Parcheggiare l’auto davanti al proprio negozio e ritrovarsi in ospedale a combattere per qualche ora contro un’emorragia che ti dissangua. Andare a fare la spesa e finire al pronto soccorso con un proiettile ritenuto nel braccio. Essere a lavoro, restare ferma alla cassa per tutto il giorno, e nonostante ciò essere colpita di striscio durante un conflitto a fuoco che si sta svolgendo all’esterno del negozio. È tutto un attimo. Un attimo che sarebbe potuto diventare tragedia. Ma che, comunque, ieri ha segnato drammaticamente la giornata dei paganesi onesti, spedendo in ospedale, ferite, tre persone. Tre persone qualunque hanno avuto la sventura di trovarsi in quel posto durante il conflitto a fuoco tra un bandito e un vigilante. Per fortuna nessuna delle tre è in pericolo di vita.
Anche i banditi che hanno tentato di assalire il portavalori avranno pensato che sarebbe bastato un attimo: un solo attimo per spaventare i vigilanti, prendere il sacco con i soldi e fuggire. Ma così non è stato. Alle 11,15 di ieri corso Padovano a Pagani, provincia di Salerno, sembrava la strada di una città del Medioriente dilaniata dalla guerra civile. Una strada dove è possibile circolare con una mitraglietta calibro 9 e indossare un casco integrale e passare inosservati. È lo stesso corso dove, sei anni fa, fu ferito il tenente Marco Pittoni, morto poi subito dopo l’arrivo in ospedale. Allora, nel mirino dei balordi finì l’ufficio postale. Ieri l’obiettivo della banda (i carabinieri parlano di un gruppo di almeno due-tre persone) era la filiale Montepaschi nella stradina che costeggia la villa comunale.
Un bandito armato di mitraglietta avrebbe dovuto spaventare i vigilanti al loro arrivo così da consentire ad un eventuale complice di prendere il sacco con dentro i soldi e fuggire via con il denaro, raggiungendo con molta probabilità un terzo complice che li attendeva in auto. Consapevoli che il portavalori non sarebbe arrivato davanti all’ingresso della filiale ma si sarebbe fermato proprio nei pressi dell’ufficio postale perché la stradina è troppo stretta per consentire il passaggio di un furgone. Sapevano, dunque, che i vigilanti sarebbero andati a piedi. Solo una delle guardie aveva il sacco con dentro ottantamila euro. All’improvviso il bandito mascherato ha iniziato a sparare contro il furgone per spaventare i vigilanti. Uno di loro ha estratto una pistola e ha risposto al fuoco mentre il collega che aveva con sé i soldi si è nascosto all’interno di un palazzo, salendo fino al sesto piano per paura di esser inseguito. Durante il conflitto a fuoco, probabilmente ferito dal bandito, è stato colpito allo zigomo il gioielliere Enrico Malet. Forse sono stati i colpi esplosi dal vigilante, invece, a colpire le due donne che erano all’interno del supermercato.