Tra i vari tipi di pomodori, uno sta attirando la curiosità di molti appassionati di orti e giardinaggio in genere Il pomodoro datterino. Si tratta di un pomodoro “piccolo”, presente in diverse varianti, molto apprezzati per il loro apporto calorico e per le loro caratteristiche generali. Andremo quindi per prima cosa ad analizzare le necessità della pianta in termini di clima e di terreno, e poi a capire quali sono le varianti tra cui è possibile scegliere. Andiamo con ordine.
Pomodoro datterino: come coltivarlo
Se vi dedicate già alla coltivazione dei pomodori e volete “ampliare” e virare verso il datterino, fatelo tenendo separata la pianta che potrà essere coltivata in uno spazio a parte o in un vaso che dovrà però avere almeno 25 cm di diametro.
Tenete in considerazione che questo tipo di pomodoro nasce e cresce solo in ambienti in cui la temperatura non è mai inferiore a 10-12 gradi; sebbene siano da preferire gli ambienti neutri, la pianta si sviluppa anche in presenza di terreni poco alcalini.
La prima cosa da fare è vangare il terreno fino a 25 gradi circa di profondità, l’autunno precedente, aggiungere del letame in questa fase è sicuramente d’aiuto se volere ottimizzare la fertilità del terreno. Prima di mettere a dimora le piante, sarà necessario procedere ad una concimazione minerale, da ripetere qualora le piante abbiano problemi ad “attaccare”. Ci si potrà a questo punto occupare della messa a dimora delle piantine, momento che dovrà essere collocato a marzo nelle regioni meridionali, aprile- maggio in quelle del Nord. Una volta avviata l’operazione, si dovranno pacciamare le aiuole servendosi di teli di plastica scura o di paglia. In generale si può considerare di gestire 3 piante per ogni metro quadrato, da posizionare rispettando una distanza di 80 cm tra i filati e 35 tra una piantino e l’altra.
Come coltivare il pomodoro datterino: le malattie
Le piante di questo tipo sono molto produttive, per tale ragione soprattutto all’inizio è meglio concentrarsi sulle piante e limitare la produzione a 2-3 fusti per ognuna, così da garantire un giusto equilibrio tra qualità e quantità. Ma come si fa ad ottenere una pianta con 2 o 3 fusti? l’operazione da eseguire si chiama cimatura e di fatto consiste nell’eliminare la parte di fusto che include i rametti eccedenti. I fusti restanti per crescere avranno bisogno di sostegni e di attenzioni particolari, come ad esempio togliere ad ogni fusto i germogli che sorgono alla base delle foglie. Il datterino è probabilmente il pomodoro che meglio resiste alle malattie, i trattamenti anti-parassitari possono quindi essere molto limitati, possiamo quindi già pensare alla fase del raccolto, da effettuare quando i frutti saranno maturi. A differenza di molti frutti, questi pomodori non devono essere raccolti appena diventano rossi, ma dopo un pò, lasciando a lungo le bacche sui rami. E’ possibile tagliare l’intero grappolo, o il singolo pomodoro e conservarli, dal momento che sono abbastanza resistenti.
Anche in questo caso, non è possibile indicare un periodo fisso per il raccolto, per avere una idea potete considerare che nella Pianura Padana i pomodori di questo tipi si raccolgono ad ottobre. In questa fase può capitare di notare che alcuni frutti non sono ancora maturi. Nessuna paura, possono comunque essere raccolti e riposti in una cassetta, che dovrà poi essere posizionata in un locale luminoso, ben arieggiato e con temperatura compresa tra i 12 e i 12 gradi centigradi. Vi accorgerete che i prodotti matureranno pian piano da soli e si conserveranno comunque per un buon arco temporale.
Pomodoro datterino: le varie tipologie
Come accennavamo poc’anzi, i frutti di pomodoro datterino si presentano di piccole dimensioni, forma allungata e peso compreso tra i 20 e i 40 grammi; la polpa è consistente, così come la polpa e il gusto garantisce l’equilibrio tra zuccheri e acidi. Tra i vari utilizzi di questo pomodoro a grappolo troviamo la preparazione di sughi espressi realizzati con olio extravergine, aromi e aglio, o ancora l’utilizzo in insalate miste.
Tra le varie sottotipologie di pomodori datteri troviamo il Datter. Si tratta di una pianta vigorosa, che produce grappoli molto fitti, piccoli e allungati. Colpisce il gusto dolce del frutto, che non ha nulla da invidiare ai più comuni ciliegini.
Rientra tra i pomodori datterini anche il mandurio. I pomodori di questo tipo hanno forma ovale, colore molto intenso e il caratteristico mucrone alle estremità. Un vantaggio di questo frutto è senza dubbio il fatto che la raccolta può essere effettuata a grappolo o a pomodoro singolo, a frutto maturo o ancora acerbo.
Proseguiamo con il pomodoro lucciola, preferito da molti per la sua elevata produttività, si presenta con grappoli uniformi con pomodori rossi di forma ovale, con peso compreso tra i 35 gr e i 45 gr.
Non vi resta a questo punto che scegliere la vostra tipologia preferita e procedere alla coltivazione. Se siete già avvezzi non incontrerete nessun particolare problema, se così non fosse ricordate che la semplicità delle operazioni della coltivazione rende possibile anche iniziare direttamente coltivando questa variante. Conoscete già il datterino ma per qualche motivo non vi soddisfa? In questo caso potete virare sul ciliegino. Le operazioni di coltivazione sono molto simili e anche le caratteristiche dei prodotti non si discostano molto.
Pomodoro Datterino, ricette utili
Concludiamo con due semplici ricette che vi possono permettere di sfruttare i vostri pomodori datterini. Oggi vi proponiamo un primo piatto, per essere più precisi degli spaghetti con feta, patè di olive e naturalmente pomodori datterini. Per soddisfare e deliziare i palati di 4 persone serviranno 110 grammi di spaghetti, 1 spicchio di aglio, del basilico fresco, 100 gr di feta sbriciolata, 1 cucchiaio di patè di olive, dell’olio di oliva e naturalmente 130 gr di datterini. Il sugo dovrà essere preparato aggiungendo in una padella olio, aglio, basilico e pomodori, che dovranno essere scaldati per 8 minuti circa, prima di versare la feta e dopo qualche istante anche il patè di olive. Il condimento dovrà essere aggiunto alla pasta cotta al dente, prima di dare una ultima ripassata alla pasta condita in padella per qualche minuto. Il piatto è servito e i vostri sacrifici sono così stati ricompensati. Sicuramente più semplice e immediato è l’utilizzo dei datterini in insalata, basta scegliere a queli sapore accostare il frutto del vostro sudore. Io personalmente amo i datterini con l’avocado, provare per credere!