Roberta Ragusa, Elena Ceste e Yara Gambirasio: Ecco cosa pensa Federica Sciarelli di Chi l’ha Visto?


Conduco il programma televisivo più imitato, ma mai superato negli ascolti. Questo perché noi proponiamo i fatti e non le chiacchiere come parecchi talk show che si occupano di cronaca e di persone scomparse», dice Federica Sciarelli, al suo rientro in televisione con Chi l’ha visto?, la trasmissione di punta di Rai 3 che nella sua nuova edizione occupa la prima e la seconda serata. La conduttrice, di origine napoletana, che riesce a coniugare emotività e rigore professionale, si dedica con passione al lavoro senza trascurare gli affetti. Infatti, è molto legata al figlio Giovanni, diciottenne, nato da una relazione finita male con l’imprenditore Sergio Scala che non abita a Roma. Mamma single, Federica è una donna realizzata e serena, anche perché si è conquistata con le sue sole forze il posto al sole nel mondo televisivo. «Non sono attaccata alla poltrona e ogni tanto chiedo ai dirigenti Rai di farmi fare qualcosa di diverso, ma evidentemente funziono dove sto», dice. Federica, come spiega il grande interesse del pubblico per i fatti di cronaca? «Credo che la cronaca interessi perché propone storie vere, specchio della nostra società. Tre casi famosi e non ancora chiariti, come quelli di Yara Gambirasio, Roberta Ragusa ed Elena Ceste, evidenziano la crisi della famiglia.

Guardiamo la storia del presunto assassino di Yara, Massimo Bossetti, figlio illegittimo di una donna che, nonostante l’evidenza della prova del Dna, continua a negare che sia frutto di una relazione extraconiugale. E anche il presunto colpevole, che si proclama padre e marito modello, in realtà viveva un rapporto di coppia controverso in cui, secondo le recenti testimonianze, trovava posto anche il tradimento». Pensa che il movente del delitto sia di natura sessuale? Cattura«Le mutandine di Yara erano strappate e questo dovrebbe bastare a escludere altre ipotesi, come quella che sia stata uccisa da chi voleva vendicarsi del padre. Riguardo poi il Dna trovato sul corpo della bambina, mi chiedo perché in Italia, in nome della privacy, non esista una banca dati. In tal modo si eviterebbero dubbi su quella che è una prova certa per individuare il colpevole». Che idea si è fatta sulla scomparsa di Roberta Ragusa? «Ogni volta che guardo quei suoi bellissimi occhi azzurri mi si stringe il cuore. Escludo che sia scomparsa volontariamente: da mamma, so che nessuna donna abbandona i suoi figli senza dare più notizie. E il cuoco di Montecarlo convinto di aver visto Roberta con un uomo mi è sempre sembrato inattendibile. Anche in questa storia è evidente la fine della famiglia, in quanto non può considerarsi tale quella in cui il marito da anni ha un’amante, ex babysitter dei suoi figli, che ora vive nella casa dove abitò Roberta. Non posso formulare accuse precise, ma la Ragusa non può essersi volatilizzata. Un discorso che vale anche per Elena Ceste».

Crede che sia stata uccisa? «Se si fosse suicidata il cadavere si sarebbe trovato. E tutto quanto si sa delle ultime ore in cui Elena, madre di quattro figli, si sarebbe allontanata da casa, nuda e senza occhiali, risale alle dichiarazioni del marito». C’è un caso che l’ha più coinvolta? «Partecipo a tutte le storie, ma ho un rapporto speciale con Piera Maggio, la mamma di Denise, alla quale ho mandato un messaggio affettuoso il giorno del decimo anniversario della scomparsa della piccola. La mamma è certa che Denise sia viva, come è logico per un genitore per il quale è innaturale sopravvivere al proprio figlio. Personalmente rimasi turbata dalla fotografia fatta a Milano che mostrava, in un gruppo di zingari, una bambina somigliantissima a Denise. Potrebbe essere lei e io continuo a sperare, assieme a Piera». Federica, le è stato difficile conciliare il lavoro con la carriera? «No e per questo mi ritengo fortunata. Mi sono organizzata e a mio figlio non faccio mancare niente, nemmeno le polpette che cucino al volo con ottimi risultati. L’ho cresciuto rispettando le sue inclinazioni. Fin da ragazzino recita in teatro e quest’anno, dopo la licenza liceale, ha manifestato l’intenzione di iscriversi al Centro Sperimentale. E per me va bene, purché faccia il lavoro che ama. Come si dice a Napoli, ogni scarrafone è bello a mamma sua, ma Giovanni è davvero un bel ragazzo. Tutto suo padre». Non si butti giù, anche lei è molto carina… «Grazie, ma non do importanza al mio aspetto e non uso artifici per migliorarmi. Una volta che mi ero truccata un po’ di più, mio figlio, dopo avermi vista in tv, mi ha detto: “Mamma, eri proprio brutta”».

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