Spatifillo – spathiphyllum: una splendida pianta da appartamento


Tra le piante da appartamento più apprezzate, amate e ricercate troviamo senza dubbio lo Spatafillo (spathiphyllum) , una pianta erbacea perenne che ben si presta ad arricchire ed impreziosire gli spazi domestici, moderni o classici che siano, con le sue foglie arcuate e i suoi fiori di colore verde o bianco candido e con la sua immagine lineare e moderna. Oggi parliamo proprio di questa pianta, analizzandone peculiarità, caratteristiche, diffusione e necessità di esposizione.

Spatifillo spathiphyllum: cos’è? Il tipo di pianta

La famiglia degli “spathipyllo” include 5 tipologie di piante perenni che provengono dall’ America Centrale, e quindi da regioni caratterizzate da un clima caldo e umido, di carattere tropicale. La macro-famiglia di riferimento è quella delle Araceae, e la pianta è diffusa in tutto il mondo con il nome “giglio della pace” (“o giglio della luna”). La variante più diffusa e coltivata, è la wallisi, che pone le sue radici nella lontana Colombia e che si presenta con lunghe foglie di colore verde, rigide e dalla caratteristica forma allungata ed appuntita. I fiori si presentano con una particolare forma e con una parte centrale attorno alla quale si trova il fiore vero e proprio, che nella fase iniziale risulta essere di colore verde e che poi, a seconda della tipologia di pianta, può diventare di colore bianco. La caratteristica principale della pianta è la sua semplicità di coltivazione, elemento che fa sì che la pianta sia tra le preferite anche da coloro che si sono avvicinati da poco al mondo dei pollici-verdi. Avere la possibilità di conoscere e prendersi cura di una pianta di questo tipo è importante perché aiuta ad acquistare fiducia nelle proprie doti di giardiniere senza troppa fatica e senza fare troppi danni alla pianta che si sta seguendo.

Come coltivare lo Spatifillo – spathiphyllum

Come accennato, lo Spartafillo o spathiphyllum ama le temperature tropicali, per questo motivo in Italia la pianta viene coltivata all’interno e utilizzata per abbellire appartamenti o spazi chiusi, in cui le temperature non scendono mai sotto i 10 gradi. Dal punto di vita dell’esposizione, la pianta riesce a reggere anche aree di ombra, ma in questi casi apparirà meno prolifica, dal momento che richiede normalmente almeno un paio di ore di luce al giorno. Attenzione però perché la luce non dovrà mai essere diretta per non bruciare foglie o fiori, soprattutto nei periodi primaverili e in quelli estivi, ovvero quando il sole risulta essere più pungente. Alla luce di questo, è consigliabile posizionarla dietro una finestra, protetta da una tenda, ricordando di girare la pianta ogni due settimane per assicurare una crescita equa ad ogni lato della pianta stessa. In estate, o quando le temperature lo permettono, si può posizionare la pianta sotto ad un porticato. In natura lo spatifillo si riproduce tramite il seme, ma si tratta di una operazione che potrebbe essere complessa, per questo motivo è possibile di fatto riprodurre una pianta grande da una più piccola, procedendo così alla divisione dei cespi. Per procedere con questa operazione è necessario per prima cosa osservare bene la pianta e analizzare come dividerla, quindi preparare i vari vasi che dovranno ospitare la nuova pianta, dopo aver ricavato una zona abbastanza ampia che potrebbe anche sporcarsi a causa delle operazioni del caso.

A questo punto, si può procedere con la disinfezione degli attrezzi o con il controllo del livello di affilatura: sarà necessario in questa fase disporre di un coltello da innesti, di un cucchiaio da terriccio e di una paletta. A questo punto bisognerà per prima cosa togliere dal vaso lo spatafillo con cura, evitando di strappare foglie e radici e osservarlo con cura. La parte della radici in particolare apparirà subito divisa in varie parti, proprio su queste si dovrà intervenire aiutandosi con il cutter a realizzare dei tagli verticali e netti (in modo che sia poi più semplice il processo di cicatrizzazione della pianta stessa). La parte di pianta potrà a questo punto essere posta in un altro vaso e da lì coltivata normalmente.
Nonostante la semplicità del processo, è bene tenere a mente che l’operazione deve essere effettuata ad inizio primavera, un periodo in cui la pianta è in fase riproduttiva e sarà quindi soggetta ad una ripresa più veloce e decisa. Attenzione poi a quelli che sono gli equilibri della pianta, dal momento che non bisognerà esagerare con le privazioni per non indebolire troppo la pianta d’origine.

Le diverse tipologie di Spatifillo

Ampliamo adesso il nostro raggio di azione, e analizziamo le diverse tipologie di Spatafillo, osservandone le principali caratteristiche della piante e del fogliame. Iniziamo con la variante più diffusa, ovvero quella del Wallisii, pianta che si presenta con dei fiori bianchi slanciati; foglie sottile e lanceolate e una crescita molto veloce e capace di dare grandi soddisfazioni a chi se ne occupa. Una seconda categoria di pianta è rappresentata dal Mauna Loa, che si presenta con fiori dalla forma ovale e arricciata e molto profumati, foglie più larghe delle precedenti e capaci di raggiungere anche un metro di altezza. Rispetto alla prima variante, questa necessità di ambienti più luminosi. Proseguiamo spendendo qualche parola sullo Spatafillo Aztec. Si tratta di una variante particolarmente rustica, che difficilmente supera i 30 centimetri di altezza e si presenta con un fogliame molto denso e compatto. Proseguiamo con lo Sweet Benito, che si adatta a tutti i tipi di terreni e rispetto ai “cugini” si caratterizza per foglie più strette; il Magic è noto invece per le spate allungate e per il suo carattere leggermente ondulato. Sono invece particolarmente scure, le foglie del Spatafillo Sensation

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