Gerani parigini: come coltivarli


Se la rosa è la regina dei fiori, il geranio è il signore dei balconi. I gerani, infatti, sono principalmente fiori che adornano i balconi della maggior parte delle nostre case, in città come in campagna: qualche centimetro di terra e qualche goccia di acqua e i gerani sono in grado di manifestare tutta la loro voglia di vita. Il geranio appartiene alla famiglia delle graminaceae, che comprende circa 400 specie. Quelli più coltivati sono tre in particolare: il geranium tipico delle zone umide e fredde, con le foglie che durante l’inverno diventano rosse; l’Erodium, il cui frutto ricorda il becco di un airone; il Pelargonium, erroneamente noto con il nome di geranio ma comunemente chiamato così, che è poi il genere che vive sui nostri balconi. Amato da tutti per la sua particolare presenza scenica, ma soprattutto per la semplicità di coltivazione e mantenimento durante le diverse stagioni. In questo articolo, che arricchisce la sezione di giardinaggio di Vivicool, ci occuperemo dei gerani parigini.

 

Gerani parigini – caratteristiche generali

Il geranio parigino è il più popolare tra i fiori da balcone: sia per la resistenza al freddo e al caldo, sia per il particolare e gradevole aspetto. I gerani sono, infatti, in grado di dare vita a vere e proprie cascate di fiori sui nostri balconi, rendendoli colorati e vivi. Proprio per questa loro caratteristica sono noti anche come gerani edera. Si presenta come una pianta ricadente, con fusti erbacei e le foglie palmate coriacee di colore verde con a volte qualche striatura rossa-marroncina. I fiori hanno una corolla composta da cinque petali rossi, rosa o bianchi e porpora o ancora screziati. I fiori del geranio parigino possono essere semplici, doppi o semidoppi. I rami sono verdi ma duri e resistenti, quasi legnosi. Generalmente arriva a raggiungere una lunghezza di un metro e mezzo. Fiorisce tra aprile e maggio fino ad ottobre. Il geranio parigino, come i gerani in genere, non vive a temperature più basse dei -4/-5°C; di conseguenza con l’arrivo della stagionale invernale è utile potarlo e riporlo in un ambiente con una temperatura accettabile. Il geranio parigino si riproduce facilmente, attraverso talea, ossia piantando un rametto nel terriccio per farlo radicare.

Il termone geranio deriva dal greco geranos, che significa gru e fa riferimento proprio alla forma della testa di questo uccello. Il geranio ha valenza anche in aromaterapia: le sue proprietà vengono, infatti, utilizzate per riequilibrare il sistema nervoso, quindi come antidepressivo, antiinfiammatorio, antisettico o astringente. Utile anche per stimolare il sistema linfatico e come tonico per il fegato e le funzionalità renali; o ancora per curare nevralgie e mal di gola. Infine, utilizzato come topico, può curare vesciche, bruciature, acne, eczema.

Gerani parigini: come coltivarli

I gerani parigini sono economicamente alla portata di tutti; soprattutto se ne possono riprodurre molti procedendo con la taleazione. Periodo migliore per questa metodologia è tra marzo e aprile.

Gerani parigini
Sono adatti a vasi o cassettine da appendere ai nostri balconi, così che possano cadere a cascata verso il basso rendendo la facciata dei palazzi molto suggestiva e colorata. Necessitano di molta luce, quindi è indispensabile sistemarli alla luce diretta o a l limite a mezz’ombra. Se si trovano in posti senza luce, le foglie diventeranno immediatamente gialle. Non amano il vento, che ne limita non poco il normale sviluppo.

Se posizionati al sole, fioriranno molto. Al contrario, in zone ombrose avranno molte foglie e pochi fiori. Le foglie appassite e secche vanno rimosse tempestivamente, perché potrebbero inibire la formazione dei semi. E’ utile smuovere regolarmente il terreno, per evitare la formazione delle cosiddette croste che limitano l’assorbimento dell’acqua e la corretta respirazione delle radici. La stessa acqua residua nel sottovaso va eliminata: il geranio parigino soffre molto più per la troppa acqua che per la mancanza.

Per preparare un vaso di gerani da sistemare sui nostri balconi bastano poche attenzioni. Il terreno più adatto è costituito da sabbia dio fiume, terra di bosco e torba. I vasi, o le cassette in cui vengono posizionate le piantine, devono avere almeno 25 centimetri di profondità. Il fondo deve avere necessariamente del materiale drenante, ossia cocci o sassolini. A questo punto bisogna sistemare le pinatine, ad una distanza di circa 20 centimetri l’una dall’altra, in modo da dare ai fiori lo spazio necessario per svilupparsi. I gerani devono essere annaffiati frequentemente ma non troppo, durante il mattino o alla sera, e comunque non sotto il sole caldo. L’annaffiatura deve tenere presente le condizioni climatiche in cui ci si trova. Utile anche concimare il terriccio ogni 20 giorno, sciogliendo concimi specifici arricchiti di microelementi nutritivi o granulari a lento rilascio. Eventuali danni al fiore del geranio parigino possono derivare dalla presenza di larve di Mamestra brassicae, Plusia Gamma, Pyrausta nubilalis o ancora dai bruchi di Cacyreus marshalli. Problemi alle radici della pianta, invece, possono arrivare da larve di Melolontha, Gryllotalpa e Agriotes lineatus. Fondamentale prestare attenzione anche al licenide dei gerani, le cui larve sono molto aggressive e scavano delle gallerie nei fusti per raggiungere gli steli che necrotizzano e provocano quindi la morte rapida della pianta. Questa situazione si nota subito in quanto gli steli della pinata diventano neri. Se dovesse accadere si può tentare un salvataggio della pianta, recidendola alla base e cambiando vaso e terriccio, ormai infestato dalle larve. Molto pericolosa per il geranio anche la muffa grigia, che si manifesta con macchie scure sui fusti e sulle foglie con la conseguenza morte della pianta.

Importante, per una buona crescita del geranio, è cambiare vaso nel mese di maggio, mano a mano che la pianta cresce. Anche l’innaffiatura necessita di alcune attenzioni: in teoria non andrebbero assolutamente bagnate le foglie, per non danneggiarle. In realtà, però, alcuni sostengono sia utile un lavaggio saltuario delle foglie stesse per eliminare le uova di eventuali parassiti. Da ricordare in modo particolare, invece, che nel periodo autunnale e invernale l’innaffiatura deve essere sospesa in quanto il geranio parigino entra nel suo periodo di riposo. La pianta andrebbe potata e messa al riparo dagli agenti atmosferici, soprattutto gelo e neve durante tutto il periodo invernale.

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