Sì, è un appello commovente, in cui è racchiusa- tutta la sua profonda sensibilità, quello che Alda D’Eusanio lancia in esclusiva dalle pagine di Donna al Top all’amico e collega Lamberto Sposini. Per anni volti di punta dell’informazione e dell’intrattenimento Rai, Alda e Lamberto hanno entrambi vissuto l’esperienza del coma. Lei, dopo essere stata travolta da uno scooter il 24 gennaio 2012, mentre attraversava Corso Vittorio Emanuele a Roma. Lui, invece, in seguito a un’emorragia cerebrale il 29 aprile 2011, poco prima di cominciare a condurre lo speciale della trasmissione La vita in diretta dedicato alle nozze reali tra il principe William e Rate Middleton. «Nonsopporto la supponenza» E con la sua abituale schiettezza, la D’Eusanio ci dice la sua sulla televisione di ieri e oggi, che non le piace e non le manca. E anche per questo motivo invita Lamberto Sposini a reagire e a tornare in video più forte di prima per l’amore del suo pubblico.
Alda, da un po’ di mesi hai inaugurato il tuo blog, deusanio.it, dove scrivi il tuo punto di vista su tutto quello che ti circonda… «Credo che uno dei segreti del mio successo risieda nell’essere come il,mio pubblico. Non c’è differenza tra me e chi mi guarda. Ho sempre vissuto la mia professione con normalità, non ho mai voluto fare la star. Perché mi considero uguale alla mia vicina di casa, come chiunque altro. Scrivere sul mio blog o su Facebook mi permette di illustrare quello che pensano tutti. E visto che mi considero ima donna intelligente, penso anche che la gente sia molto più intelligente di quello che crede chi ci governa». Il tuo ultimo post su Facebook, in cui hai praticamente mandato a quel paese il premier Matteo Renzi, ha creato un certo scalpore… «E la supponenza che non sopporto. Non è che lui si sia scusato con chi non ha neanche più la benzina per le auto, al contrario ha detto che li riceverà ma che non accetterà ricatti. Ha anche detto che l’Italia ha cinque corpi di Polizia. Ma ha anche migliaia di persone, tra senatori e deputati, che si mangiano tutto. Non è possibile dare una risposta del genere a chi ha chiesto solo un adeguamento, non un aumento del proprio stipendio, che tra l’altro gli spetta di diritto. Per questo, in quel mio post, comincio col mandarlo a quel paese e concludo rimandandocelo…».
Non hai mai avuto peli sulla lingua… «Il carattere fa parte del Dna, almeno così ci hanno insegnato gli scienziati. Da chi ho preso il mio di carattere non 10 so, forse da mio nonno. Però sicuramente l’esperienza e gli ambienti che 11 destino mi ha portato a frequentare mi hanno reso più dura e più forte. Ho avuto una vita difficile, ho dovuto affrontare tantissimi ostacoli. Le difficoltà, però, non mi hanno indebolita e inacidita, ma mi hanno resa una donna migliore. Non a caso, tutto quello che ho ottenuto è stato grazie alle mie grandi battaglie che è sempre valso la pena fare. I miei amici mi dicono sempre che ogni mattina il Diavolo quando si sveglia, la prima cosa che dice è: “Cavoli, anche la D’Eusanio si è già alzata!” (ride di gusto, ndr). Il pubblico intanto continua a sperare in un tuo ritorno in televisione… «A me, e lo dico con molta sincerità, questa Rai non manca, anzi la rifiuto: la Rai che licenzia Luciano Onder o Licia Colò, ovvero i migliori, quelli che hanno studiato per fare un programma. Tu puoi cambiare Carlo Conti, ma non puoi cambiare Luciano Onder (storico conduttore di Medicina 33 a cui di recente non è stato rinnovato il contratto, ndr), perché quest’ultimo ha studiato cinquant’anni per affrontare in televisione tematiche serie come le patologie, mica si occupa di canzoncine o barzellette. Oggi una Rai che è nelle mani di gente come Luigi Gubitosi e Anna Maria Tarantola non può mancarmi.
Perché non può mancarmi ciò che è brutto. Io tornerei volentieri a fare televisione ma con gente intelligente, che possa insegnarmi qualcosa e allo stesso tempo consentirmi di poter trasmettere dei contenuti. Perché andare in televisione per parlare, per esempio, di Raffaella Fico, che è stata o meno con Balotelli, non fa per me». Cambiando argomento, da qualche giorno è ripartita La vita in diretta, una trasmissione che tu hai lanciato e che per tanti anni è stata condotta con successo da Lamberto Sposini… «La gente ricorda sempre con piacere Sposini, non a caso in tanti continuano a chiedermi come stia Lamberto. Perché sanno che è stato lontano dalla televisione perché ha rischiato davvero grosso. Chi fa televisione dovrebbe mandargli più spesso un saluto e la gente lo apprezzerebbe molto. Purtroppo, però, chi fa tv non ha questo tipo di sensibilità, di attenzione. È un settore, quello televisivo, colpito da cannibalismo: “Mors tua, vita mea”. Questo è l’aspetto più brutto del mondo dello spettacolo, ma per fortuna non è così da parte dei telespettatori». C’è un ricordo o un aneddoto legato a Sposini che ti piacerebbe condividere con Topi «Io e lui non abbiamo mai lavorato assieme, perché lui lavorava per il Tgl e io per il Tg2.
Poi lui seguì Enrico Mentana al Tg5 e poi, quando tornò in Rai, ricominciò a lavorare per Raiuno mentre io ero rimasta a Raidue. Lavoravamo, insomma, in due palazzi differenti. Ci siamo incontrati, però, in tante altre occasioni, durante le quali l’ho sempre apprezzato. Lamberto ha sempre saputo svolgere il suo mestiere in maniera professionale, una persona sèria. Ricordo che ima cosa che lo seccava moltissimo, e io puntualmente lo provocavo, quando gli si diceva: “Lamberto, sei il giornalista più bello”. Quel genere di complimenti gli dava fastidio». Secondo te come mai? «Perché per lui era fondamentale essere bravo, non bello. Preferiva ricevere complimenti sulle sue capacità lavorative e non sulle sue caratteristiche estetiche». Te la sentiresti di lanciare un messaggio a Lamberto? «Lamberto, dopo di te solo rimpianti. Dopo di lui La vita in diretta è finita, perché prima, soltanto quando c’era lui, faceva informazione vera. Di lui è sempre passata la sua vera coscienza, guardava il mondo con occhi puliti e con quella stessa limpidezza lo raccontava. Manca la sua professionalità, ha lasciato un grande vuoto. E lo dice ima criticona come me, che dice sempre tutto quello che pensa». «Bisogna rinascere» Lui, come te, ha affrontato un grave problema di salute che gli ha causato il coma… «Adesso Lamberto deve farcela. Come Alberto Castagna, che visse a stretto contatto con la morte per anni, e riuscì a rinascere, deve fare la stessa cosa anche lui. Deve assolutamente tornare a ridarci quella parte di intelligenza e di cuore che lo caratterizzava. Ce lo deve». A te, in futuro, piacerebbe tornare in video con lui? «Mi piacerebbe moltissimo. Sarebbe una cosa bellissima. Così “resuscitiamo” tutti e due». Nella vita hai raggiunto tantissimi traguardi: c’è qualcosa che ancora ti manca? «Non ho una risposta. Ogni mattina, quando mi sveglio, mi stupisco sempre della vita. Non è che mi aspetti qualcosa. Non ho rimpianti, vivo molto bene con me stessa e so adattarmi. Dopo il coma, l’unica vera scelta che ho fatto è quella di non trovare più il tempo per fare quello che non mi va di fare. In cuor mio, però, spero anche di ricevere ima bella sorpresa dalla vita. Cosa, non lo so: altrimenti che sorpresa sarebbe?».