Come diventare hacker? Chi è un hacker?


La diffusione di internet, di siti web e di canali social ha provocato una esponenziale crescita di tutte le figure che, a vario titolo, ruotano attorno al mondo online. Ad ingegneri informatici, programmatori e grafici si affiancano anche dell figure misteriose ed universalmente riconosciute come “pericolose”. Di chi stiamo parlando? Naturalmente degli hacker che sono personaggi spesso capaci di destare una grande curiosità. Oggi facciamo un viaggio in questo mondo segreto cercando di capire come diventare hacker.

Andiamo con ordine: chi è un hacker?

hackerL’origine della parola è rintracciabile nel termine inglese “hack” che identifica l’operazione di accedere in maniera illegare. In linguaggio informatico, quindi, l’hacker diventa un soggetto che grazie alle proprie competenze informatiche riesce ad accedere ad un pc, ad una rete o ad un account senza essere stato autorizzato. Già questa definizione motiva l’associazione già diffusa tra hacker e pericolo! Se dal punto di vista concettuale ogni hackeraggio è una violazione, a livello pratica è possibile identificare degli hacker “buoni” (o forse sarebbe meglio dire “non cattivi”). Il termine hacker propriamente inteso identifica infatti coloro che penetrano in altrui sistemi o dispositivi solo per curiosare e mettere alla prova le loro competenze (attenzione è anche questo un reato eh!), mentre i cracker sono coloro che usano le loro competenza per trafugare dati sensibili, compiere furti o danneggiare i sistemi. In ogni caso certo è che entrambe le figure hanno esperienza e conoscenza dei sistemi, ma non necessariamente anzianità anagrafica. Fa sorridere, ad esempio, la storia di un diciassettenne americano che è riuscito a violare il sistema di sicurezza di un serve telefonico, trasferendo le chiamate a suo piacimento. Lo stesso ragazzo dopo poco tempo era riuscito a violare un computer del Pentagono. Fu arrestato e adesso dopo 5 anni di carcere lavora come consulente di sicurezza. Noto nel mondo degli kacker è anche Adrian Lamao. Microsoft, Yahoo!, Sun Microsystems, MacDonald, Cingular, AOL, New York Times, NBC sono solo alcune tra le sue “vittime”. Non ci rassicura di certo sapere che anche sistemi altamente professionali e specializzati sono stati violati, ma possiamo comunque seguire degli accorgimenti per rendere più difficili eventuali attacchi nei nostri confronti: aggiornare sempre il proprio pc; installare un buon software di controllo firewall e naturalmente stare attenti a cosa si scarica.

Come diventare hacker?

Il mondo degli hacker vi ha incuriosito talmente tanto che vi piacerebbe diventare uno di loro? Il primo passo da compiere è accrescere la propria cultura multimediale. Oltre ad avere una completa padronanza dei sistemi operativi, è necessario conoscere i diversi linguaggi di programmazione. Esistono manuali ed articoli che potranno istruirvi a riguardo, ma saranno solo curiosità ed esperienza a darvi un vero vantaggio. Dopo l’infarinatira generale potrete puntare sullo specifico e leggere i vari manuali disponibili in libreria o online che spiegano passo dopo passo alcuni dei segreti degli hacker. All’inizio per fare pratica vi consigliamo naturalmente di testare i vostri progressi su dispositivi vostri o di persone a voi legate, così da non correre rischi se qualcosa dovesse andare storto. Se avete bisogno di consigli o non vi è chiaro qualche passaggio potete chiedere supporto ad uno dei tanti blog specifici che popolano la rete. In queste sedi non sarà raro trovare chi vorrà “far gruppo”. In molti casi infatti gli attacchi sono organizzati non da un singolo ma da un vero e proprio “gruppo d’azione”. Come sempre avviene, a riguardo sono attive due differenti scuole di pensiero. Se da una parte, infatti, ci sono coloro che vedono nel “gruppo” maggiore forza e azione, altri lamentano i rallentamenti che sono effetto naturale del lavoro di gruppo, che deve chiaramente adattarsi alle diverse esigenze dei vari componenti. Personalmente non vogliamo schierarci dall’una o dall’altra parte, soprattutto alla luce del fatto che ogni posizione ha effettivamente i suoi aspetti positivi.

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