Sondaggi politici elettorali oggi 20 ottobre 2015 – Abbiamo raccontato ieri delle intenzioni di voto degli italiani che vedono la grande ascesa del Movimento 5 Stelle e il sostanziale arretramento del Partito Democratico che, complici anche gli scandali romani, ha bruciato consensi in maniera non indifferente. C’è un dato, però, molto significativo che gli osservatori nazionali tendono a sottovalutare: la fiducia in Matteo Renzi è in crescita. Il premier, a differenza del suo partito, sembra essere in ottima forma e a fiducia nei suoi confronti è salita dal 39 per cento al 42 per cento. Un leader forte con un partito debole che, stando così le cose, potrebbe pensare quanto prima di abbracciare tutti i moderati nel Partito della Nazione.
Sondaggi politici elettorali ed elezioni anticipate: cosa potrebbe fare Renzi oggi
La paura del Presidente del Consiglio si chiama Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio in particolare che sembra, al momento, l’unico leader in grado di tenergli testa mediaticamente. Dando per scontato che Salvini ha raggiunto il suo picco massimo e che Berlusconi è il padre putativo del Premier ormai in declino, l’unico timore del leader-segretario PD è quello di andare a giocarsi un eventuale ballottaggio con il M5S: un dentro o fuori che potrebbe pericolosamente farlo vacillare se la sua squadra dovesse apparire particolarmente debole.
Ecco che, forte del suo grande consenso, Renzi potrebbe pensare di guardare con ottimismo agli ultimi sondaggi politici elettorali ed allestire il Partito della Nazione aprendo ai transfughi del centrodestra ed ai deputati guidati da Denis Verdini.
Un segnale, in tal senso, è giunta dall’intervista di ieri di Fabrizio Cicchitto, esponente prima berlusconiano ed oggi di NCD che, parlando con Huffington Post ha dichiarato il suo desiderio di sciogliere il partito (in affanno nei sondaggi politici) ed unirsi con Renzi in un unico soggetto politico. Secondo il sempreverde Cicchitto il Premier ha preso una «posizione di stampo blairiano che rappresenta il massimo della rottura rispetto alla Ditta». Un distacco che incoraggia l’ideologo di NCD: «Deve entrare nell’ordine di idee – dice – che il suo nome è cambiato nella sostanza e deve cambiare nella forma. È ora di costruire un Nuovo centro, che deve allargarsi a tutte le forze politiche parlamentari che finora frantumate e divise hanno sostenuto Renzi».
Un nuovo centro che, vista la forza del leader, potrebbe pensare di sistemarsi i conti in Parlamento ribaltando il tavolo e andando ad elezioni anticipate. A quel punto Renzi potrebbe ricattare i suoi: «O fate fare le liste a me con i miei uomini oppure candidatevi da soli» sarebbe il messaggio, con il rischio per la minoranza Dem di una nuova Sinistra Arcobaleno.