Pianta mangiafumo: come coltivarla e che cos’è la Beaucamea


Pianta mangiafumo” è il nome che viene dato alla Beaucamea, una pianta sempreverde, nota anche come Piede d’Elefante che viene utilizzata per arredare e completare spazi chiusi. Nella nostra rubrica dedicata al giardinaggio ci occupiamo proprio di questa pianta, delle sue caratteristiche, delle cure di cui ha bisogno.

Pianta mangiafumo: cos’è? Informazioni generali

La pianta mangiafumo è una pianta grassa che appartiene alla famiglia delle Ruscaceae e ha origine nelle zone più calde e secche dell’America Centrale. E’ in particolare la zona del Messico a fare da culla alle circa 8 varietà  che fanno capo a questa specie. Una delle caratteristiche della pianta è senza dubbio la sua crescita lenta, che interessa sia il fusto che la base di esso, occupata da una sorta di sacca dove viene conservata l’acqua. Sopra il fusto crescono le foglie, con la caratteristica forma allungata (che possono raggiungere anche i 2 metri di altezza) ma molto sottili e caratterizzate da un forte verde intenso.
Come poc’anzi accennato, sono diverse le varianti di pianta mangiafumo, analizziamole dunque così da comprenderne le caratteristiche principali. La variante più diffusa è la beaucarnea recurvata. Il nome deriva dalle foglie e dalla loro caratteristica forma curvata, che rimanda leggermente ad una palma, non a caso in Messico, suo paese di origine, la pianta è nota con il termine di Ponytail Palm. Nei paesi in cui nasce spontaneamente, la pianta raggiunge anche i 15 metri di altezza e i 3 di spessore, arricchita da fiori giallo chiaro larghi fino a 100 centimetri.

Un’altra variante di pianta mangiafumo è rappresentata dalla Beaucarnea gracilis. Caratteristica di questa pianta è il suo fusto che sembra richiamare la forma di una bottiglia e da cui escono delle fogli che possono essere lunghe anche 70 cm, si presentano di colore verde marcio e hanno bordi seghettati. I fiori prodotti sono in questo caso distribuiti in grappoli rossi. Proseguiamo spendendo qualche parola sulla Beaucarnea stricta, che produce foglie ruvide e rigide e la beaucarnea longifolia (le cui foglie sono veramente giganti e possono arrivare senza problemi anche ad 1 metro di lunghezza)

Come coltivare la beaucarnea

Una volta chiarito quali sono le caratteristiche generali della pianta  mangiafumo capiamo come essa possa essere coltivata. Iniziamo chiarendo che la coltivazione della Beaucamea è abbastanza semplice e può essere eseguita sia in terreno che in vaso. L’unico accorgimento è quello di fare in modo che la pianta non sia mai sottoposta a temperature inferiori ai 10 gradi centigradi, dal momento che il freddo potrebbe danneggiarla e mai superiori ai 30 gradi centigradi. Un altro fattore da tenere in considerazione è la luce. E’ necessario infatti che la pianta tutto l’anno possa godere di luce abbondante durante tutta la giornata, rimanendo sottoposta anche a sole diretto se necessario. Qualche accortezza è invece richiesta per evitare che la pianta sia in mezzo a correnti di aria: sebbene essa infatti ricerchi sempre aria pulita e filtrata, correnti potrebbero danneggiarla Una volta definita la posizione si potrà passare a considerare le necessità di innaffiatura della pianta stessa. La beaucamea ha sete a partire dalla primavera, e per tutta l’estate. Le innaffiature non dovranno essere troppo frequenti, dal momento che è necessario che il terriccio asciughi del tutto, così da evitare rimasugli e ristagni. Nelle stagioni restanti, ovvero in inverno ed in autunno, invece, le innaffiature dovranno diradarsi fino a scomparire del tutto, dal momento che la riserva idrica necessaria per affrontare la stagione è già presente alla base del fusto. Sarà invece necessario proseguire con l’innaffiatura se la pianta è conservata all’interno di un appartamento con temperatura minima che non scenda mai sotto i 15 grandi centigradi. Qualora si voglia aiutare lo sviluppo della pianta, è possibile concimarla tra maggio e settembre, scegliendo un prodotto liquido da versare insieme all’acqua durante la normale fase di innaffiatura.

In fase di acquisto, privilegiate i concimi ricchi di fosforo (clicca qui per i migliori), potassio, azoto, zinco. Una eventuale operazione di rinvaso dovrà essere effettuata nel periodo primaverile ma solo ed esclusivamente nel caso in cui il vaso attuale sia troppo ristretto per la pianta. Per procedere all’operazione sarà necessario dotarsi di un mix composto da terreno fertile e sabbia grossolana e una quantità ridotta di torba, lasciando fuori dalla terra la parte gonfia del fusto e scegliendo di spostare la pianta in un vaso di terracotta, capace di garantire la giusta traspirazione alla pianta stessa. Un segno di cura si rintraccia anche nell’azione di potatura, che deve interessare solo ed esclusivamente le foglie secche.

Malattie della Pianta Mangiafumo e come curarla al meglio

Poche sono le malattie a cui questa pianta va incontro, l’unica eccezione si riscontra nella possibile comparsa di macchie gialle sulle foglie. In questo caso è possibile intervenire direttamente sulle foglie pulendo i segni con del cotone bagnato di alcol o con sapone neutro, prima di pulire con cura la pianta aiutandosi con l’acqua. Qualora questo tipo di trattamento non vada a buon fine, si potrà procedere all’acquisto di prodotti specifici. Avete già una pianta di questo tipo e volete utilizzarla per moltiplicare le vostre piante? Esistono due tipi di propagazione, una che utilizza i germogli basali, una che sfrutta il seme. Per comprendere la prima, è sufficiente notare che la pianta produce dei germogli alla base che possono essere tagliati e piantati in vasetti di piccole dimensione, riempiti con un terriccio con composizione simile alla pianta madre. Nel prima periodo di vita, è bene fare in modo che la pianta sia sottoposta ad un temperatura compresa tra 20 gradi e 24 gradi in terriccio fondamentalmente umido. Attenzione perchè, nonostante il calore richiesto, la pianta non dovrà essere esposta direttamente ai raggi solari.

Una seconda opzione, è la moltiplicazione per semi. L’ideale è procedere alla semina tra febbraio e marzo, dopo aver creato un terreno a base di terriccio fertile e sabbia grossolana. L’operazione prevede che i semi siano spinti verso il basso, senza essere tuttavia danneggiati.Il terriccio dovrà essere umido e conservato ad una temperatura di 20 gradi centigradi circa. Se possibile, bisognerebbe coprire il vaso con un telo in plastica, così da proteggere dall’umidità i futuri germogli.

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