportivo, ovvero i calciatori venivano pagati per giocare a calcio, proprio come degli operai. Questa decisione provocò una serie di reazioni, fino a che nel 1907 nacque una nuova associazione.
Con gli anni questo sport iniziò a diffondersi in tutto il mondo, precisamente in Nuova Zelanda, in Sud Africa, Argentina, Belgio, Cile, Svizzera e nel 1900 anche in Germania. I primi campionati di calcio nacquero in Inghilterra nel 1889, erano partite di andata e ritorno con punteggi per formare una classifica.
Dopo l’Inghilterra nacque il campionato argentino, quello francese, il belga, l’olande e quello svizzero. Nel 1902, precisamente il 12 ottobre, fu disputata la prima partita tra nazionali e scesero in campo Austria e Ungheria.
Nel 1904 nacque la FIFA (Federazione Internazionale di Calcio) formata da Francia, Svizzera, Paesi Bassi, Belgio, Svezia, Danimarca e Spagna, solo un anno dopo entrarono gli Inglesi nell’associazione, ad oggi fanno parte tutte le nazioni del mondo. Nel 1908 il calcio fu introdotto nelle Olimpiadi di Londra, da questo momento in poi il calcio venne consacrato a sport ufficialmente.