Suor Cristina Scuccia: «Ho fatto voto di povertà useremo tutto il ricavato per aiutare i progetti della congregazione»


Alzi la mano chi, vedendola trionfare sul palco della seconda edizione di “The voice of Italy”, non ha pensato a Suor Cristina come al classico fenomeno del momento. Una di quelle mode passeggere, come le zeppe e i jeans strappati, destinate a fare proseliti giusto per qualche stagione. Ebbene, dopo mesi di silenzio, l’orsolina più famosa dello show business è tutt’altro che sparita e toma a far parlare di sé. L’occasione è di quelle ghiotte, ovvero l’uscita del suo primo album. L’Universal, casa discografica di Suor Cristina Scuccia, è ben decisa a lanciare nel migliore dei modi questo progetto e cosa c’è di meglio per consacrare un prodotto discografico se non creare uno scandalo ad hoc? Dell’album, che uscirà l’il novembre e si chiamerà “Sister Cristina”, è stato anticipato per ora solo un brano shock. Dopo trent’anni esatti dall’uscita di “Like a Virgin” di Madonna (la diva più trasgressiva e provocatoria dell’intero panorama musicale mondiale n.d.r), la religiosa ha rivisitato e trasformato in preghiera laica questa canzone che ancora oggi viene ricordata per aver fatto conoscere al mondo Miss Ciccone (magari un giorno potrebbero anche duettare n.d.r). «La scelta della cover “Like a Virgin” vuole essere testimonianza della capacità che Dio ha di far nuove tutte le cose! Lo interpreto come il “tocco di Dio”, quando mi ha chiamata a una vita nuova, restituendomi la purezza, la dignità di essere figlia amata da lui. E da lì la mia sequela fino alla fine dei miei giorni» si è prodigata a spiegare Suor Cristina a chi le domandava il perche di una scelta a dir poco profana. E per fugare ogni dubbio, sempre durante la sua intervista rilasciata ad Avvenire, l’orsolina ha aggiunto: «L’ho scelta senza nessuna volontà di provocare. L’abbiamo trasformata in qualcosa di più simile a una preghiera laica che a un brano pop». Il ritmo in effetti è quello di una ballata romantica, mentre la location del videoclip resta quella scelta dalla pop star Madonna ben 30 anni fa, ossia Venezia.

suor-cristina-the-voice_980x571Sono passati 30 anni da quando Luise Veronica Ciccone venne in Italia (per altro suo Paese d’origine, visti i natali abruzzesi dei nonni), per girare il video di “Like a Virgin” con le magiche scenografie di Venezia. Quella canzone, che diede il titolo anche al suo primo, vero album di successo, la rese celebre in una nazione conservatrice come la nostra, che ancora si stava “dilettando” con Gigliola Cinguetti, Iva Zanicchi e Alice. Polemiche con il Vaticano, inevitabili. Non tanto per il look giudicato trasgressivo per quegli anni fatto tutto di croci e pizzi, quanto per il nome d’arte, Madonna, che i benpensanti di una radicalissima e ancora inviolabile democrazia cristiana ritenevano blasfemo. Ma il pubblico, la pensava diversamente. E Madonna riuscì a imporsi nel mondo come una vera rivoluzione, un’artista unica nel suo genere, capace di resistere nel tempo attraverso straordinarie e sorprendenti metamorfosi. “Like a Virgin”, che rispetto ai suoi brani pop più movimentati era una ballata emozionante, registrò milioni e milioni di coinè vendute. Tuttavia Madonna, che inizialmente non nascondeva la sua fede in Dio, ma neppure le sue moltissime perplessità sulla Chiesa cattolica, non avrebbe mai immaginato che 30 anni dopo una suora italiana avrebbe trasformato quella emozionante ballata in una preghiera. E che il video di questa preghiera sarebbe stato girato in Laguna. Se di benedizione proprio non si possa pariate, il silenzio del Vaticano sulla faccenda potrebbe aprire un timidissimo spiraglio perché il muro invalicabile che esiste tra la pop star e il ministero di Dio possa prima o poi sbriciolarsi. In fondo oggi certe resistenze, grazie anche a un Papa come Bergoglio, cominciano a scricchiolare e una visita della Ciccone a San Pietro potrebbe mettere un tassello all’evoluzione che sia Francesco da una parte, sia Madonna dall’altra (che ha smesso i panni della sexy trasgressiva a tutti i costi) stanno mettendo sul loro cammino.

La città lagunare, nel video che ha per regista Marco Salom (fidanzato di Carolina Crescentini), si presenta più bella e magica che mai, con le sue calli e i suoi campielli più nascosti. La religiosa ha tutta l’intenzione di conquistare con la sua musica il mondo intero. Da qui la scelta di cantare in inglese 10 cover di artisti del calibro di Jessie J, Keane, Newsboy’s, Duran Duran e Coldplay. La sua popolarità ha, però, già varcato da tempo i confini italici. Il New York Times l’ha citata tra le sue prestigiose colonne dopo il suo trionfo a “The voice” e l’attrice Ellen DeGeneres ne ha fatto l’imitazione durante il suo popolare show made in Usa. Intanto oltralpe, in Francia, sono pronti ad accogliere la religiosa che parteciperà a ben due programmi televisivi. Il brano a cui, però, la suora canterina resta più legata in assoluto è quello con cui ha conquistato i giudici del talent e che l’ha fatta diventare la protetta di J-Ax, ovvero “No One” di Alicia Keys. Grazie a quell’interpretazione il mondo musicale si è accorto di lei. A chi fosse preoccupato di una deriva consumistica di Suor Cristina, ormai sempre più proiettata nel mondo dello showbiz, lei risponde così: «Ho fatto voto di povertà: useremo tutto il ricavato per aiutare i progetti della congregazione». L’udienza è tolta, il caso è chiuso.

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