Carmen Russo e Enzo Paolo Turchi: I segreti di una coppia che dura da trent’anni


Sembra una favola quella di Carmen Russo ed Enzo Paolo Turchi. Molto concreta ma anche capace di far sognare e dare speranza a chi crede che l’altra metà della mela esiste. Tra loro c’è amore, complicità, sesso («è fondamentale, altrimenti non saremmo durati così tanto», ci ha detto lei), musi lunghi (che durano al massimo due giorni), piccole incomprensioni e grandi progetti sempre nuovi insieme.Ciliegina sulla torta, c’è poi quel delizioso miracolo che si chiama Maria: la loro bimba avuta poco più di un anno e mezzo fa. E, infine, due presenze importanti: la nonna Giuseppina, molto presente (anche se ci tie ne alla sua autonomia) e il nonno Giovanni che li guarda dal Cielo. Molti pensano che a completare il cerchio “serva” un altro bebé ma Carmen, in questa chiacchierata a cuore aperto, ci spiega una volta per tutte perché lei ed Enzo Paolo non allargheranno la famiglia, confidandoci anche il suo unico cruccio. Carmen, nella nostra foto, duran-te un picnic, tu, Enzo Paolo e Maria sembrate una §8 famiglia molto felice. «E lo siamo. Come a tutti, ci capitano delle giornate “no” fl però siamo molto felici». Maria sta crescendo «Sì, ed è una bambina serena e socievole (mentre la mamma parla si stende a terra con la sua paperina, il suo giocattolo preferito, ndr). Ha un rapporto bellissimo con gli animali di casa. Con il nostro cane Energy ci gioca tanto. Ma è anche prudente, quando vede un ostacolo, per esempio le scale, mi chiama e vuole la mano. E cosciente dei suoi limiti». Tu ed Enzo Paolo: quasi trentanni insieme (le nozze nel 1987). Qual è il segreto? «A parte l’alchimia, che ci porta a desiderarci fisicamente sempre, tra noi ci sono sentimenti puri. Ci divertiamo a fare le cose insieme (per ultima la nuova palestra a Palermo, la Energy Dance). E poi fare : lo stesso lavoro è un plus.

Ora non balliamo ma ai tempi io mi affidavo completamente a lui che è un bravissimo coreografo, un professionista vero: mi dava tanta sicurezza». «Non vogliamo perderla» Mai screzi o crisi? «E normale che ci siano scontri ma noi siamo consapevoli di quello che abbiamo, di questa intesa completa e profonda e non vogliamo perderla. A volte non ci ci parliamo… per un giorno. Massimo due. Crisi mai». Nelle nostre foto c’è anche nonna Giuseppina, tua madre. Presentacela… «Volentieri. Mia madre è importantissima per tutti noi. Ha 84 anni e vive a Renno, una frazione di Pavullo nel Frignano (provincia di Modena), in montagna. E un generale. Guida l’auto, vive da sola in una casa di due piani, cura la vigna, le 30385441_foto-in-arrivo-un-altro-figlio-per-carmen-russo-ed-enzo-paolo-turchi-0piante di frutta e l’orto. È specializzata a fare marmellate buonisssime. Nessun acciacco fìsico, al limite ha un po’ di cervicale. Ha fatto la cassiera al cinema per 40 anni a Genova. Era una delle cassiere più belle della Liguria, una bellissima donna. Dopo la pensione si è trasferita a Roma, dove stavo anche io e poi ha deciso con mio padre di tornare a Renno, il suo paese natale. Lì vivono anche le sue sorelle». Andate spesso a trovarla? «Sì, ma io vorrei che venisse a Roma. Dopo la nascita di Maria le abbiamo ricavato un appartamento nella nostra abitazione, al primo piano perché lei non vuole le scale. Eppure non si vuole muovere. Io vorrei che stesse con noi Roma per i mesi invernali perché il clima a remnno d’inverno è brutto. Poi in primavera ed estate magari torna lì. Ma al momento non ne vuole proprio sapere». Magari Maria riesce a convincerla… «Solo lei può riuscirci. Solo per Maria…». Com’è e com’è stato il rapporto con tua madre? «Lei mi ha sempre appoggiato nelle mie passioni, come del resto mio padre, che ora non c’è più. Ovvio, tra madre e figlia ci sono dei conflitti, un po’ di amore/odio, anche perché tutte e due abbiamo caratteri forti.

Ma i nostri contrasti sono stati sempre benevoli». E da nonna com’è? «Diversa. Dolcissima. Vizia Maria, come del resto facciamo anche io e il papà. E le fa tanti vestitini, mia madre è molto brava a lavorare a maglia. Ecco, la mia mamma ha un po’ una doppia personalità, come me: passiamo da guerriere alle donne più buone e dolci del mondo. E poi amiamo molto la famiglia. Avere una nipoti- na le ha regalato tanta energia». A proposito di famiglia, vista la gioia che ha portato Maria, pensate di fare il bis? «Maria è stato un miracolo. Noi ringraziamo spesso la Madonna per l’attenzione che ha avuto nei nostri riguardi. Se fossi più giovane, direi di sì ma è stato così difficile e faticoso avere Maria, che mi sembrerebbe chiedere troppo. Sono contenta quando mi fermano le donne e mi dicono che grazie al mio esempio non hanno smesso di sperare di avere un bimbo, però chiedere un altro figlio alla Madonna sarebbe come non apprezzare il dono che ci è stato fatto, come se non fossimo contenti Sarebbe un’esagerazione E io sinceramente non sono fatta così». Nelle nostre foto è proprio Maria ad accendere un cero in Chiesa… «Sì. E non è non è la richiesta di una grazia ma un grazie dal cuore da parte di tutti noi. E in primavera dell’anno prossimo torneremo a Medjugorje. Quando ci siamo stati Maria aveva solo tre mesi, non si rendeva conto…». Con tante donne, Enzo Paolo non si sente in minoranza? «No, perché non si mette in competizione. Una posizione molto intelligente. E poi Enzo è un conquistatore». Ha conquistato anche tua madre? «Certo. Enzo Paolo non vede l’ora che andiamo a trovarla, così cucina lui. Mia madre è brava a fare la pasta fatta in casa ma per il resto è piu bravo Enzo e lei lo lascia cucinare. Poi però chiede che cosa ci ha messo… ». Che bel quadretto… «Puntualizziamo: non è che sia tutto “zucchero e miele”. Anche noi viviamo i problemi della quotidianità ma ci aiuta la grande positività che abbiamo. E poi c’è una presenza importante, quella di mio papà, scomparso cinque anni fa. Non ha potuto conoscere Maria ma non mi ha mai abbandonato. E ora ci guarda dal lassù. E il nostro angelo custode. Io da piccola ero molto legata alla mamma di mia madre, Carolina, che mi ha cresciuto visto che mia madre lavorava dalle due del pomeriggio alla sera. Quando è morta è diventata il mio angelo custode. Adesso, al suo posto, c’è il mio papà».

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