Il taglio del debito rimane una «priorità» per Enel. L’amministratore delegato, Francesco Starace, non intende lasciare dubbi in merito anche dopo che il fardello è salito a quota 44,5 miliardi. Ma ormai è chiaro: l’obiettivo dei 37 miliardi slitta al 2015. Per fine anno si parla ora di un debito a quota 39-40 miliardi. Colpa dello slittamento delle cessioni in Slovacchia e Romania. Il target del piano dismissioni rimane di 4 miliardi, ma le offerte vincolanti per le attività nei due Paesi, che pesano per circa metà del piano, sono attese entro la fine dell’anno.
C’è anche dell’altro, però, se i conti non tornano sul debito. C’è l’effetto cambi, spiega la società. Ma c’entra anche la scelta di anticipare al 2014 alcuni investimenti nelle attività rinnovabili e c’entrano «alcune operazioni di riacquisto delle minority già previsti nel piano industriale».
Per il resto, è più soprattutto la «perdurante incertezza associata al contesto macroeconomico europeo» a lasciare il segno sui conti del gruppo, soprattutto nel terzo trimestre. Il risultato netto dei nove mesi è dunque in flessione del 16,2% (a 1,957 miliardi) con un taglio del 58,5% (a 272 milioni) registrato nel periodo luglio-settembre. Quanto ai ricavi, sono scesi rispettivamente del 6,5% a 54 miliardi e del 3% a 17,9 miliardi, a fronte di un’ebitda pari a 11,608 miliardi in calo del l3%. Ma è l’utile netto ordinario del trimestre che si è fermato a 298 milioni di euro (-54,5%), ad aver deluso di più gli analisti che avevano puntato su 320 milioni.
Eppure, per Starace i conti dimostrano una certa «resilienza» del gruppo al contesto macroeconomico europeo (con le vendite di energia a -3,5%), all’effetto cambio in Russia e America Latina e all’impatto dei paletti regolatori introdotti in Spagna. Una resistenza che si deve al mercato italiano, che mostra margini in crescita del 12% grazie al forte contributo del mercato libero, capace di raddoppiare il mol.
Di qui la fiducia richiamata dallo stesso manager per il raggiungimento dei target di ebitda e utile netto ordinario fissati per fine anno. Del resto, nel prossimo trimestre, precisa lo stesso Starace, «Enel continuerà a focalizzarsi su mercati emergenti ed energie rinnovabili, potendo far leva su un portafoglio diversificato e sulla nuova e più efficace struttura organizzativa», dopo il recente scorporo delle attività in America latina (Enersis) e dopo il collocamento di titoli Endesa.
L’Enel fa slittare il taglio del debito obiettivi centrati ma profitti in calo
1460