Il melograno ha origini mediorientali e nel nostro Paese non ha la stessa diffusione delle più note specie da frutto, quali agrumi o mele ad esempio. Nonostante ciò gli appassionati di questo albero da frutto sono molti, che lo scelgono per adornare il proprio giardino e gustarne i frutti articolari che l’albero offre. La coltivazione del melograno viene, infatti, realizzata sia per motivi estetici del proprio giardino, che per la produzione dei frutti. Il fogliame di questa pianta e i frutti stessi svolgono un ruolo di primo piano nel periodo autunnale, quando la maggior parte degli altri arbusti perdono le foglie e si ritirano in riposo vegetativo. Le varietà di melograno sono parecchie, tra le altre anche quelle nanizzanti, coltivate in vaso. La potatura del melograno è fondamentale sia per motivi estetici, che per motivi di produzione.
Fin dall’antichità il melograno è legato ad un valore simbolico: pare, infatti, sia una pianta annunciatrice di abbondanza e fertilità; i suoi frutti sono una vera e propria fonte di Sali minerali, vitamine e antiossidanti di notevole importanza per il nostro organismo. I frutti del melograno hanno una funzione astringente e tonificante per l’apparato circolatorio e per tale motivo trova largo impiego in erboristeria e medicina tradizionale. Andiamo, dunque, ad approfondire ciò che concerne la potatura del melograno: vediamo tutte le cose più importanti, informazioni che magari possono sfuggire a chi ama dedicarsi all’agricoltura e che arricchiscono lo spazio sul giardinaggio di Vivicool.
Il melograno e la potatura di formazione
Ogni pianta necessita di essere potata periodicamente, in maniera tale da permettere l’eliminazione dei rami che possono arrecare danno alla corretta crescita della pianta, quelli danneggiati o quelli troppo grossi che possono compromettere in qualche modo la fruttificazione. La seconda ragione della potatura del melograno è puramente estetica, per conferire quindi una forma armoniosa e gradevole alla chioma della pianta. Essendo poi il melograno una pianta cespugliosa, necessita proprio di potatura per avere la forma di un albero. Il melograno, di fatto, può essere allevato secondo diverse forme; ad albero e a cespuglio sono le più diffuse. Per quanto riguarda la forma ad albero prevede la formazione di un tronco principale, fino a 80-100 centimetri da terra; dopo questo la formazione delle branche principali della pianta, con un’altezza complessiva pari a circa 3-3,5 metri. La forma ad albero non è facile da conferire, considerando la naturale tendenza della pianta ad essere cespugliosa. La pianta tende a produrre una serie di polloni basali che interferiscono con lo sviluppo del fusto scelto quale principale.
La distanza di impianto per far sviluppare la pianta di melograno a forma di albero è di circa 3 metri per le piante nanizzanti, 6 per quelle vigorose: distanza sia tra una pianta e l’altra che tra i filari. La primissima operazione da svolgere, durante l’inverno, è la rimozione dei polloni ai piedi della pianta. L’impalcatura per questo tipo di piante avviene ad una altezza di circa 80-100 centimetri: da qui partiranno le branche principali di rami. Tutto ciò che si svilupperà al di sotto di questa altezza, va eliminato. Negli anni seguenti i tagli e la potatura verranno effettuati esclusivamente per mantenere questa forma, eliminando le ramificazioni intricate o contorte e alleggerendola chioma. I polloni che eventualmente si svilupperanno alla base della pianta vanno eliminati.
Per quanto riguarda, invece, la forma a cespuglio, questa si dimostra molto più semplice proprio per la natura della pianta e anche diffusa. Per l’allevamento inizialesi scelgono 3 o 4 branche più vigorose, che verranno poi rinnovate nel corso del tempo e degli anni per mantenere una alta produzione della pianta. Subito dopo la messa a dimora del melograno avviene la prima operazione, ossia la cimatura dei fusti prescelti come principali a 15-20 centimetri da terra; poi vengono eliminate le altre branche non necessarie e i polloni alla base della pianta. Successivamente si interverrà sulla pianta per garantire la corretta inclinazione delle branche, ossia di 30-35 gradi verso l’esterno, in modo da conferire alla chioma una forma più aperta che permetta alla luce di penetrare tra i rami, aumentando precocità e maturazione dei frutti.
Il melograno e la potatura da produzione
Il melograno, come ogni pianta, oltre a necessitare di una potatura per conferire alla pianta la corretta forma di sviluppo, necessita anche di una potatura di produzione. Questo tipo di attività non richiede grossi interventi: durante la normale crescita della pianta si dovrà avere l’accortezza di guidare lo sviluppo delle branche in modo da ottenere una chioma equilibrata. Quando la pianta sarà entrata nella sua fase produttiva, si dovranno eliminare solo le nuove ramificazioni che si sviluppano in direzioni diverse rispetto alle altre e non consone. Periodicamente, allo stesso modo, si elimineranno i polloni alla base della pianta. I polloni non sono altro che getti verticali che emergono dalla base del tronco che non porteranno frutti ma consumeranno le energie della pianta stessa. Inoltre, se un ramo ha portato un frutto alla sua estremità nella stagione precedente, questo ramo andrà cimato per permettere la nascita di nuovi germogli più in basso.
Parlando poi di rinnovo di un melograno, quando questo viene abbandonato dopo una stagione produttiva, necessita di una maggiore sfoltita. A piante del genere, che avranno già formato vari tronchi ben sviluppati, sarà utile dare la forma a cespuglio, scegliendo i fusti più sviluppati ed eliminando tutti gli altri, insieme anche ai polloni alla base della pianta stessa. Su una pianta già sviluppata, invece, l’obiettivo diviene quello di sostituire le branche esauste e quelle poco produttive con nuove branche. Si sceglieranno, quindi, quelle più vicine e robuste che dipartono dalla branca da tagliare oppure direttamente dal ceppo. Nel momento in cui le ramificazioni principali si presentano orientate verso l’interno della chioma, si dovrà procedere con una operazione di curvatura, intervento molto delicato anche perché il legno è spesso poco flessibile. Si può procedere con una piegatura iniziale in primavera poi, con il legno ammorbidito, inclinarlo con l’aiuto di paletti, facendo attenzione ad effettuare un piegamento graduale.
Infine, nel periodo estivo, si procede con una potatura verde: significa fondamentalmente eliminare quei rami che si sviluppano verticalmente e che rubano energia e nutrimento ai rami fruttiferi.
Gli errori in cui si può incorrere durante la potatura del melograno sono, principalmente, due: potare troppo, potare troppo poco. Spesso, infatti, ci si lascia prendere la mano e si finisce per tagliare ed eliminare molti più rami di quanto sia necessario. Se il melograno viene potato eccessivamente, darà pochi frutti. Chi è alle prime armi, invece, tende a sbagliare potando troppo poco. Questo potrebbe portare la pianta ad una fruttificazione eccessiva, indebolendola e nella peggiore delle ipotesi spezzando i rami.