Sergio Muniz, playboy a teatro ma innamoratissimo e fedele nella realtà


Quattro-tre-due-uno. Alt, non è un conto alla rovescia. Né stiamo dando i numeri. E nemmeno si tratta del famoso modulo di gioco del calcio. Densi delle “misure” attuali di Sergio Muniz. Eccole nei dettagli. Quattro: le donne con cui lavora a teatro. Tre: quelle in scena e anche il titolo della commedia, seppur in spagnolo, Très. Due: gli anni trascorsi dal debutto, tanto che ormai si può parlare di un classico del palcoscenico. Uno: Tuomo protagonista, lui. Spieghiamoci meglio. Il bell’attore spagnolo recita al fianco di Marina Massironi, Anna Galiena e A manda Sandrelli nella pièce Très, per la regia di Chiara Noschese. Un successo che lo porta a girare tutta l’Italia, beato tra le donne: «Sì, beato tra tre partner straordinarie che mi ricordano ogni giorno quanto l’universo femminile sia forte e deciso. Il mio personaggio porta scompiglio, sono visto da ognuna di loro come l’uomo ideale: alto, moro, bello, intelligente, tanto che tutte e tre decidono di avere un figlio da me». Be’, un ritratto che non si discosta molto dalla realtà… «Lo ammetto, ho il physique du ròte, ma all’esteriorità non faccio troppo caso, con il tempo se ne va. Sì, sono consapevole delle mie potenzialità, ma vanitoso no». Eppure, alla bellezza Muniz deve il suo successo. Dai 16 fino ai vent’anni vendeva frutta al mercato a Bilbao, sua città d’origine, prima di essere notato dagli addetti ai lavori ed entrare nel mondo della moda. In mezzo l’esperienza come cubista nelle discoteche stile Full Monty, il musical che poi ha interpretato a teatro.

Nel 2004 ha vinto l’Isola dei famosi come “naufrago gentiluomo” cd è entrato ncll’olimpo dello spettacolo. «È stato un periodo entusiasmante, ma il successo mi ha letteralmente travolto, gli impegni erano numerosi e sembravano tutti imprescindibili, tanto che preservare l’integrità psicologica non è stato facile. Ho dovuto dire dei no, ci tengo a essere una persona per bene, a non perdere me stesso». Quanto alle donne… «Mi cercavano solo perché ero famoso. Piano piano l’interesse è scemato e la situazione si è normalizzata. Qualcuna è stata persino insistente, ma io sono sempre stato chiaro». Ora più che mai. Del resto il cuore del bel Sergio è impegnato da lungo corso: nel 2009 ha sposato la modella Beatrice Bernardin, davanti a una trentina di persone, tra parenti e amici, dando la notizia solo a “sì” già pronunciato. L’inizio della loro relazione è stato circa un anno prima. Quando si sono conosciuti, lei aveva una bambina di pochi mesi, CatturaGiorgia, e Sergio si è trovato d’improvviso a fare il padre e il fidanzato insieme. «È stato molto naturale, a 33 anni ero maturo. Avevo già vissuto abbastanza. E poi è stato un colpo di fulmine: non me ne sono mai preoccupato. In amore non c’è ragione per chi dubbi non ha, lo dice anche una canzone…». Guai a chiedere oltre. Sulle questioni più intime, la proverbiale espansività latina viene meno e Sergio lascia spazio a un ritornello che, a ogni domanda, suona così: «Non parlo di terze persone». L’attore, comunque, a quanto risulta, avrebbe adottato la piccola Giorgia. «Si tratta di un atto di amore, sempre. Sono favorevole anche alle adozioni per i single e le coppie gay. Il genere sessuale non conta. Piuttosto, sono rilevanti il rispetto e i sentimenti che circolano all’interno della famiglia». Poi, sulla figlia, si apre un po’: «È una bambina fantastica, a scuola è bravissima, e il mio aiuto non le serve, per fortuna, perché ero un pessimo studente. Non essermi concentrato sui libri rimane uno dei miei rimpianti, ma la testardaggine e l’impegno mi hanno permesso di raggiungere traguardi importanti.

Di natura sono pessimista, ma poi le cose vanno meno male di come pensavo e gioisco, divento per forza di cose ottimista». Oggi, alla vigilia dei 40 anni, Sergio ha i capelli brizzolati, ma lo sguardo è più luminoso di sempre: «Sono felice. La mia parola chiave è frugalità. Ho imparato a vivere bene con poco, ma ho tutto quello che conta davvero. Vivo una situazione tranquilla con mia moglie e nostra figlia, siamo in armonia perfetta, sono loro il mio sorriso. E lavoro, nonostante la crisi. Cosa volere di più?». Sono in tante a chiedersi quale arma abbia usato Beatrice per far capitolare questo morettone così desiderato: «Mi piacciono le persone con il sorriso aperto. In amore non c’è ragione…». Desiderio di un altro figlio, magari maschio? «Io sto bene anche così, se capita capita, non sono cose che si programmano». In pentola bollono progetti professionali ancora top secret, dopo Playa, l’EP [Extended Play, un disco che contiene poche canzoni e scaricabile gratis in Rete, ndr] pubblicato in estate: «La musica fa parte delle mie inquietudini, sento il bisogno di coltivare tutti i miei interessi». E a chi gli domanda dove vuole arrivare, il bel Sergio risponde: «Voglio essere un attore bravissimo, stile Jeff Bridges, sono disposto a sacrifici stancanti, non mi spaventa niente pur di migliorare. Ma soprattutto voglio essere una brava persona».

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