Giorgia Meloni, adozioni Gay? “Ora parlo io”


Giorgia Meloni è una tosta: ex giovane ministro, ex vicepresidente della Camera, primo segretario donna di un partito (Fratelli d’Italia), secondo leader più gradito (dopo Matteo Renzi), autoironica al punto di postare una cozza al posto della sua faccia, quando l’hanno accusata di aver ritoccato le foto dei manifesti elettorali. Se una donna così riesce ad aprirsi e a mostrare il suo lato più umano e privato con sincerità, vuol dire che già ha risolto gran parte dei nodi della sua ancora breve vita. Domanda. Partiamo dai diritti. Si è scontrata con Luxuria sul tema delle adozioni gay. Non crede che dovremmo avvicinarci alle normative dei grandi Paesi europei? Risposta. «Dobbiamo fare ciò che è giusto, non copiare gli altri. Uno Stato deve difendere i più deboli: e un bambino ha il diritto di avere un padre e una madre. Non trovo amorale il desiderio di un figlio, anche da parte di un single (anzi, lo capisco benissimo), ma non si può stabilire per legge che un bambino non debba avere padre e madre. Io, che sono cresciuta senza padre, so che cosa significa. Stiamo raccogliendo le firme affinché, per le adozioni, si specifichi sempre che i coniugi siano di sesso diverso». D. Secondo Luxuria meglio avere due padri gay che uno etero che sceglie di non occuparsi dei propri figli. Come il suo, onorevole Meloni… R. «Si tratta di una tesi idiota. Ci sono solo persone, padri (o madri) che sbagliano, e basta».

D. Perché tanti uomini abbandonano i figli? R. «Perché sono il frutto di una cultura che li deresponsabilizza sempre più. Però ne ho incontrati tanti che, al contrario, lottano per stare con i figli, anche se le madri a cui sono stati affidati Catturatentano di impedirglielo, facendo pagare ai bambini colpe che non hanno». D. Suo padre se n’è andato quando lei aveva 12 anni? R. «No. Non ci ho mai vissuto. I miei si sono separati quando io e mia sorella eravamo piccole. Lo frequentavo, però poi è sparito. Credo di aver capito che non avrei più avuto un padre quando per farmi gli auguri mi scrisse “Buon Compleanno”, aggiungendo solo il suo nome di battesimo». D. è peggio crescere senza padre o con un cattivo padre? R. «Non saprei. Il mio è sparito. E quando si è ripresentato avevo 25 anni. Allora a dire “no” sono stata io. Il rifiuto te lo porti dentro in ogni caso, credo: lo interiorizzi e produce una serie di cose. Sia chiaro, non mi sento una vittima: a me non è mancato nulla. Mia madre ci ha cresciute, facendo un lavoro straordinario, insieme a due nonni affettuosi. Ma dal lato paterno. nessun rapporto con la sua famiglia. Tutto questo ha generato dentro di me un’insicurezza interiore». D. Eppure non sembra proprio una donna insicura. R. «Non mi lamento, infatti. Ho bruciato le tappe. Ma chi cresce senza padre si porta dentro una certa fragilità nei rapporti interpersonali. Un bisogno di conferme continue. che a volte mi ha spinto a scelte inadeguate». D. Ora elicemente fidanzata con l’autore Rai Renato De Angelis. Cosa direbbe a un figlio maschio? R. «Che sei un uomo solo quando sei in grado di proteggere le persone che ami.

Non solo economicamente. Quando non scappi davanti alle difficoltà. Se c’è una cosa che non tollero è la vigliaccheria». D. Vuole dei figli, però. R. «Al momento giusto, sì. Il matrimonio invece mi spaventa, perché lo prendo molto, molto sul serio. E la possibilità del fallimento, che mi blocca». D. Guido Crosetto se ne è andato dal partito. Delusa? R. «No, Guido è veramente protettivo. La sua è una scelta professionale importante e che condivido (dirigerà l’Aiad, agenzia aerospaziale, n.d.r.). I nostri rapporti non cambiano. Non è un uomo di quel tipo». D. Renzi non ha accettato il suo invito ad Atreju, il tradizionale incontro dei ragazzi della destra, che si è svolto all’Isola Tiberina. R. «Non ha voluto confrontarsi con i nostri giovani. E questo è vecchio. Ed è un peccato, perché c’era tanta carne al fuoco, dal lavoro giovanile alla situazione dei nostri “marò”, per i quali è stata organizzata una maratona di solidarietà». D. Ha proposto provocatoriamente che Napolitano e Renzi si offrano in ostaggio al posto di La Torre e Girone, o che gli italiani si ritirino da tutte le missioni di pace finché i Paesi amici non decidano di intervenire. Ma non ha ricevuto risposta. R. «C’è di più. Il prezzo più alto di questo disinteresse nei nostri confronti lo paghiamo con l’immigrazione selvaggia che subiamo. E se facessimo un bel cordone umanitario che finisce dritto in Germania? Alfano ha sottoscritto un accordo fatto per fregarci». D. Con il governo Berlusconi voi giovani ministre siete state attaccate sul piano estetico come è accaduto alla Boschi da parte della Bindi: è il destino delle giovani donne? R. «Non mi piegherò mai alla logica di chi giudica le donne per l’aspetto fisico. Trovo raccapriccianti le riforme della Boschi, ma non mi interessa affatto come le sta il bikini».

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