Concime organico: quale usare, pregi e difetti


Fertilizzante di natura organica: quando e come utilizzarlo

Lo stallatico, composto organico e naturale per eccellenza, in realtà non va adoperato sempre per fertilizzare le nostre coltivazioni: ciò perchè alcune piante possono venire completamente bruciate da eccessi di letame nel terreno, mentre altre possono tollerarne quantità più elevate. L’utilizzo dello stallatico avviene sempre in soluzione all’interno della terra, ad essa mescolato, mai puro. L’aggiunta dello stallatico all’orto deve venire effettuata prima di porre a dimora le piante. Si procede con tale operazione qualche tempo prima della semina o dell’impianto, ossia nel momento in cui si sta preparando la terra per le future coltivazioni. Come fare? Prima di rivoltare le zolle e di romperle, si cosparge il terreno con lo stallatico, sfarinandolo bene e cercando di produrre uno strato omogeneo. Dopodichè si lavora a fondo la terra in profondità, con l’ausilio di una pala o con un forcone, in modo da rendere più soffice ed uniforme l’impasto del terreno di semina. Dopo qualche giorno in cui si lascerà riposare il tutto,  sarà possibile cominciare a porre a dimora le piantine o i semi per la futura produzione.

Concime organico o chimico?

Sia i fertilizzanti di natura organica che quelli chimici hanno vantaggi e svantaggi. Ovviamente una pianta non sa distinguere se il nutrimento ricavato è di natura organica o inorganica, per questo innanzitutto è fondamentale la capacità di chi sta curando coltivazione  e terreno di dosare adeguatamente e nei modi giusti i vari tipi di concime. Quelli di natura chimica sono più concentrati e quindi in qualche modo più “forti”, per cui meglio non abusarne tranne nei casi di particolare povertà del terriccio. Altrimenti il fertilizzante organico, a base di sostanze presenti in natura vegetali e animali) è sufficiente a dare tutto il nutrimento necessario alle nostre piante. Il concime naturale ha maggiori capacità di trattenere l’acqua del suolo e inspessisce il terreno, aumentandone la capacità di trattenere le sostanze nutritive. Infine incoraggiano l’attività microbica, fattore fondamentale nella ripartizione dei nutrienti. Inoltre i concimi organici tendono ad abbattere e rilasciare le sostanze nutritive in maniera più lenta, e non si contamineranno le fonti d’acqua sotterranee attraverso l’uso di sostanze chimiche e nocive. Anche il prezzo dei fertilizzanti organici è più conveniente rispetto a quelli di natura chimica. Possono talvolta essere fatti dal produttore stesso. Tuttavia il concime organico ha qualche difetto rispetto a quello chimico.

Quali sono questi svantaggi? Come abbiamo accennato, il fertilizzante chimico è decisamente più concentrato, vale a dire che a parità di quantità i nutrienti sono presenti in maggiori quantità in quello inorganico. Quindi bisogna applicare una quantità maggiore di concime quando questo è di natura organica. Inoltre la modalità a rilascio lento dei nutrienti stessi può essere dannosa per alcune piante o alcune fasi della vita delle stesse, in quanto se le sostanze nutrienti vengono rilasciate nel tempo in maniera inadeguata allora le piante potrebbero non ricevere tali nutrienti nella fase del ciclo di crescita che serve alle radici. In conclusione è importante chiedere a un esperto e imparare a capire le esigenze della nostra coltivazione in materia di concimi: possiamo affermare che adoperare il concime organico, unendo la forza del concime chimico al momento giusto, potrà permetterci di avere una coltivazione rigogliosa e sana.

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