Elena Russo: “Sono stata raccomandata da Silvio Berlusconi ma ho talento”


Elena Russo raccomandata da Silvio Berlusconi

Attualmente in tv con la fiction “Furore” l’attrice napoletana Elena Russo, intervistata per il settimanale Visto, non ha negato di aver approfittato di una raccomandazione. Del resto già Marco Travaglio aveva parlato di lei come di una “Berlusconi Girls, ma Elena Russo guarda oltre questi pregiudizi.

Lei si è auto difesa a spada tratta perché, nonostante tutto, quello che ha ottenuto è soprattutto farina del suo sacco: “Ho fatto tante cose e senza un genitore che mi desse una mano. Non vedo niente di male nel raccomandare chi è bravo. Ancora oggi, se mi candido per un provino, il più delle volte faccio anticamera. Maurizio Costanzo ha raccomandato un grandissimo talento: Maria De Filippi. Kasia Smutniak, seppur bravissima, non avrebbe lo stesso talento senza Domenico Procacci. Io avevo già fatto 20 film quando Silvio Berlusconi fece una telefonata ad Agostino Saccà, allora direttore di Rai Fiction. Berlusconi impazzì per me vedendomi nel film E adesso sesso e disse che ero la nuova Anna Magnani. Ma devo ringraziare anche Paolo Gambescia, direttore de Il Messaggero, e lo stesso Maurizio Costanzo, che mi disse di specializzarmi nei ruoli comici. Chissà come mai si ricorda solo Berlusconi“.

Elena Russo raccomandata da Silvio Berlusconi

Tornando alla fiction che la vede ora in tv, ovvero “Furore“, Elena Russo ha raccontato : “Non mi identifico del tutto nel personaggio di Sofia Fiore: io non avrei sopportato la sua condizione di sottomessa al marito. A lei, però, mi lega la sua veracità, la passionalità, il forte legame con la famiglia. A Roma, dove vivo, non subisco discriminazione, ma in giro ne ho vista molta: ho anche pubblicato la foto di un bar a Firenze che scriveva: “No extracomunitari, no meridionali“”.

Per quanto riguarda l’amore, invece, Elena Russo ha svelato di essere ancora libera: “Prima in amore ero più passionale, adesso sono più riflessiva, è per questo che sono single: ho scoperto me stessa: cucino, vado in palestra, viaggio e leggo. A volte mi sento sola, ma non è come il vuoto che si sente quando si sta con qualcuno che ti mette in secondo piano. Cinque anni di psicanalisi mi hanno aiutata a capire che annullarsi non porta alla felicità. Mi manca un figlio ed è un mio grande rimpianto: ero troppo concentrata sul lavoro e quando si parte da situazioni svantaggiate, ci si deve dedicare completamente: mio padre è andato via quando ero piccola e mia mamma ci ha mantenuti da sola“.

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