Papa Francesco: “E’ terza guerra mondiale. ONU fermi aggressore ingiusto senza bombe”


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Durante il volo di ritorno dalla Corea, meta del suo terzo viaggio di Fede dall’inizio del Pontificato, Papa Francesco ha affrontato diversi argomenti di rilevanza mondiale, rispondendo alle domande dei 72 giornalisti di 11 Paesi diversi che erano con lui sul volo per Roma. Dalla guerra in Iraq a quella in Terra Santa, dall’importanza di intervenire per fermare lo scorrimento di sangue di civili innocenti fino all’intervento dell’ONU e degli USA.

Papa Francesco ha parlato di “terza guerra mondiale” e di “aggressore ingiusto da fermare, non da bombardare”. Ecco le parole e le dichiarazioni più rilevanti del Pontefice sul volo per Roma: “Quante volte con questa scusa di fermare l’aggressore le potenze hanno fatto una vera guerra di conquista. Una sola nazione non può giudicare come si ferma un aggressore. Dopo la Seconda guerra mondiale è nata l’idea della Organizzazione delle Nazioni unite, è là che si deve discutere: ‘Come facciamo a fermarlo?’. Fermare l’aggressore ingiusto è un diritto dell’umanità, ma è anche un diritto che ha l’aggressore di essere fermato perché non faccia il male“. Papa Francesco ha anche rivelato di aver scritto al segretario Onu Ban Ki-moon, di aver mandato in Iraq e Kurdistan il Cardinale Fernando Filoni nelle vesti di suo inviato e di essere disposto ad andare lui stesso in Kurdistan per sostenere le popolazioni in fuga dal massacro iracheno.

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E al giornalista statunitense che gli ha chiesto se condividesse i bombardamenti sull’Iraq in difesa delle minoranze, Papa Francesco ha descritto quanto sta accadendo in Iraq e Terra Santa come una terza guerra mondiale: “E’ una terza guerra mondiale, ma a pezzi. [E’ stato raggiunto] un livello di crudeltà spaventosa. La tortura è diventata un mezzo quasi ordinario. Quando c’è una ingiusta aggressione, è lecito fermare l’aggressore ingiusto. Fermare solo, però: non dico bombardare, fare guerra. I mezzi debbono essere valutati. Io posso dire soltanto questo: sono d’accordo sul fatto che quando c’è un aggressore ingiusto venga fermato“.

Papa Francesco ha, infine, ribadito la sua intenzione di andare in Cina, anche subito: “Lei vuole sapere se io ho voglia di andare in Cina? Ma sicuro, mi piacerebbe andarci già domani. Sempre la Santa Sede è aperta ai contatti con Pechino: sempre, perché ha grande stima e rispetto per il popolo cinese“.

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