Finzione vs. realtà: come sono veramente i lavori visti al cinema?


Si dice che prima di interpretare un particolare ruolo, alcuni dei migliori attori hollywoodiani si calino letteralmente nei panni del personaggio che devono interpretare, trascorrendo alcuni mesi in compagnia di persone che nella realtà svolgono quotidianamente il mestiere del protagonista del film.

Il fatto è che nonostante il metodo sia essenzialmente corretto, non tiene conto di un piccolo ma non trascurabile dettaglio: nella maggior parte dei casi lo svolgimento dei lavori proposto sul grande e sul piccolo schermo è completamente diverso da come avviene nella realtà e spesso capita che si vedano scene che raramente si verificano nella realtà. In quest’articolo citeremo alcuni degli episodi più eclatanti.

Agente di polizia1

La filmografia mondiale ha spesso presentato film in cui i protagonisti erano agenti di polizia, impegnati a contrastare membri della malavita organizzata o qualche serial killer o omicida. Benché queste cose accadano frequentemente anche nella realtà, gli agenti di polizia sono molto diversi da quelli descritti nei film: un esempio su tutti è il film “Blitz” nel quale Jason Statham, uno degli attori più “duri” del grande schermo, interpreta il sergente Tom Brant, un agente della polizia inglese con problemi di autocontrollo e dipendenza da alcool. Nei primi 3 minuti del film Statham picchia selvaggiamente tre ragazzi che stanno provando a sottrargli l’auto, utilizzando una mazza da hurling. Una scena forte e d’impatto, ma che difficilmente potrebbe trovare un riscontro nella vita reale.

 

Cameriere

Se durante gli studi avete fatto i camerieri, saprete benissimo che si tratta di un mestiere molto faticoso e nella maggior parte dei casi povero di soddisfazioni. Tante ore da trascorrere al lavoro, spesso stipendi molto bassi e rapporto con i clienti e superiori che può spesso sconfinare nella maleducazione e nella prevaricazione. Ma i camerieri della tv non sembrano passarsela così male e anche se le loro capacità lavorative non sono particolarmente sviluppate, riescono comunque a guadagnare e divertirsi. È il caso di molti dei camerieri delle sit-com americane, come ad esempio Penny di “Big Bang Theory” o le due simpatiche e pasticcione cameriere di “2 Broke Girls”. Un lavoro spesso visto al femminile, nonostante nella realtà siano tantissimi i camerieri uomini, nel quale è sufficiente avere un bell’aspetto per poter tirare avanti e conservare il posto di lavoro nonostante si sia estremamente carenti dal punto di vista professionale. Difficile immaginare tutto questo in uno dei tanti ristoranti o locali nei quali i camerieri devono lavorare duramente per portare a casa la pagnotta.

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Croupier

Il lavoro del croupier è stato spesso oggetto di analisi da parte dei commediografi, che vedono un’aura intrigante intorno a coloro che servono le carte nei tavoli dei casinò. Il caso più emblematico è proprio quello del film “Croupier”, conosciuto in Italia col nome di “Il colpo – analisi di una rapina”, nel quale Clive Owen decide di fare il croupier in una sala da gioco, in seguito al parziale fallimento nella sua carriera di scrittore. Nel corso del film Jack Manfried, questo il nome del personaggio interpretato da Owen, si ritrova a essere sedotto da un’affascinante giocatrice, che lo coinvolgerà in un losco piano per rapinare il casinò. Provate a raccontare questa situazione a tutti i croupier che ogni giorno e ogni notte lavorano nelle sale da gioco, specialmente a quelli che prestano servizio tramite collegamento via web, che praticamente interagiscono con gli utenti solo via webcam, dovendo comunque fare turni lunghi e faticosi.

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Avvocato

Gli avvocati dei film sembrano quasi sempre degli investigatori mancati, che passano praticamente la gran parte della loro giornata a scovare indizi nelle situazioni più disparate. Inoltre i loro casi sono molto spesso interessantissimi e intricati e si concludono sempre in dibattiti epici nei quali devono convincere il giudice o la giuria di turno con un asso nella manica che salta fuori all’ultimo secondo: tanto per citarne uno c’è “Micheal Clayton”, nel quale George Clooney si ritrova in un vortice di situazioni, anche un po’ surreali, nelle quali la sua stessa vita viene messa a repentaglio. Com’è la vita degli avvocati nella realtà? Spesso monotona, fatta di tanta routine, scartoffie e burocrazia. Tantissime ore passate in ufficio, moltissimi casi simili tra loro e discussioni in aula che non si basano su aringhe difensive strappalacrime ma piuttosto su realtà e fatti concreti.

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