Innesto a spacco: come si fa?


Il giardinaggio ha le sue regole e il giardino è un microcosmo che possiamo aiutare a far crescere grazie a piccoli interventi di aiuto,  ad esempio l’innesto. Sono molteplici gli innesti che si possono realizzare: a cuneo, a gemma, a omega, a spacco; e per ogni tecnica di innesto c’è un periodo ideale. L’innesto a spacco, quello di cui parleremo in questo articolo, è una delle pratiche più comuni e maggiormente impiegate per la propagazione di piante ornamentali o da frutto. Il periodo migliore per effettuare questo tipo di innesto a spacco va dalla metà di febbraio al 20 marzo, in luna calante. Se non dovesse esserci questa condizione della luna, si deve eseguire l’innesto nella stessa fase lunare del prelevamento delle marze.

Vediamo nello specifico come si effettua l’innesto a spacco. Innanzitutto è utile preparare gli attrezzi che si riveleranno utili durante l’attività, ossia rafia, marze da innesto, roncola, cesoia, mastice per innesti e porta-innesti. Si inizia praticando uno spacco, da cui deriva appunto il termine dell’innesto, profondo circa 4 o 5 centimetri sul ramo della pianta che sarà il portainnesto. E’ fondamentale scegliere un ramo dritto e vigoroso, privato delle sue parti vegetali per agevolare e facilitare l’innesto stesso. A questo punto bisogna praticare sulle marze dei tagli obliqui, in modo da ottenere un apice con la maggiore quantità di legno vivo ben esposto, con una forma di cuneo nella parte inferiore. La marza si inserisce alle estremità dello spacco in maniera tale da fare coincidere la sua sagoma con quella del portainnesto. A questo punto bisognerà infilare la prima marza nello spacco, facendo attenzione che la corteccia della marza e del portainnesto combacino perfettamente. Si procede poi con la seconda marza nello stesso modo, ancorando poi le marze allo spacco legando il portainnesto con della rafia bagnata, o del nastro isolante in mancanza di altro, partendo dal basso e spostandosi verso l’alto in modo che l’acqua non penetri nelle ferite laterali. Per evitare eventuali malattie bisogna coprire la parte di legno esposta con del mastice apposito per innesti.

Esistono tre diversi tipi di innesto a spacco: quello semplice, quello a doppio spacco, detto anche diametrale, e l’innesto laterale. Questo tipo di innesti a spacco danno ottimi risultati grazie alle alte probabilità di attecchimento. Bisogna fare molta attenzione al taglio: i piantini dovranno combaciare perfettamente alle marze da innestare. Nell’innesto a doppio spacco, inoltre, a un terzo nel piano di sezione del taglio si effettua un secondo taglio longitudinale atto a formare una specie di linguetta che permetta un favorevole incastro tra marza e soggetto.
Quelli a spacco semplice, in genere, sono eseguiti all’inizio della primavera, quando le gemme iniziano a crescere ma prima che abbia inizio l’attività vegetativa. Il pollone da innestare dovrà avere un diametro di 4-5 centimetri e le marze dovranno essere corte con due gemme sane.

 

Innesto a spacco per vite, ciliegio e agrumi

Innesto a spaccoL’innesto migliore in caso di vite può essere a spacco, o eventualmente a omega. L’operazione è abbastanza semplice: bisogna effettuare un taglio netto, senza intaccare la corteccia, che coinvolga ogni strato del portainnesto. A questo punto bisogna tagliare dalla parte pregiata della marza un innesto con almeno 1 o 2 gemme; la parte del taglio deve appartenere sempre al portainnesto. Dopo aver inciso basta far combaciare i due tagli e saldarli con della rafia inumidita, o nastro adesivo, in prossimità del taglio.

Nel caso del ciliegio, l’innesto ha lo scopo di migliorare la qualità dei frutti da una parte, e mantenere la pianta sana e vigorosa dall’altra. Prima di procedere con l’innesto a spacco, è importante potare la pianta livellando i tagli dei rami in modo da renderlo parallelo al terreno. A questo punto si inizia praticando un taglio orizzontale sul ramo, il portainnesto, che ospiterà i nuovi rametti e dovrà quindi essere un ramo forte e vigoroso. Il taglio deve essere profondo circa 2 o 3 centimetri. Prelevare poi le marze che hanno dei germogli da un esemplare sano e forte. Il margine va tagliato a zeppa con un coltello pulito e molto affilato, così da inserirli facilmente nel portainnesto e favorire un’adesione alle pareti della fessura. Le marze vanno inserite in modo delicato alle estremità del portainnesto, anche aiutandosi con piccoli colpi di martello. Una volta fissate per bene si legano strette e si chiude la fessura con il mastice da innesto. I nuovi rami così creati dovrebbero germogliare nel giro di un mese.

L’innesto a spacco, infine, può essere effettuato sugli gli agrumi. Non è l’unico modo possibile, ma il più utilizzato in quanto può dare vita ad una pianta più longeva e resistente. L’innesto si esegue su un portainnesto non superiore ai 10 millimetri di diametro; dopo aver tagliato il portainnesto per l’impianto, un taglio secco in orizzontale, si esegue un taglio verticale che spacchi in due il portainnesto ad una profondità di circa 3 centimetri. Si prepara la marza a cuneo, in maniera tale che la punta abbia la stessa lunghezza del taglio inciso nel portainnesto. A questo punto si inserisce la marza e si lega l’innesto con la rafia. E’ utile anche utilizzare del mastice da innesto per favorire l’attecchimento, che evita anche lo sviluppo di malattie fungine o l’ingresso eventuale di acqua nella zona interessata.

Innesto a spacco: gli attrezzi

Prima di procedere ad un innesto è importante verificare di avere a portata di mano gli attrrezzi utili e necessari, per non incorrere in problemi o danneggiare le piante. Di particolare importanza sono le forbici da innesto, utilizzate appunto per effettuare i tagli necessari. Le tecniche di innesto sono diverse, ma nulla deve essere lasciato al caso. 

Per ottenere dei tagli netti è consigliato utilizzare coltelli ben affilati o forbici predisposte per i tagli a omega ad esempio, o a gemma. L’uso del coltello da innesto è pratico solo per chi ha una grande capacità ed esperienza. In mancanza di questa capacità, ma spesso anche i professionisti, si utilizzano le forbici da innesto. Non sono particolarmente costose e si trovano facilmente in commercio; oltretutto sono adattabili ai diversi tagli necessari a seconda della tipologia di innesto da realizzare. Consentono di ottenere facilmente tagli a omega, a spacco o a incastro. Le forbici hanno due lame supplementari oltre a lame classiche per la potatura delle piante. Di conseguenza se si è alle prime armi e si vuole praticare un innesto a spacco senza essere professionisti del verde, avere queste forbici può rendere il tutto più semplice.

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