È il grande ritorno di Dario Fo. Un rientro tanto atteso, con uno spettacolo presentato 15 anni fa al festival di Spoleto: “Lu santo jullare Francesco” che ha riproposto in chiave aggiornata in teatro e in tv.
Un ritorno sul palco, in parte doloroso, dopo la scomparsa della compagna di una vita, l’attrice Franca Rame.
E forse anche per questo, la scelta è ricaduta su uno spettacolo tanto sentito e importante nelle sue tematiche.
Il nucleo della pièce, infatti, è l’“istrionismo” del santo umbro. San Francesco che il 15 agosto 1222 tiene un discorso a Bologna dove fingendo di esaltare la guerra e i suoi catastrofici risvolti, cerca di persuadere gli ascoltatori alla pace.
Dario Fo racconta il “jullare al servizio di Dio”, come il santo amava chiamarsi, in un modo tutto suo, esaltando le qualità dell’uomo che è diventato santo, celebre per la sua profonda umanità.
Anche la scenografia teatrale è scabra, rispettando la vita grama del santo, ricadendo tutto il potenziale e la bellezza dello spettacolo sul “jullare” di 90 anni, che lo interpreta in maniera magistrale.
Un richiamo che non può sfuggire è quello a Papa Francesco che l’attore non ha mai negato di stimare, proprio perché come lui nei suoi spettacoli, parla apertamente e si schiera dalla parte dei più deboli.