Non è stato tra i concorrenti più amati di questo Grande Fratello 13, tanto da essere stato il primo eliminato di questa edizione. L’ingegnere muscoloso Michele Simoncini ha svelato al settimanale Top di aver creduto di poter vincere e ha detto la sua sulla vittoria del contadino di Lariano Mirco Petrilli.
Michele Simoncini ha sin da subito fatto notare il proprio disappunto per la scelta del pubblico che lo ha eliminato alla prima occasione: “Ero convinto che il pubblico avrebbe premiato il messaggio che stavo cercando di portare nella Casa, invece ha premiato persone come Mirco, che “cade” sulla Divina Commedia, o altre persone che hanno “dopato” la loro personalità. Mi dispiace che il pubblico non abbia capito chi gioca sportivamente e chi no“.
Noto per la sua permalosità, Michele Simoncini ha continuato a sparare a zero sui suoi ex coinquilini: “Ho sempre fatto sport, ho iniziato col calcio, ma poi a causa di un incidente ho dovuto smettere. Anche in quel caso ho guardato avanti: ho fatto nuoto e palestra e il mio fisico di oggi è il risultato di 14 anni di allenamenti. Nella Casa, invece, c’erano dei palloni gonfiati. Samba Laobe Ndiaye merita la medaglia d’oro, se si pensa a chi ha calcato la mano sui fatti per ingraziarsi il pubblico: ad andare avanti sono state le storie struggenti. Tra i coinquilini avrei potuto giocare ad armi pari con Roberto Ruberti, e poi mi piace Veronica Graf: la sua ironia e il suo modo allegro di affrontare le cose ne facevano un personaggio con cui mi avrebbe fatto piacere confrontarmi. Fuori dalla Casa abbiamo avuto modo di sentirci e di vederci. Dietro Modestina Cicero c’è un vero e proprio piano di marketing, studiato da chi sa cosa offrire al pubblico bacchettone e condizionabile: una donna che non si vuole far vedere in costume da bagno fa delle foto sexy prima di entrare nella Casa?“.
Michele Simoncini, però, ha svelato anche il lato più altruista del suo carattere: “Volevo trascorrere del tempo a Roma per fare provini, ma ho deciso di stare a Senigallia, dove l’alluvione dello scorso 3 maggio mi ha fatto sentire in dovere di fare qualcosa per i meno fortunati. Sto facendo serate per raccogliere fondi e se non fossi così amato, non sarebbero accorse così tante persone“.
La convinzione è pericolosa…