Unicredit fa il botto nei risultati dei nove mesi, con i profitti che balzano dell’81% a 1,8 miliardi: nel solo terzo trimestre il risultato è positivo per 722 milioni (+79%). Eppure, nonostante la performance abbia battuto le attese degli analisti, il titolo ieri ha perso il 3,3%: per gli analisti questo risultato straordinario potrebbe non ripetersi. Detto questo, l’Italia ha dato il suo contributo al buon andamento con un utile in crescita del 6,7% a 600 milioni e con 2,8 miliardi di nuovi impieghi a medio lungo termine concessi nel terzo trimestre, mentre nei nove mesi i nuovi crediti ammontano a 9 miliardi (+51%). Forte traino dalla crescita dei mutui residenziali (+139% nei nove mesi rispetto a un anno prima) e dei crediti alle imprese (+65%). «I risultati dei nove mesi ci portano molto vicini al nostro obiettivo di utile netto di 2 miliardi nel 2014 che confermiamo», ha spiegato Federico Ghizzoni. Anzi, il target potrebbe essere superato. Gli stress test della Bce hanno confermato Unicredit tra le migliori banche europee con un surplus di capitale secondo l’indice patrimoniale (Cet1) pari a oltre 10 miliardi. «Il capitale sta andando meglio del previsto e questo potrebbe offrire spazio per aumentare il dividendo rispetto a quanto previsto, decideremo prossimamente», ha promesso Ghizzoni.
OGGI VERTICE SU UCCMB
I ricavi, in base al rendiconto intermedio approvato ieri dal cda presieduto da Giuseppe Vita, si attestano a 16,9 miliardi. Il board ha nominato, a partire dal 16 febbraio 2015, Carlo Vivaldi quale nuovo responsabile della divisione Central & Eastern Europe (CEE), al posto di Gianni Franco Papa divenuto vice direttore generale capo del Corporate&Investment Bank. Sul fronte della qualità dell’attivo, gli accantonamenti su crediti sono pari a 2,6 miliardi (-38% rispetto al 2013). A partire dall’inizio di ottobre la banca milanese ha erogato circa 3 miliardi alle imprese corporate e alle pmi, in linea con le attese. Il Tltro (finanziamento a tassi agevolati della Bce) ottenuto alla prima asta è stato pari a 7,8 miliardi. La richiesta di ulteriori fondi alla prossima asta di dicembre è attualmente in fase di valutazione. Nel cda di ieri non si sarebbe parlato nè della vendita di Uccmb a Fortress-Prelios nè delle nozze Pioneer-Santander. Quanto a Uccmb, la banca specializzata nei crediti ristrutturati, stamane si svolgerà una riunione cruciale a Milano: il negoziato è arrivato a un punto di svolta. Sulle curve di recupero, cioè la tabella che fissa la percentuale di recupero di un credito in funzione della data di scadenza, ci sarebbe una difformità di vedute tra le parti che potrebbero rimettere in discussione l’operazione. Sulle cessioni, «Unicredit ha in corso una serie di discussioni in termini concreti che potrebbero portare ad effetti positivi nel quarto trimestre», ha detto Ghizzoni partito in serata per il road show londinese.
Banche italiane oltre gli stress testImpegno mantenuto l’utile di 2 miliardi pienamente centrato
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