Dall’anonimato era emerso con Thelma & Louise, come l’autostoppista che tenta e seduce Geena Davis. Era un ragazzo biondo e con gli occhi verdi arrivato dalla provincia americana, di quelli che Hollywood produce a dozzine. E, pensarono i commentatori, sarebbe stato un altro di quelli che non si fa in tempo a notarli e già scompaiono. Ma a 23 anni da quel film e superata la soglia dei 50, la stella di Brad Pitt luccica più brillante che mai. Film come Seven, The Fight Club, L’esercito delle scimmie e poi II curioso caso di Benjamin Button, Bastardi senza gloria e L’arte di vincere hanno provato che Brad sa anche recitare e bucare lo schermo con la sua presenza. Fury, dove è il comandante di un carro armato negli ultimi giorni della Seconda guerra mondiale, è in testa alle classifiche Usa e in uscita in Italia dopo Natale, è solo l’ultima conferma. Pitt si è affermato anche come produttore e quest’anno ha vinto anche l’Oscar per il miglior film, con 12 anni schiavo. Anche la sua relazione con Angelina Jolie non doveva durare.
Quando si sono incontrati sul set di Mr. and Mrs. Smith e per lei lasciò Jennifer Aniston, doveva essere una tipica storia hollywoodiana: molti flash, poca durata. Dieci anni dopo, la coppia dei Brangelina è invece più salda che mai. Ma, prima che dei divi ricchi e famosi, Brad e Angelina sono dei devoti genitori. Hanno tre figli adottivi, Maddox di 13 anni, Pax di 10, e Zahara di 9. E tre naturali, Shiloh di 8 e i due gemelli di 6, Vivienne e Knox. Per farli felici in settembre i due si sono sposati, con Maddox e Pax che hanno scortato la mamma all’altare, Shiloh e Knox che porgevano gli anelli, Zahara e Vivienne che lanciavano petali di rose. Abbiamo incontrato la metà di Brangelina, che ci ha concesso una delle sue prime interviste dopo il matrimonio. Brad, a due mesi dal sì è cambiato qualcosa? Come si sente? «Mi sento un uomo sposato. Ce lo chiedevano i nostri figli, abbiamo pensato sarebbe stata una cosa bella per la famiglia e che fosse tutto lì. Invece è stata di più che una cerimonia, ho scoperto che il matrimonio ha reso ancora più profondo il nostro impegno l’uno con l’altro». Vi siete sposati dopo essere rimasti separati per vari mesi, lei in Inghilterra per Fury,Angelina in Australia dove ha diretto Unbroken. «Di solito facciamo a turno, così se uno lavora l’altro è con i bambini. Ma questa volta abbiamo fatto un casino con le date e così io sono rimasto con metà dei bambini, lei con l’altra metà e in mezzo abbiamo trovato il modo di organizzare delle visite coniugali!».
E vero che vi scrivevate lettere d’amore con busta e francobolli? «È stata un’esperienza unica, tutti e due immersi nella seconda guerra mondiale, lei sul fronte del Pacifico, io in quello europeo. Usavamo i telefoni e Skype, ma abbiamo pensato che sarebbe stato interessante scriverci delle lettere come a quei tempi, quando si restava per settimane senza comunicazioni dei propri cari. E l’esperienza è stata molto piacevole». Adesso vi trovate a competere l’uno contro l’altro agli Oscar. Invece che Brangelina, abbiamo Brad contro Angelina. «Mi è capitato spesso di competere con gli amici e va benissimo. E poi abbiamo fatto due film molto diversi. Quello di Angelina è incredibile, sul trionfo dello spirito umano. Il nostro è ambientato negli ultimi giorni della guerra, è la storia di un gruppo di soldati che hanno fatto assieme il Nord-Africa e la Francia e il Belgio e ora sono in Germania. Hanno vissuto l’orrore, la loro psiche è stata ferita ma hanno conservato la loro umanità». Scambiati gli anelli, si è ritrovato Angelina regista in By The Sea. «Già. E senza tanti giri di parole lasciami dire che è proprio tosta e che sono davvero orgoglioso di lei». In mezzo siete pure stati assieme dalla Regina Elisabetta, che ha onorato Angie col titolo di Dama onoraria per il suo impegno contro la violenza sessuale. «È stato un giorno bellissimo per la nostra famiglia. Dopo la cerimonia ci hanno pure permesso di portare i bambini e devo dire che non li ho mai visti così ubbidienti. Erano tutti composti, rispettosi. E vederli che si chinavano ed eclamavano “Sua Maestà” è stata una gioia infinita, un momento indimenticabile». Brad, ha fatto i 50 quasi un anno fa. Come si sente? «Non è che mi sento così diverso. E comunque se devo scegliere tra la saggezza e la giovinezza preferisco la prima. Quanto al futuro non lo so, non sono uno da piani a cinque o dieci anni. Ho sempre seguito l’istinto, ho molta fiducia nel mio istinto. Basta guardare da dove vengo. Sono un ragazzo cresciuto nel Missouri, nel mezzo del nulla. Ho preso il mio primo aereo a 24 anni. Sono stati i film a insegnarmi del mondo e a farmelo conoscere. Adesso oltre che una moglie e dei figli che amo e che vengono prima di tutto, ho la fortuna di farli i film. E di girare il mondo per davvero».